11 concept car che presagiscono il futuro del design automobilistico

A Monaco, durante uno dei più importanti eventi dedicati al design automobilistico, modelli storici e prototipi audaci hanno offerto uno scorcio su ciò che ci aspetta nel mondo a quattro ruote.


A Monaco, durante uno dei più importanti eventi dedicati al design automobilistico, modelli storici e prototipi audaci hanno offerto uno scorcio su ciò che ci aspetta nel mondo a quattro ruote. Che cosa accomuna una sportiva con porte ad ali di gabbiano del 1972 e un moderno veicolo elettrico modulare? Secondo quanto emerso dal Car Design Event 2025 a Monaco di Baviera, entrambe rappresentano traguardo verso l’auto del futuro. L’edizione di quest’anno ha messo in dialogo prototipi storici e concetti all’avanguardia, mostrando come le sperimentazioni di ieri e le innovazioni di oggi continuino a influenzare il linguaggio visivo e funzionale automobilistico. Ecco una selezione di dieci concept car straordinarie che rispecchia la direzione in cui sta andando il design automobilistico, in termini di tecnologia, stile ed emozioni.

1. BMW E25 Turbo (1972)

Una menzione speciale la merita la BMW E25 Turbo, una delle più iconiche della lunga lista di importanti auto firmate da Paul Bracq. La E25 Turbo non è stata solo la prima concept car di BMW, ma la loro audace visione del futuro. Forma a cuneo, linee affilate come lame, scenografiche porte ad ali di gabbiano e carrozzeria arancione sgargiante costituivano un taglio netto rispetto al linguaggio stilistico tradizionale del marchio.

Il fascino futuristico del modello era accentuato proprio dalle porte, che si sollevavano verso l’alto anziché aprirsi lateralmente, creando un ingresso teatrale all’abitacolo ed enfatizzando il carattere esotico dell’auto. Le portiere sollevate rivelavano un interno ispirato alla fantascienza in perfetta sintonia con l’estetica visionaria degli esterni. Fari incassati, linea di cintura continua e posteriore fortemente rastremato offrivano una narrazione visiva coerente da ogni angolazione.

Il motore turbo da 2.0 litri era esposto sotto il copri motore trasparente come un gioiello meccanico, a sottolineare l’eccellenza ingegneristica di BMW e a anticipare l’evoluzione futura verso i sistemi di propulsione. Ma la Turbo non era solo un pezzo da esposizione: fu tra le prime a introdurre innovazioni oggi diventate standard come l’ABS, le zone di assorbimento e la protezione laterale contro gli urti. Nonostante siano stati realizzati solo due esemplari, il design della Turbo ha lasciato un’impronta duratura, riscontrabile in modelli iconici come la M1 e la Serie 8, e ha ispirato un’intera generazione di sportive dalla silhouette affilata.

2. Lancia ECV2 (1988)

La Lancia ECV2 debuttava nel 1988 e rappresentava molto più di un semplice prototipo da rally: era il capolavoro tecnologico della casa torinese. La silhouette radicale si distingueva per un’aerodinamica estremamente affinata, con archi passanti ben marcati e un muso tagliente che fendeva l’aria con precisione quasi matematica. L’impatto visivo era amplificato da elementi come i passaruota volutamente esagerati e dalla presa d’aria sul tetto e lo spoiler posteriore funzionale: ogni superficie era stata progettata con uno scopo aerodinamico preciso.

Il cuore dell’ECV2 era il motore Triflux: un quattro cilindri turbo da 1,8 litri con una configurazione a tre valvole per cilindro, innovativa per l’epoca. Capace di erogare 600 cavalli, garantiva una risposta all’acceleratore fulminea, grazie a un design capace di contenere e sfruttare al meglio tale potenza.

La genialità del progetto si estendeva anche ai materiali: il telaio in fibra di carbonio e Kevlar riduceva il peso complessivo a soli 930 kg. Questa leggerezza ha permesso ai designer di spingersi verso proporzioni più estreme, migliorando al contempo prestazioni ed efficienza. Sebbene non abbia mai potuto gareggiare a causa della cancellazione del Gruppo B, l’ECV2 ha lasciato un’eredità duratura grazie alla sua leggerezza ed estetica funzionale che hanno influenzato l’industria automobilistica ad alte prestazioni per i decenni a venire.

3. Hyundai Initium

Il concept della Hyundai Initium, presentato come una visione audace del futuro della mobilità a idrogeno, rappresenta un’evoluzione significativa nella filosofia di design del marchio. Questa elegante berlina a celle a combustibile a idrogeno fonde uno stile futuristico con tecnologie sostenibili d’avanguardia, incarnando pienamente l’impegno di Hyundai verso la “Sensuous Sportiness” attraverso forme raffinate e dinamiche.

L’estetica esterna dell’Initium si distingue per proporzioni spettacolari, un assetto basso e largo, passo allungato e sbalzi ridotti che contribuiscono a trasmettere un senso di movimento, anche da ferma. L’approccio progettuale “Emotional Efficiency” di Hyundai si riflette nella scultura aerodinamica della carrozzeria, che integra alette attive perfettamente sagomate, ruote ottimizzate parametricamente per ridurre la resistenza aerodinamica e caratteristiche luci pixelate che percorrono l’intera fascia anteriore, esaltando la presenza futuristica del veicolo. Il tettuccio panoramico privo di cornice conferisce un effetto fluttuante, amplificando la luminosità e l’apertura dell’abitacolo.

All’interno, l’Initium propone un ambiente minimalista ma lussuoso, realizzato con materiali sostenibili che riflettono la visione di un nuovo concetto di lusso consapevole. Il layout dell’abitacolo trae ispirazione dall’estetica tradizionale coreana, sfruttando l’asimmetria per definire zone distinte tra guidatore e passeggeri, senza rinunciare a un senso di armonia e comfort diffuso. Questo approccio olistico al design non solo riconferma la leadership di Hyundai nel campo della tecnologia a idrogeno, ma stabilisce anche un nuovo punto di riferimento per il design di veicoli sostenibili ed emotivamente risonanti.

4. Genesis X Gran Convertible

Presentata per la prima volta in Europa dopo il debutto al Salone dell’Auto di Seul, la Genesis X Gran Convertibile è una lussuosa roadster elettrica che incarna pienamente il linguaggio stilistico “Athletic Elegance” del marchio. Le sue eleganti linee fluide e proporzioni scolpite trasmettono un’idea di movimento armonioso, mentre un design open-top esalta il senso di libertà e il legame diretto con l’ambiente circostante.

Particolarmente evocativa è la palette cromatica, ispirata al colore dell’uva Cabernet Sauvignon, caratterizzata da una tonalità esterna audace e profonda, capace di riflettere le sfumature vive e corpose del frutto appena pigiato.

Gli interni adottano un approccio minimalista, combinando materiali sostenibili e di alta qualità con interfacce digitali avanzate. Il risultato è un ambiente raffinato e rilassante, pensato per mettere al centro l’esperienza del passeggero, una tendenza sempre più centrale nel design automobilistico contemporaneo, destinata a crescere con l’evoluzione verso la guida autonoma. Man mano che i conducenti si trasformeranno in passeggeri, gli spazi interni dovranno offrire ambienti coinvolgenti, diventare comodi spazi in cui rilassarsi, lavorare o intrattenersi.

5. Kia EV2

La Kia Concept EV2 unisce un design esterno audace a interni sorprendentemente innovativi e sostenibili, ridefinendo l’idea di mobilità elettrica urbana. La silhouette da SUV compatto presenta un assetto solido e sicuro, con paraurti scolpiti, vetri geometrici e ruote di grandi dimensioni che coniugano eleganza e funzionalità, perfette per la vita cittadina.

L’abitacolo trae ispirazione dallo stile di vita del “picnic urbano”, offrendo uno spazio flessibile e accogliente che bilancia perfettamente praticità quotidiana e momenti di svago. Il pianale completamente piatto consente ai sedili anteriori di scorrere ampiamente verso il retro, mentre quelli posteriori si ripiegano per creare un ambiente aperto dove per lasciare spazio ad attività e relax. Dettagli pensati per la vita di tutti i giorni, come gli altoparlanti integrati nei poggiatesta, quelli portatili nelle portiere, i cuscini rimovibili e i divisori pop-up per i bagagli, il tutto per garantire comfort e versatilità.

La sostenibilità è un elemento chiave nel concept della EV2: i rivestimenti interni utilizzano materiali ecologici all’avanguardia come Simplifyber Fybron™ (un composito a base di cellulosa), componenti in micelio biodegradabile e biocompositi in fibra di lino. Queste soluzioni non solo riducono l’utilizzo di plastica convenzionale, ma promuovono un’economia circolare, in linea con l’impegno di Kia per un design più responsabile e consapevole.

Con il Concept EV2, Kia traccia una nuova rotta nel design degli interni per veicoli elettrici, creando uno spazio flessibile, accogliente e attento all’ambiente, pensato per soddisfare le esigenze della mobilità urbana sempre moderna.

6. VW Every1

Con il concept Every1, Volkswagen rompe con le curve familiari della Golf per abbracciare un design più deciso. Le proporzioni sono robuste e verticali, che conferiscono un’atmosfera da serra, sbalzi ridotti e cerchi da 19 pollici, volutamente sovradimensionati rispetto al corpo compatto. Il “tetto flottante” si incurva al centro come in una leggera cresta che dà carattere senza eccedere, come spesso accade nelle auto concept.

Al suo interno sfrutta appieno la piattaforma elettrica modulare MEB. La dashboard è minimalista, caratterizzata da un unico display, mentre i materiali sostenibili contrassegnano ogni superficie. Tutto è pensato per un pubblico giovane e consapevole, in cerca di un'auto che non sembri quella dei loro genitori.

La Every1 rappresenta il tentativo di Volkswagen di rendere l’auto elettrica meno intimidatoria, più accessibile dell’austera ID.3, ma pur sempre mantenendo un’impostazione pratica adatta alla vita quotidiana. I tempi di produzione non sono ancora stati annunciati.

7. Slate Modular EV

Slate, la startup di Detroit, ha portato a Monaco una visione insolita della mobilità elettrica accessibile. Il concept è semplice: creare un veicolo che può essere sia un SUV che un pick-up grazie a pannelli modulari intercambiabili. Hanno un solo modello, ma si tratta di un’auto elettrica personalizzabile.

Il design del prototipo è deliberatamente essenziale: superfici piatte, finiture minimali e silhouette squadrata mettono in primo piano la funzionalità. Il tetto è completamente rimovibile e la parte posteriore può essere riconfigurata da pianale di carico a vano chiuso. All’interno, niente infotainment elaborati, solo un supporto per smartphone e comandi analogici, pensati per contenere i costi.

Secondo la chief designer Tisha Johnson, l’obiettivo di Slate è offrire l’affidabilità di un’auto nuova a chi, oggi, è costretto a restare nel mercato dell’usato: “Il costo crescente delle auto nuove spinge molti a tenere quelle vecchie più a lungo,” spiega. Il rivestimento in vinile consente di cambiare colore senza riverniciare, mentre il processo di assemblaggio semplificato punta a mantenere il prezzo di partenza sotto i 25.000 dollari.

Resta da vedere se questo ritorno all’essenziale saprà conquistare il pubblico, ma l’intento di Slate di rompere con le convenzioni è già una ventata d’aria fresca in un mercato ossessionato dal lusso.

8. Corvette E-Ray

La Corvette E-Ray unisce un design esterno aggressivo a prestazioni ibride all’avanguardia, aprendo un nuovo capitolo nella storia dell’iconica sportiva americana. Le linee aerodinamiche scolpite e l’audace griglia anteriore esprimono velocità e potenza, mentre il sistema ibrido a trazione integrale garantisce un’esperienza di guida emozionante.

All’interno l’abitacolo coniuga tecnologia che mette al centro il guidatore e materiali di alta qualità, creando un ambiente moderno e funzionale. Il design della E-Ray incarna la volontà di Chevrolet di fondere tradizione e innovazione, definendo un nuovo standard per le auto sportive elettriche ad alte prestazioni.

9. Lamborghini V12 Vision Gran Turismo

Il concept V12 Vision Gran Turismo di Lamborghini, svelato nell'accattivante tonalità Arancio Egon, ridefinisce i confini del design e delle prestazioni futuristiche. Questa coupé monoposto a motore centrale richiama la tradizione del marchio con affilate linee angolari, motivi esagonali ispirati alla Marzal del 1968 e audaci luci a Y che dominano sia il frontale sia il posteriore.

Il design radicale, interamente incentrato sul guidatore, prevede un accesso frontale in stile jet da combattimento, come in una cabina in cui tutti i comandi sono proiettati virtualmente, offrendo un’esperienza immersiva e focalizzata. Alimentata da un propulsore ibrido V12 preso in prestito dalla Sián, la V12 Vision GT unisce prestazioni mozzafiato a una struttura leggera e tecnologia ibrida, prova dell’impegno di Lamborghini verso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità.

Con un focus assoluto sul pilota, questo concept evidenzia una tendenza chiave nell’evoluzione delle supercar: creare un legame diretto e coinvolgente tra uomo e macchina, anche in un futuro dominato dalla tecnologia.

10. Pagani Utopia

La Pagani Utopia hypercar è un capolavoro di ingegneria e design, alimentata da un V12 biturbo da 6,0 litri sviluppato su misura da Mercedes-AMG. Con 864 CV e 811 lb-ft di coppia e un peso di soli 1.280 kg, grazie all’uso di un avanzato telaio in carbonio-titanio, si può scegliere tra un cambio manuale a 7 marce e una trasmissione automatizzata, entrambe pensate per offrire precisione meccanica e coinvolgimento assoluto.

La Utopia affascina con linee aerodinamiche, porte a farfalla e cinghie in pelle, fondendo artigianalità e funzionalità. Gli interni raffinati, rifiniti con pelle cucita a mano, alluminio lavorato e fibra di carbonio, offrono un’esperienza sensoriale centrata sul pilota.

L’esclusività di Pagani è leggendaria: la Zonda HP Barchetta ha segnato il record come auto più costosa mai venduta all’asta (15,7 milioni di dollari nel 2022). La Utopia continua questa tradizione con una produzione limitata a 99 esemplari, affermandosi come gioiello da collezione che unisce prestazioni estreme, eleganza sartoriale e puro piacere di guida analogico.

11. La nuova Yugo

Yugo, l’iconica casa automobilistica europea, ha fatto il suo ritorno al CDE 2025 con un concept che anticipa lo stile di un futuro modello di produzione. Guidata dall’imprenditore e veterano dell’automotive Aleksandar Bjelić, e progettata dal designer serbo Darko Marčeta, la nuova Yugo abbraccia la sua tradizione di auto accessibili con un tocco moderno. Il concept presenta una compatta a due porte ispirata a un design retrò e squadrato, destinata al segmento B europeo, che unisce il fascino classico a un’estetica contemporanea.

Il lancio iniziale prevede motori a combustione con trasmissioni sia manuali sia automatiche, mentre sono già in programma versioni elettriche e molteplici varianti di carrozzeria. Una versione sportiva sarà svelata a settembre 2025, mentre il primo prototipo funzionante è atteso per il Belgrade Expo 2027. Questa rinascita punta a offrire un’auto pratica e alla portata di tutti che onori lo spirito dell’originale, pur rispettando gli standard attuali.

Bonus: Paul Bracq Tribute

Paul Bracq è un leggendario designer automobilistico che ha contribuito a definire l’identità visiva di Mercedes-Benz e BMW negli anni ’60 e ’70. Nato a Bordeaux nel 1933, Bracq è entrato alla Daimler-Benz, dopo aver lavorato con Philippe Charbonneaux, dove lasciò il segno con modelli iconici come le coupé e cabriolet Mercedes-Benz W111/W112, la lussuosa serie 600 e la celebre roadster W113 “Pagoda” SL. La sua filosofia di design univa eleganza e innovazione, incarnata perfettamente nel caratteristico tetto concavo della Pagoda.

Nel periodo in cui fu direttore del design di BMW, dal 1970 al 1974, Bracq gettò le basi del moderno linguaggio stilistico del marchio, progettando la prima generazione di modelli chiave: la Serie 3 (E21), la Serie 5 (E12), la Serie 6 (E24) e la Serie 7 (E23). La Serie 3 E21 introdusse elementi distintivi come il cruscotto driver-oriented, la griglia a doppio rene e la curva Hofmeister. Le forme affilate della Serie 6 E24, con il suo iconico muso a squalo, e la fondamentale Serie 7 E23 hanno consolidato un’estetica dinamica che permane nel design BMW contemporaneo.

La Mercedes W113 “Pagoda” rimane uno dei capolavori più amati della metà del secolo scorso, mentre la W112 Cabriolet e Coupé riflettono l’approccio raffinato per un design elegante. Alcune delle sue opere più iconiche – dalla “Pagoda” SL alla BMW Serie 6 E24 e Serie 3 E21 – sono state protagoniste di una speciale mostra tributo a Paul Bracq alla Car Design Conference di Monaco di Baviera.

L’impatto duraturo di Paul Bracq si fonda sulla sua capacità di coniugare forma e funzione. Il suo contributo alla Mercedes-Benz ha stabilito gli standard stilistici per le automobili di lusso, mentre alla guida della BMW ha saputo forgiare quello che è ancora oggi il distintivo DNA visivo del brand.

Conclusione

Dal futurismo all’avanguardia degli anni ‘70 al minimalismo modulare dei giorni nostri, le concept car incarnano i progetti più ambiziosi. Alla Cde 2025 ogni veicolo racconta una storia, non solo dell’identità del brand e dei trend del mercato, ma è anche un luogo dove mobilità, estetica ed emozioni potrebbero incontrarsi negli anni a venire.

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