Elias Khuri e Davide Pagliarini hanno completato un interno ad Haifa, città israeliana situata in Alta Galilea. L’appartamento è stato ideato partendo da una riflessione sul contesto globalizzato del Paese in cui la società palestinese fatica a emergere e a essere riconosciuta – oggi è difficile infatti progettare un’architettura che rappresenti una sua tradizione. 

La perdita dei legami con i luoghi d’origine, di pari passo con la situazione dei villaggi, caratterizzati da sovraffollamento e carenza di pianificazione, ha spinto le classi sociali ad alta specializzazione a spostarsi verso i grandi insediamenti urbani. 

Il progetto ad Haifa, commissionato da una coppia di medici arabi, si colloca all’interno di questo quadro: sorge in un quartiere di nuovo sviluppo urbano lungo la costa sud-occidentale della città, in cima ad una torre residenziale di 18 piani. L’appartamento utilizza la posizione geografica particolarmente favorevole, con il mare Mediterraneo a ovest e il monte Kerem-El a nord, per stabilire l’orientamento delle stanze ed esporle alla luce naturale.

La doppia altezza della residenza è definita dalla presenza di un volume di legno che articola lo spazio e svolge la funzione di scaffale, scala, contenitore per la cucina e libreria-parapetto per il piano superiore. La struttura serve a delineare gli ambienti, alternando aperture e scorci ad elementi solidi: le stanze, in un rimando alla cultura araba, comunicano visivamente e in modo fluido tra loro aprendosi alla socialità e alla condivisione, ma garantendo al tempo stesso riservatezza e intimità.

Al secondo piano lo studio si affaccia sul salotto, interconnesso a sua volta alla cucina, mentre camera da letto e bagno del primo livello sono collegati da una finestra interna. L’appartamento presenta un contrasto cromatico tra il legno massiccio, il marmo e la ceramica.