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Francesco Bonami alla Biennale del Whitney 2010
La nomina di Francesco Bonami alla guida della 75 edizione
della Biennale d’arte americana (che si terrà nel marzo
2010) è l’ultimo dei prestigiosi incarichi che il curatore
italiano si è aggiudicato, e che va a rimpolpare una lista
ben nutrita. Al momento, è Senior Curator al Museum of
Contemporary Art (MCA) di Chicago, Direttore Artistico
della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino,
Direttore Artistico di Pitti Immagine Discovery a Firenze (e
ha appena concluso il proprio mandato di Direttore di Villa
Manin a Passariano di Codroipo, Udine). Ad affiancare
questi incarichi c’è poi la sua attività di scrittore ed
editorialista – per dovere di sintesi citiamo solamente la
curatela delle pagine dell’arte di Domus, dalla direzione
Albanese del 2007 – e di curatore di mostre: la più recente
è la ponderosa e molto discussa “Italics. Arte italiana fra
tradizione e rivoluzione, 1968-2008” inaugurata a fine
settembre a Palazzo Grassi, a Venezia, e che si sposterà
poi dall’11 luglio al 25 ottobre al Museum of Contemporary
Art di Chicago.
L’incarico al Whitney ha un valore particolare, in
primis perché rappresenta una conferma della stima
che Bonami ha a livello internazionale ma soprattutto
perché è stato affidato a un italiano: sarà infatti il primo
nella lunga storia di questa Biennale, nata nel 1932. Un
primato speculare a quello conseguito nel 2003 con la
direzione della Biennale di Venezia, dove era stato il primo
curatore con la cittadinanza USA. Nel suo incarico al
Whitney, Francesco Bonami sarà coadiuvato dal giovane
Gary Carrion-Murayari, già Senior Curatorial Assistant al
Whitney e 'garante' della visione artistica più prettamente
newyokese. Loredana Mascheroni