Dalla cucina all’ascensore, quali sono le stanze più progettate del mondo?

Il nuovo studio del software di progettazione Planner5D racconta le preferenze più diffuse nella progettazione d’interni, fra logiche più o meno inattese, con qualche risultato sorprendente.

Quali stanze ridisegniamo di più quando pensiamo alla nostra casa? E come cambiano, attraverso queste scelte, le priorità del design contemporaneo? A queste domande prova a rispondere una recente indagine, Planner 5D Reveals the World’s Most Designed Rooms — And a Comeback of Offices, che raccoglie e analizza milioni di progetti realizzati online.

Lo studio, curato dalla piattaforma internazionale di interior design digitale Planner 5D, restituisce una mappa delle nostre abitudini, mostrando come gli spazi domestici si siano trasformati negli ultimi anni.

Planner 5D è una piattaforma di interior design che combina strumenti digitali e funzioni basate sull’intelligenza artificiale, pensata per rendere la progettazione accessibile anche a chi non è professionista. Oltre a offrire un editor intuitivo che assiste l’utente nella creazione e modifica di planimetrie, la piattaforma propone corsi e tutorial online per apprendere i fondamenti del design d’interni e dispone di una vasta galleria di mood board e progetti di riferimento, utili per trovare ispirazione.

La prima ‘rivelazione’ è a dir poco una certezza: nella sfera della domesticità, cucine, bagni, camere da letto e soggiorni si confermano – in quest’ordine – gli ambienti più ‘disegnati e ridisegnati’.

Lo studio si basa esclusivamente sui dati interni raccolti da Planner 5D — oltre 400 milioni di progetti caricati dagli utenti sulla piattaforma — e non su fonti esterne o campioni statistici indipendenti. Pur con questo limite, i risultati offrono spunti significativi per leggere le trasformazioni delle priorità abitative a livello globale.

La prima “rivelazione” è a dir poco una certezza: nella sfera della domesticità, cucine, bagni, camere da letto e soggiorni si confermano – in quest’ordine – gli ambienti più “disegnati e ridisegnati”. È curioso, ma non stupefacente, che cucine e soggiorni si trovino universalmente agli antipodi percentuali delle priorità per il comune abitante della casa: il progetto della cucina (stimato al 28,1%) ha infatti surclassato sempre più nel tempo il progetto del soggiorno (11,4-11,7%), a dire il vero inglobandolo.
Sono infatti più d’una le ragioni alla base della progressiva fusione di questi due ambienti all’interno del focolare domestico.

Da una parte la scelta sempre più condivisa di realizzare grandi open spaces, dove cucine a vista più o meno protagoniste, magari equipaggiate da isole di appoggio di un certo rilievo spaziale, dialogano senza soluzione di continuità con imponenti librerie a tutta altezza e con confortevoli divani, poufs e chaises longues, senza troppo dar peso alla possibilità che le fragranze culinarie si impregnino indissolubilmente alle carte più o meno pregiate di libri e riviste, o ai tessuti danesi delle sedute dell’area living; dall’altra parte la più semplice ottimizzazione spaziale, ovvero laddove i metri quadri scarseggiano, si farà di necessità virtù, e di conseguenza il tavolo da pranzo si presenterà come lo stesso valido ripiano per fare smartworking.

Anche il fatto che i bagni risultino notevolmente più disegnati delle camere da letto (il 21,2% contro il 16,4%) ha una sua ragion d’essere (e con questa teoria sarebbero stati d’accordo già Otto Wagner, quando nel 1898 disegnò la prima toilette moderna, con la scandalosa vasca trasparente di cristallo per il suo appartamento in Linke Wienzelle 38 a Vienna, e Adolf Loos, che recensì l’intero progetto definendolo “un gioiello” e che nello stesso anno dedicò un intero saggio a “Gli Idraulici” e al loro regno, inteso come il bagno e il gabinetto); il tutto se si considera quanto più interesse susciti al giorno d’oggi la cura del corpo, la skin care o la beauty routine, rispetto alla necessità di riposare le stanche membra alla fine di un’intensa giornata di lavoro, azione per la quale risulteranno sufficienti le dimensioni utili ad accogliere un letto queen size.

Restando ancora fra le mura domestiche, un dettaglio che indica una distanza fra le regioni europee e gli Stati Uniti riguarda il disegno della stanza per bambini. In Europa infatti questo ambiente si piazza al settimo posto fra i più disegnati, mentre in America soltanto al dodicesimo, ma sarebbe imputabile, secondo Planner5D, a una semplice differenza di indirizzo nominale, per cui in Europa sembrerebbe prevalere l’attitudine e categorizzare e specificare quando la stanza da letto è destinata ad accogliere i bambini, mentre in America risulterebbe maggiormente diffusa la tendenza a considerare convenzionalmente tutte le stanze da letto sotto la stessa macro-categoria di “Bedrooms”.

Da una parte la scelta sempre più condivisa di realizzare grandi open spaces (...) dall’altra parte la più semplice ottimizzazione spaziale, ovvero laddove i metri quadri scarseggiano, si farà di necessità virtù, e il tavolo da pranzo si presenterà come lo stesso valido ripiano per fare smartworking.

Un altro dato riportato dall’indagine di Planner5D considera il netto ritorno alla progettazione e al disegno degli uffici a livello globale. Quale inevitabile conseguenza post-pandemica, se fra il 2020 e il 2024 si è registrato un aumento sostanziale dei cosiddetti spazi ibridi, stanze multifunzionali e home offices, è ugualmente plausibile che una volta esauritosi il trend, la media dei lavoratori sia tornata a bandire l’ipotesi della metamorfosi in un contemporaneo Xavier de Maistre imprigionato nel viaggio intorno alla sua camera – che però è anche il suo ufficio – tornando a preferire la diversificazione fra l’ambito domestico e quello professionale, e rendendo manifesta la necessità di coltivare lo scambio attivo e un confronto sociale diretto nella realtà fisica, appunto,  dell’ufficio.

In modo più o meno condiviso fra Europa, Stati Uniti e Inghilterra, una miscellanea di spazi come magazzini, luoghi di stoccaggio, guardaroba e garage si aggirano fra il 7° e il 18° posto della classifica, mentre a vincere il primato di spazio meno progettato al mondo è l’ascensore, che d’altronde, già ai tempi dei fratelli Otis, che ne brevettarono per primi il meccanismo dimostrandone il funzionamento nel 1853 alla New York World’s Fair, altro non era che una pedana agganciata a un sistema a molle con telaio ligneo azionato da un motore a vapore: pura ingegneria meccanica utile alla movimentazione in verticale all’interno degli edifici.

In conclusione, Planner5D fornisce con l’apparato iconografico una tabella di Global Favorites, ovvero gli arredi e le decorazioni più utilizzate nel Design Project (sempre secondo le worldwide design statistics from Planner5D’s 400M projects): un tavolo con quattro sedie, un divano a due posti, un cuscino, un frigorifero, uno scaffale con una manciata di libri, una stampa fine art possibilmente raffigurante il Golden Gate Bridge di San Francisco (però in bianco e nero), un mobile basso con apertura a doppia anta, un albero e un mazzo di foglie di felce fluttuano nello spazio bianco del grafico, un piccolo catalogo di oggetti essenziali per arredare (al meglio?) il nostro spazio vitale.

Mapped by Popularity: A World-Sized Home, Planner5D UAB, Luglio 2025

In questo articolo trovate le immagini di alcuni dei migliori progetti di interior design pubblicati recentemente su Domus. 

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