"Vorrei che i miei oggetti fossero dei messaggi in bottiglia, lanciati con la speranza che qualcuno li raccoglierà", raccontava a Domus un paio di anni fa, Paolo Ulian, toscano, classe 1961, tra i talenti più interessanti di una generazione di designer che comprende tra gli altri Morrison, Grcic, Bouroullec, Newson e Campana. Animato da un forte spirito etico e sociale che l'ha spinto spesso verso il riciclo e al recupero dei materiali di scarto, da una grande curiosità verso i comportamenti umani e da un sottile sense of humor, il suo design è al centro di una mostra organizzata da Careof e Viafarini, che ne ripercorre l'opera ventennale. Come sottolinea il curatore Beppe Finessi, si tratta di "un'opera limpida, evidentemente originale, sempre riconoscibile, spesso spiazzante per risultati lontani da qualsiasi episodio precedente o coevo".

22.4 – 2.5.2009
Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4