Arienti. Arte In-Percettibile

Dopo il successo ottenuto nel 2007 con l’esposizione dedicata, nei saloni siti al pianterreno del Castello di San Giorgio, all’opera di Lucio Fontana scultore, la Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Brescia Cremosa e Mantova, con la curatela di Filippo Trevisani, ha rivolto il proprio interesse ad uno dei protagonisti dell’arte italiana contemporanea, Arienti, la cui ricerca sembra svolgersi sotto la stella della sottigliezza e restituisce forme che agiscono sui dati della realtà attraverso le risorse di un singolare camouflage. Adesso, l’intervento dell’artista, in fase di elaborazione, è previsto lungo un percorso che traccia un camminamento, un ideale circuito, in Corte Vecchia del Palazzo Ducale, unendo in un unico percorso espositivo, ambienti battuti dai visitatori usuali e siti che vengono aperti solo in rare occasioni e restaurati per l’occasione. Il puzzle dei luoghi deputati alla mostra produce un Palazzo Ducale inedito, nei quali è prevista l’esposizione di circa 15 installazioni, in parte inedite e realizzate ad hoc dall’artista proprio per essere inserite nel contesto museale di Palazzo Ducale e in parte selezionate, fra quelle eseguite nel corso della sua attività, attingendo dalle collezioni del MAXXI e da collezioni private. I materiali impiegati sono semplici come carta, corda, ecc, ma scelti accuratamente, con una sapida introduzione che consiste nell’uso inedito di ciottoli morenici con i quali Arienti comporrà un’opera monumentale nel Cortile delle Otto Facce, visibile dal piano nobile che gli gira intorno, con il Giardino Pensile, il Corridoio della Pergola, la Sala dello Specchio, la Sala dei Falconi, la Sala dello Zodiaco. Ferdinando Scianna, con la sua celebre macchina fotografica, fisserà l’artista, le sue opere, la loro fabbricazione muovendosi, tra il pubblico, negli ambienti che costituiscono il percorso. Questo lavoro sarà raccolto in un volume della collana “Pesci rossi” edita da Electa, per volontà della Soprintendenza che ha inteso eliminare il consueto catalogo. L’obiettivo è quello di dare dignità di documento all’impatto dell’opera di un’artista della particolare rilevanza di Stefano Arienti con un ambiente così difficile quale può essere quello del Palazzo Ducale, luogo remoto alcontemporaneità, ma che si presta a una avvincente contaminazione. A Mantova, Palazzo Ducale, fino al 6 gennaio 2010.

Immagini, dall'alto:
Corde sospese, 2009
Ailanto oro, 2009
Turbine, 1987 – 2009
Tenda di Monet, 2004
Foto Ferdinando Scianna

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