Portare la pluralità di linguaggi a teatro: l’artista Lonneke Gordijn di Studio Drift, la regista Monique Wagemakers e la coreografa Nanine Linning hanno lavorato assieme per trasformare L’Orfeo seicentesco di Claudio Monteverdi in una “Gesamtkunstwerk”, opera d’arte totale. La novità più rilevante è Ego, un blocco di oltre 16 km di filo di nylon, sottile come un capello, che viene mosso da otto tiranti collegati al suo perimetro. Rigidità, fluidità, armonia, inquietudine: grazie alle molteplici forme che è in grado di assumere, la scultura posta al centro della scena rispecchia un ampio spettro di emozioni dell’animo umano, accompagnando per intero l’interpretazione dell’opera. Lo spettacolo debutta il 25 gennaio 2020 a Enschede, in Olanda, prima tappa di un tour nazionale che includerà anche il prestigioso Koninklijk Theater Carré di Amsterdam il 9 e 11 febbraio 2020.