Rivestito in pelle di pecora, con il manico che diventa una cinghia a cui è appeso un campanaccio, il pouf La Beeea, in anteprima al Circolo Marras, è stato poi presentato nella sede del Sole 24 Ore durante un evento dedicato allo stilista-designer sardo.
Marras, che ha debuttato in qualità di Direttore Creativo della collezione femminile della maison francese nel 2004, di cui da Ottobre 2008 è il Direttore Creativo globale, dichiara: “Per il mio debutto, non potevo non partire dalla mia terra. E cosa c’è di più sardo di un gregge di 100 pecore?”.
"C’era una volta a Ittiri un gregge leggendario di 99 pecore bianche e 1 nera di nome Beea. Era un gregge super tranquillo e pacifico senza velleità particolari, abbastanza democratico, forse un po’ snob ma conosciuto in ogni dove per bellezza e integrità morale. Il gregge si preoccupava solo di pascolare serenamente all’ombra del grande ulivo vicino al lago alle prese con la quotidianità più banale, se non fosse per la Beeea che invece aveva un po’ di idee che le frullavano per la testa. Infatti un bel giorno di primavera come fu come non fu la Beea decise che sarebbe stato interessante varcare il mare e raggiungere niente-popò-di-meno-che la gran Milano. Non si sa da chi ne avesse sentito parlare né cosa si aspettasse da Milano ma di sicuro le venne la frenesia dell’andare e né alcuna pecora né alcuna argomentazione la convinse a desistere dall’idea. E siccome da quelle parti quando si fa qualcosa la si fa tutti insieme, con argomentazioni a noi sconosciute convinse tutto il gregge a seguirla. La prima discussione sorse a proposito del campanaccio, sarebbe stato chic arrivare a Milano con la cintura e il tipico campanaccio da Mamuntones? Prevalsero, ovviamente, le ragioni della tradizione e tutte le 99 pecore bianche più 1 nera, la Beeea, mantennero il loro accessorio. Così scesero a valle ad Alghero perché, si sa, da Alghero parte tutto. Ad Alghero presero il treno per Porto Torres dove tra varie difficoltà oggettive si imbarcarono alla volta di Genova. La rotta non è sconosciuta ai più ma per il nostro gregge si trattava di una vera e propria epopea. Tralascio i dettagli e le complicazioni e vi dico che da Genova il gregge prese un altro treno per raggiungere finalmente Milano. Difficile entrare nella testa di una pecora e capire cosa pensò la Beeea alla vista della tanto agognata Milano, col tempo potremo solo sapere se il gregge continuerà il suo viaggio in cerca di sé stesso magari varcando le Alpi o se tornerà all’ombra dell’ulivo massiccio e protettivo nell’angolo di paradiso ai confini dell’impero, a Ittiri. Io avrei già deciso, se fossi la Beeeea". Antonio Marras
