Kokoko! costruisce strumenti musicali dagli scarti di Kinshasa

Fongola è il nuovo disco del collettivo di musicisti che il 26 luglio porterà il suono delle strade di Kinshasa all’Ortigia Sound System Festival.

Kokoko! Ortigia Sound System Festival

Da 15 anni il musicista francese Xavier Thomas, in arte Debruit, gira il mondo e come un antropologo usa la musica come mezzo di conoscenza e connessione tra civilità. Nel 2016 è rimasto folgorato dal “suono della strada” di Kinshasa e con alcuni artisti locali ha fondato Kokoko!, gruppo che combina musica tradizionale congolese ed elettronica.

Il collettivo ha fabbricato con materiali di scarto i propri strumenti musicali: bottiglie e barattoli servono da xilofoni e percussioni, macchine da scrivere sono collegate a tamburelli per creare altri elementi ritmici, vecchi cavi attaccati a legno di scarto producono vibranti linee di basso e vecchie componenti elettroniche sono rimontate come amplificatori rudimentali. A questi Debruit aggiunge la sua strumentazione analogica vintage, da vero nerd della musica elettronica, per mescolare le ritmiche della rumba congolese a sonorità occidentali.

Kokoko! Ortigia Sound System Festival

La musica di Kokoko! è l’antidoto a quella studiata e perfetta – o, come si dice spesso, di plastica – delle grandi etichette discografiche. I loro strumenti posso considerarsi dei veri e propri oggetti di design, che contro la produzione industriale e di massa propongono un approccio DIY e basato sul riuso.

Dopo vari singoli ed EP, il gruppo ha pubblicato il suo primo disco intitolato Fongola, che sarà presto presentato in Italia all’Ortigia Sound System Festival (OSS). Il festival sarà l’occasione per vederli performare con le loro tute colorate, probabilmente ispirate a quelle dei Devo ma in versione post-coloniale. 

Dal 24 al 28 luglio 2019, OSS porterà musiche e culture da tutto il mondo in Sicilia, allo stesso tempo mostrando il meglio dell’isola al pubblico internazionale. Il festival è concepito come un’esperienza unica in cui le arti si mescolano con la vita dell’isola di Ortigia, nucleo storico di Siracusa, e il suo paesaggio costiero.

Non è un caso se tra gli artisti partecipanti – Giorgio Moroder, Neon Indian, Yussef Dayes, Jerusalem in my Heart… – spicca il nome di Virgil Abloh, stilista e artista che in questo contesto esplorerà attraverso la musica la cultura urbana che ispira il suo lavoro.

È a partire dalla musica che OSS supera le barriere culturali che politici conservatori tracciano a difesa di tradizioni, stili di vita e forme di espressione che ritengono pure e inviolabili. Con l’entusiasmo dell’incontro, l’ibridazione dei suoni e l’alleanza dei corpi il festival dà una risposta gioiosa che è già strumento di trasformazione. 

    

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