"Negli ultimi anni la BMW si è mossa in modo progressivo da una serie all’altra dei suoi modelli. Ma a ben guardare, in un periodo più lungo, la BMW, come altri costruttori, si muove così: un salto generazionale, poi una serie di progressioni, quindi un nuovo salto. Dunque, noi veniamo da un periodo di progressioni, adesso siamo pronti al salto". Come dire: le BMW stanno per cambiare e cambiare radicalmente. E il regista del cambiamento è proprio lui, Chris Bangle, 44 anni, dal 1992 a capo del design della Casa bavarese. Bangle, sposato, con prole, parla italiano, è nato a Ravenna. Non in Romagna, nello stato americano dell’Ohio. Prima gli studi nel Wisconsin, poi la California: Bangle è uno dei molti figli prodigio dell’Art College of Design di Pasadena. "C’è bisogno anche in BMW di fare sperimentazione, di andare fuori da qualcosa che si chiama auto ma che, nello stesso tempo, è sempre un’auto e un’auto BMW" dice Bangle, il cui italiano viene da sette anni alla Fiat, dove ha firmato modelli senza compromessi, come la "Coupé". Anche alla BMW Bangle sembra intenzionato a lasciare un’eredità che farà discutere. Un’idea di dove intenda andare c’è già, si chiama "Z9" ed è il prototipo, o meglio la concept car, che fu esposto l’anno scorso al Salone di Francoforte. In quest’auto s’intravedono già molti temi delle BMW di domani.




Cordivari mette la tecnica in dialogo con l’estetica
Con le trame ritmate della loro superficie esterna, i ventilconvettori Run e Seven Lines diventano un componente naturale nel paesaggio degli interni contemporanei.