Ebbene ecco quello che ha suggerito questo esercizio di contemplazione al nostro amico paesaggista Pietro Pedone, architetto in Sicilia, mentre si trovava nella proprietà di Stefano Caruso.
Pensate ad un viale a pioppi del primo tratto che si modifica con l'inserimento di mandorli o con una alternanza di olivi, cipressini e mandorli o peschi, che sono resistenti alla siccità. Il vantaggio di un aumento della biodiversità e di un aumento del sistema filtro per mitigare le pale eoliche che in questo modo sarebbero appena intraviste quando si percorre l'ultimo tratto della salita o il primo tratto della discesa. Le pale rimangono all'interno del bordo alberato e non sarebbero eccessivamente visibili percorrendo la strada; il paesaggio cosi trasformato ci suggerisce alcune riflessioni. Il sesto di impianto consente la comodità della coltivazione e pertanto si eviterebbero ridigi schemi di piantagione. Importante, direi vitale, la funzione della presenza degli spazi vicino alle vigne da collocare dove occorre.
Inoltre la scelta del mandorlo è dettata oltre da minori esigenze idriche dal fatto che nella fase di fioritura e vegetazione non ostruisce eccessivamente, come l'olivo cipressino, il passaggio dei raggi solari verso le vigne, colora il tratto della salita proprio in avvicinamento al Boschetto ed ai fabbricati dando la sensazione di passare da un sistema più naturale ad uno più agricolo-naturale. In realtà il sistema potrebbe essere più complesso se inseriamo i Cipressi italici inframezzati dal Mandorlo o dai peschi, le varietà più resistenti.
Pietro conclude la sua analisi delineando le tre fasi dell'intervento, procedendo alla installazione di vegetazione silvoripariale nel primo tratto della salita con i pioppi a cui seguirebbe la seconda sequenza mandorli-pioppi e quindi la terza olivo cipresso-mandorlo/pesco o Cipresso italico - mandorlo/pesco.