Dakis Joannou è uno dei clienti con i quali Ivana Porfiri ha stabilito una particolare sintonia. Gli effetti di questo speciale rapporto sono sorprendenti, soprattutto da quando è stato 'disvelato' il più recente risultato di tale collaborazione. Dakis Joannou è un collezionista d'arte tra i più noti. Greco, trascorre molto tempo sullo yacht, che usa come residenza e mezzo di trasporto tra le isole del Mare Egeo. Senza rinunciare all'arte. Sino a pochi mesi fa, la sua galleria viaggiante è stata "Protect Me from What I Want", un'imbarcazione di linea tradizionale anch'essa progettata da Ivana Porfiri, battezzata con il titolo di un'opera di Barbara Kruger. Secondo le disposizioni dell'armatore, la nuova imbarcazione (classe RINA Maltese Cross) non avrebbe dovuto avere alcuna limitazione, se non quella derivante dalle dimensioni del posto barca di proprietà. I limiti dimensionali si sono trasformati da subito in uno spunto progettuale: tagliare la prua per guadagnare lunghezza è uno stratagemma normalmente adottato dai costruttori. Superati i controlli delle autorità, la prua riassume la sua configurazione originale applicando la parte precedentemente tagliata. Progettista e armatore concordano che nel caso della nuova barca non è necessario ricorrere alla 'protesi'. Il taglio effettuato per ragioni di opportunità rimarrà a tutti gli effetti un taglio dello scafo, ad alto valore simbolico. La linea della prua appare rovesciata proprio in corrispondenza della cubia, il foro dove scorre la catena dell'ancora. Le linee d'acqua rimangono invariate, ma il processo di trasformazione di uno scafo tradizionale è avviato. Mentre discorriamo, la progettista appoggia sulla scrivania una minuscola barca di legno stilizzata, formata da tre pezzi sovrapposti. "Questo è il progetto che avevo in mente sin dall'inizio. Nella sua semplicità riassume la ricerca che mi ha condotto al progetto del nuovo yacht di Dakis Joannou: uno scafo standard, un volume intermedio in cui sistemare plancia e ambienti comuni, e uno superiore, separato e riservato all'armatore. Le parti vetrate hanno superfici maggiori del consueto e sono quasi verticali (l'inclinazione è di circa 15°): la visibilità verso l'esterno è sorprendentemente ampia, in particolare nelle zone riservate all'armatore, visibilità che spesso è penalizzata dalle linee filanti della nautica tradizionale. Si tratta di un progetto integrale, di un'architettura mobile, prototipo di un nuovo tipo di imbarcazione".
La progettazione per blocchi si riflette nella composizione dei volumi e sulle loro superfici. Come la prua risulta volutamente rovesciata, così il trattamento superficiale non poteva che procedere per paradossi, per camuffamenti…
Il mimetismo è ben noto in natura: vi ricorrono animali e piante per difendersi dagli aggressori o per attirare le prede, così come se ne fa ampio uso nelle pratiche militari. Durante la Prima guerra mondiale, i comandanti degli U-Boot tedeschi vennero spesso ingannati da navi mascherate con disegni mimetici che alteravano le forme degli scafi rendendo impossibile identificare, con il solo aiuto di periscopio o cannocchiale, la classe del naviglio, e stabilirne rotta e velocità. Grazie al "Dazzle Painting" o "Razzle Dazzle", uno schema di camouflage inventato dall'artista e ufficiale navale inglese Norman Wilkinson, molti navi scamparono all'attacco dei siluri.
Ivana Porfiri si convince che la barca sulla quale sta lavorando, per la particolarità della sua architettura complessiva, ha bisogno di un trattamento di questo tipo: non semplice colore ma mimetismo. Telefona a Dakis che in quello stesso momento si trova nello studio dell'amico Jeff Koons. La conversazione si fa a tre e l'entusiasmo si accende intorno a un progetto che sta prendendo caratteristiche inaspettate. L'artista si dice subito disponibile, l'armatore accetta, la designer raccoglie la sfida di applicare il complesso camouflage all'imbarcazione.
Il risultato è Guilty: un manifesto viaggiante che integra al suo interno il lavoro di diversi artisti, le cui opere sembrano nascere insieme alle scelte progettuali. Pavimenti e murate di Corian si colorano al variare della luce naturale filtrata dalle vetrate, mentre altrove le superfici bianche sono percorse dagli interventi artistici, dando a ogni elemento della barca una irripetibile personalità.












LuneUp: la ceramica come elemento strutturale
La nuova collezione di Terzofoco disegnata da Emanuel Gargano reinterpreta la ceramica e il suo uso nella progettazione dell'arredo.