Quando la moda si fa in maschera

Per presentare l’ultima collezione Balenciaga, 38 look hanno sfilato muniti di un casco integrale color inchiostro. Ma la “sfilata in maschera” conta molti riferimenti importanti nella storia della moda.

Per la sua seconda collezione di haute couture Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, si è rivolto a una collaboratore inaspettata con la divisione di scienze applicate della casa automobilistica Mercedes-Benz. Insieme hanno sviluppato un prototipo di caschi-maschera che coprono integralmente il viso color inchiostro, aerodinamiche e antiappannamento. Questi singolari copricapi indossati in tutti i primi 38 look della collezione, sono una rielaborazione “funzionale” delle maschere già indossate dalle modelle durante la sfilata Resort 2023, dove gli abiti disegnati in collaborazione con Adidas sono stati accompagnati da maschere in latex aderente.

  

Stesso tema, ma in diversa veste, ritorna durante la discesa delle modelle firmate Valentino sulla scalinata di Piazza di Spagna, a Roma. Qui alcune figure vantavano un copricapo di piume rosse che nascondevano i tratti del visto, ingigantendo la silhouette. Ma se la preferenza a mascherare il viso con maschere e accessori improbabili è parte dei must-have dell’ultimo inverno – il balaclava è diventato in pochi mesi l’indumento second-skin preferito dai gen-z – la maschera riporta riferimenti importanti anche nell’alta moda.

La cultura pop ha da tempo identificato lo maschera come oggetto di incubi, rintanato nell’attico di qualche serial killer sessualmente trasgressivo. Anonimi schiavi del sesso sfilavano negli anni ’80 sulle passerelle di Jean Paul Gaultier e Riccardo Tisci, vestiti in pelle nera, fibbie, cerniere e lattice su tutto il corpo. Thierry Mugler, ad esempio è stato uno dei primi sostenitori dell’abbigliamento BDSM, disseminando le sue sfilate di un'ora con latex su tutto il corpo, fruste, bastoni e stivali altissimi.

Thierry Mugler, Spring/Summer collection, 1997

Più recentemente anche Maison Margela ha presentato come parte essenziale della collezione AW13 una serie di maschere ingioiellate, le stesse che hanno decorato il tour Yeezus di Kanye West. Nella sfera musicale, almeno dalla fine degli anni Sessanta con i Residents ai casi più celebri e recenti (vedi i Daft Punk), tenere l’identità del protagonista nascosta è stato un modo per creare curiosità e nuovi fan. E la moda, saccheggiando soprattutto nelle immagini estreme che si trovano nelle riviste sadomaso d’epoca, sta rendendo in alcuni casi popolari dispositivi che incarnavano in passato momenti horror, riuscendo a conferire una nuova identità e un forte senso di personalità.

Ultimi articoli di Design

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram