La curatrice Valerie Guillaume attraversa la fluidissima galassia dell'innovazione per traghettare lo spettatore ben oltre il 2.0 e lo fa attraverso 15 affascinati progetti-chiave, specificamente sviluppati per la mostra in collaborazione con il neonato Dipartimento dei servizi di prospettive industriali del centro che dirige dal 2010.
Il problema in questo percorso non è tanto quello di esporre l'innovazione, ma piuttosto di materializzare il senso che ne consegue e che la precede, visto che l'insieme del materiale in mostra proviene dalla convergenza di discipline che stanno perdendo i loro contorni settoriali, come l'architettura e il design, sotto la spinta di social network e tecnologiche di produzione. Si comincia con le possibilità di calcolo espanse e un focus sulle loro applicazioni alla pratica generativa offerta. La sezione Generating raccoglie lavori che sono vere e proprie morfogenesi o applicazioni di processi di aggregazione mutuati dal vocabolario geologico o biologico.
È splendido quello di Andrew Kudless/Matsys, che s'ispira alla sedimentazione calcarea dei crostacei che vivono in dense agglomerazioni. Il lavoro di Neri Oxman sembra addirittura prefigurare l'avvento di un concettualismo, molto prossimo all'idea di finzione espansa.

Poi alcuni affascinanti pezzi realizzati con la sabbia del deserto egiziano e creati per mezzo del Solar System Sinter dal designer Markus Kayser.

![Casey Reas, <i>Pièce numérique Process 13</i>, 2010. © Casey Reas, [DAM]
Casey Reas, <i>Pièce numérique Process 13</i>, 2010. © Casey Reas, [DAM]](/content/dam/domusweb/it/design/2012/06/13/multiversit--creativit-digitale/big_386317_2480_05_web_4-Multiversites-creatives-Casey-Reas.jpg.foto.rmedium.jpg)
Multiversité Créatives
Centre Pompidou, Gallerie 315



Titano: il design incontra la performance
La gamma in alluminio Titano firmata Oknoplast continua a distinguersi per serramenti, design minimale ed alte prestazioni, soprattutto quando abbinata alla maniglia minimal Lunar Square.