Il 1° dicembre 2009, in occasione della Giornata Mondiale
contro l’Aids, Venezia sarà invasa da 10.000 adesivi e 150
manifesti che riproducono l’immagine di due guanti gialli.
Yellow Gloves è la prima tappa del progetto “New
York Memories” che celebra ACT UP, il collettivo di attivisti
e artisti gay nato a New York nel 1987 in risposta alla crisi
dell’Aids. New York Memories è ideato da
Tommaso Speretta, Andrea Goffo e Claudia Zini e
realizzato in collaborazione con la Fondazione Claudio
Buziol. Il lavoro grafico è dell’illustratrice Elena Xausa.
I guanti gialli sono un elemento simbolico nella storia di
ACT UP. Durante una delle prime dimostrazioni, i poliziotti
li indossano per evitare il contagio con i manifestanti
sieropositivi. Da segno di ignoranza e repressione
diventano per i membri del collettivo un emblema della
lotta contro il panico scatenato dall’epidemia. Riscoprire
quell’immagine così evocativa e reinserirla oggi in un
contesto pubblico ha l’intento di attualizzare un’esperienza
d’arte e attivismo, in Italia ancora poco conosciuta.
Scegliere dei supporti economici come adesivi e manifesti,
un linguaggio immediato e un approccio diretto significa
operare nello spirito di ACT UP.
Dalla fine degli anni Ottanta ACT UP (acronimo di AIDS
Coalition To Unleash Power, letteralmente “coalizione per
scatenare il potere”) organizza dimostrazioni pubbliche più
vicine alle performance artistiche che alle tradizionali
manifestazioni politiche, boicottaggi, proteste, sit-in e
campagne mediatiche. All’interno di ACT UP nascono tra gli
altri i collettivi Gran Fury, Little Elvis, Testing the Limits,
DIVA TV e lavorano artisti come Donald Moffet, David
Wojnarowicz, Felix Gonzalez-Torres e Zoe Leonard.
I membri del collettivo si rivolgono al potere politico ed
economico, ai mass media, al mondo dell’arte e al grande
pubblico. Usano linguaggi e tecniche rubati alla pubblicità e
al marketing e supporti di facile diffusione come poster,
spillette, t-shirt e adesivi. Le loro operazioni combattono
l’informazione distorta dei media, modificano le coscienze
e ottengono risultati concreti sul piano delle politiche
pubbliche e delle cure mediche. Questo fondamentale
pezzo di storia è ora al centro di una mostra all’Harvard
Art Museum di Cambridge, Stati Uniti dal titolo “ACT UP
New York: Activism, Art and the AIDS Crisis, 1987 – 1993”.
Il 1° giugno 1987 durante la Terza Conferenza
Internazionale sull’Aids un gruppo di attivisti protesta
contro l’inerzia della politica di Ronald Reagan. 64 sono i
manifestanti arrestati dai poliziotti che indossano guanti di
gomma gialli per paura del contagio. Al grido di “i vostri
guanti non si abbinano alle vostre scarpe, lo vedrete al
telegiornale” gli attivisti di ACT UP, con rabbia e ironia,
denunciano l’abuso e l’umiliazione subiti. Filmano gli arresti
e distribuiscono le immagini ai mass media per
testimoniare l’assurdità delle politiche di ordine pubblico,
sfidare l’opinione comune, combattere il clima di terrore.
Le due braccia incrociate chiuse a formare un cerchio
riprodotte nel disegno di Elena Xausa per “New York
Memories” esprimono l’idea di resistenza e di lotta al
silenzio.
Il claim “Our gloves don’t match indifference” (“I nostri
guanti non si abbinano all’indifferenza”) riattualizza il
messaggio di ACT UP e dimostra l’importanza di
quell’esperienza.
Il 1° dicembre 2009 non è una data qualsiasi ma il
ventennale del primo Day With(out) Art. Ideato
dall’organizzazione americana Visual AIDS, è la giornata di
mobilitazione della comunità artistica per sensibilizzare
l’opinione pubblica sulle tematiche legate al virus dell’HIV.
L’arte, fuori dai musei e dalle sedi istituzionali, diventa una
forma di attivismo politico e sociale.
Lo slogan di ACT UP “Silenzio = Morte” reso celebre
dall’installazione al New Museum di New York è oggi
ancora valido. Yellow Gloves è solo il primo passo
di un progetto più articolato che si svilupperà nei prossimi
mesi e si concluderà il 1° dicembre 2010. Lo scopo è
contribuire alla costruzione di una memoria condivisa e
dare inizio al racconto di una storia collettiva.
Nelle immagini, dall'alto: ACT UP Outreach
Committee, It’s Big Business, 1989 (Courtesy: D.
Crimp, A. Rolston, AIDS
Demo Graphics, Bay Press, Seattle, 1990);
Silence = Death Project, AIDSgate, 1987
(Courtesy: D. Crimp, A. Rolston, AIDS Demo Graphics, Bay
Press, Seattle, 1990); General post office,
ACT UP demonstration at the General Post Office, New
York City, April 15, 1987 (Photo: Donna Binder; Courtesy:
D. Crimp, A. Rolston, AIDS Demo Graphics, Bay Press,
Seattle, 1990); Gran Fury, The Government Has Blood
On Its Hands, One Aids Death Every Half Hour, 1988.
(Loan from the collection of Acram Finklestein; Photo:
Katya Kallsen); Elena Xausa per New York Memories,
Our gloves don't match indifference, 2009
(Courtesy: the authors); Gran Fury, Riot, 1989
(Courtesy: D. Crimp, A. Rolston, AIDS Demo Graphics, Bay
Press, Seattle, 1990); Silence=Death Project,
Silence=Death, 1986 (Courtesy: D. Crimp, A.
Rolston, AIDS Demo Graphics, Bay Press, Seattle, 1990).
New York Memories. Arte e attivismo
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- Loredana Mascheroni
- 23 novembre 2009