Esattamente quello che i due autori del progetto speravano succedesse. Ronan Bouroullec ci confida infatti, senza vergogna, di non amare i musei e di aver reagito con un iniziale senso di disagio alla proposta di Anders Byriel, CEO di Kvadrat, che chiedeva allo studio di pensare a un'installazione al V&A durante lo scorso London Design Festival (per la quale è stata peraltro necessaria l'autorizzazione della Regina, essendo il museo di proprietà della Corte). "Abbiamo visitato le sale del V&A e ho riflettuto sul perché non amo i musei: perché sono totalmente disconnessi dalla vita, sono luoghi morti, molto lontani dalla pratica del design. Mi piacciono le cose quando sono in relazione con la sensualità, con la vita. Così abbiamo pensato che un modo per rendere interessante un progetto in questo luogo fosse una ricerca su come le persone interagiscono con le opere d'arte esposte. E, a ben vedere, troppo spesso i musei si trasformano in una sorta di punizione. La sfida è stata quella di inventare o definire qualcosa che mettesse le persone in una situazione diversa, cioè ragionare come nel progetto di un arredo: se è ben riuscito da un punto di vista dell'ergonomia, se è confortevole, mette l'utente a suo agio, anche mentalmente. Abbiamo cominciato a immaginare in questa grande sala una piscina, poi una spiaggia di sabbia dove sdraiarsi per ammirare un paesaggio", spiega Ronan.
Abbiamo pensato che un modo per rendere interessante un progetto in questo luogo fosse una ricerca su come le persone interagiscono con le opere d'arte esposte




A Barcellona, una nuova torre fatta di vetro colorato
Il progetto firmato GCA Architects si serve della linea Planibel Coloured di AGC per dar vita alla Torre Colonial, che con i suoi 21 piani si inserisce nello skyline della città.