È con la consueta delicatezza che la celebrata architetta Maria Giuseppina Grasso Cannizzo ha trasformato un appartamento all’ultimo piano di un palazzo a Modica in uno spazio di lavoro. Il committente dell’interno è un giovane designer specializzato nella progettazione della luce. Obbiettivo principale del nuovo allestimento è quindi far scoprire le diverse qualità e gli effetti della luce, anche attraverso la sua esperienza diretta.
Ma prima di intervenire, Grasso Cannizzo ha svolto un delicato lavoro di rimozione delle pitturazioni da pareti e volte. In questo modo rende visibili affreschi e diverse tracce che si sono stratificate nel tempo, rivelando relazioni celate tra gli ambienti.
I disegni del designer sono riprodotti in grande formato e incollati alle pareti come manifesti, per aggiungere dei nuovi segni alla ricca stratificazione materiale.
Dato che ognuna delle cinque stanze è in relazione con quelle adiacenti con varie aperture, il progetto ha anche il compito di definire una precisa sequenza di attraversamento degli spazi.
Dalla scala interna si accede all’archivio di progetti, con vari schizzi e schede dei progetti realizzati. Il secondo locale è chiamato “stanza della semantica”, uno spazio dove il cliente/visitatore è invitato ad ascoltare un racconto e a guardare all’interno di otto cubi per sperimentare sedici diverse qualità della luce. L’ambiente successivo è la “stanza dell’esperienza”, in cui ci si immerge per assistere alle modificazioni dello spazio prodotte dall’uso di sorgenti luminose differenti. L'itinerario si conclude con la sala riunioni/biblioteca, dove ci si siete attorno a un tavolo per discutere del progetto.
- Progetto:
- Allestimento di uno studio a Modica
- Architetto:
- Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
- Luogo:
- Modica, Italia
- Cliente:
- Angelo Sanzone
- Completamento:
- 2021