“La X-Line Chair è uno dei pochi oggetti high-tech nati in Danimarca. Ma per molti versi, è uno dei progetti più intelligenti venuti fuori dal nostro paese, così minimale e ben pensata com’è”. Sono le parole con cui Rolf Hay, co-fondatore del brand danese Hay, ha accompagnato il rilancio di un progetto firmato da Niels Jorgen Haugesen nel 1977.
La X-Line nasce all’indomani della stagione leggendaria del design danese, associata nel mondo a forme organiche e morbide alla Arne Jacobsen; ma è proprio da un allievo di Jacobsen, cioè Haugesen, che quella stessa riflessione viene traghettata nell’era high-tech: la struttura incrociata in esili cavi d’acciaio cromato e le sottili lamiere forate di seduta e schienale fanno della trasparenza la cifra di questa sedia.
All’immagine minimale si unisce un altro aspetto, estremamente concreto, che rende la X-Line un design più che contemporaneo: un risparmio nell’uso dei materiali che si traduce in una maggior sostenibilità di produzione, in termini di sfruttamento di risorse e impronta ecologica.
Rilevando da Magnus Olesen i diritti di produzione e distribuzione del modello, Hay lo rilancia in termini di “famiglia”, destinata a interni ed esterni oltre che impilabile, introducendo nuovi colori in gamma e diverse finiture per cuscini coordinati, riconfermando per la X-line una vocazione che qualche anno dopo la sua nascita avremmo cominciato a chiamare – oltre che “buon design” – “smart”.