Architettura a misura di bambino: un minialbergo per giocare

Uno spazio giocoso, una città in miniatura: a Gerusalemme nell’iconico albergo di Moshe Safdie, il progetto della designer israeliana Sarit Shani Hay fa spazio anche ai più piccoli.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1058, giugno 2021.

Sono stati due i riferimenti che hanno guidato Sarit Shani Hay nel suo ultimo progetto, l’ampliamento dello spazio giochi al piano seminterrato di un grande albergo di Gerusalemme. Da un lato, il confronto con gli ambienti già esistenti: l’architettura iconica dell’hotel, disegnato da Moshe Safdie nel 1998, e gli interni minimali e raffinati di Piero Lissoni del 2011. Dall’altro, il dialogo con il tessuto storico della città vecchia all’esterno. La sfida, infine, era offrire un ambiente che fosse abbastanza versatile da risultare divertente per bambini e ragazzi di provenienze internazionali ed età diverse, dai 2 ai 18 anni. Alla designer e artista israeliana, che da quando ha fondato il suo studio a Tel Aviv nel 1995 si occupa di disegnare spazi per i bambini e che in questo stesso albergo aveva già progettato un piccolo spazio-giochi nel 2011, la committenza ha chiesto di pensare a un considerevole ampliamento, da 100 a 400 m2, nel tentativo di offrire una valvola di sfogo fisica per i giovani ospiti della struttura. 

Foto Roni Cnaani
Nello spazio-giochi è stata creata una minireplica del mercato di Mahane Yehuda, che a Gerusalemme raduna ambulanti e negozi, mentre le nicchie lungo le pareti offrono spazi più intimi. Foto Roni Cnaani

Con la convinzione che “l’ambiente in cui i bambini crescono sia il terreno su cui si sviluppa la loro sensibilità”, Shani Hay ha optato per due spazi separati, con funzioni personalizzate sulla base di specifici gruppi di eta. Nell’area dei piccoli, racchiusa da pannelli di legno decorati con forme geometriche, prevalgono arredi morbidi e casette di legno dall’aspetto giocoso, oltre ad alcuni punti di riferimento in miniatura di Gerusalemme, come il Mahane Yehuda Market e il Montifiore Windmill, e l’emblema della città, il leone, inciso sugli arredi e sulle pareti di legno. 

Per i più grandi, il progetto si è concentrato su alcune specifiche attività – tavoli da biliardo, un campo da calcetto, una sala multimediale con computer e videogiochi – che permettono di fare esercizio e scaricare l’energia, anche al chiuso. Tra i materiali, prevale il legno naturale, mentre la tavolozza dei colori pastello e volutamente ristretta per evitare la sovrastimolazione e contribuire a creare un’atmosfera rilassata. L’intera parete è rivestita da nicchie, che richiamano gli archi disseminati in tutto l’hotel e che offrono spazi più intimi. Un buco della serratura sovradimensionato invita bambini e adulti a passare da una zona all’altra.

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