Luis Barragán, il maestro irraggiungibile

Gio Ponti considerava Luis Barragán il suo “maestro irraggiungibile, un architetto mitologico”. Scopri la selezione dei migliori progetti dell’autore messicano dall’archivio storico di Domus.

“Barragán è, nella vita, nella parola, nel gesto, nella gentilezza, e naturalmente nell’architettura, un architetto sovrano; e nel riserbo”. La stima di Gio Ponti per l’architetto messicano era assoluta, quasi votiva. Dagli anni Cinquanta sono diversi gli articoli che parlano del “maestro irraggiungibile” che ha reinterpretato il moderno senza abbandonare la tradizione popolare messicana e i suoi colori. Tra le pagine di Domus troviamo molte delle sue opere più iconiche e alcuni racconti di Città del Messico, città che lo ha ispirato e in cui ha operato per la maggior parte della sua vita.

Luis Barragán, Caballeriza San Cristobal, Città del Messico, 1969. Foto Carla de Benedetti
Luis Barragán, Casa Gilardi, Città del Messico, 1976. Foto Donatella Brun
Luis Barragán, Casa Gilardi, Città del Messico, 1976. Foto Donatella Brun
Luis Barragán, Casa Prieto, Città del Messico, 1976. Foto Marilyn Silvertone
Domus 781, aprile 1996, pagina 113
Domus 781, aprile 1996, pagina 120
Città del Messico, vista aerea. Courtesy Fondazione Barragán
Città del Messico, vista aerea. Courtesy Fondazione Barragán
Città del Messico, vista aerea. Courtesy Fondazione Barragán
Città del Messico, vista aerea. Courtesy Fondazione Barragán

Il Pedragal è un eccezionale quartiere a giardini e ville creato da Luis Barragan sui terreni lavici ai margini di Città del Messico. Nelle pagine in bianco e nero di Domus 280, marzo 1953, Gio Ponti descrive i colori di un intervento coraggioso e visionario: le rocce vulcaniche nere, l’erba verdissima, le case bianche, i cancelli color ferro rovente…

Parlando di Casa Prieto, su Domus 321 si analizza il senso e il valore dei caratteristici muri di Barragan: “muri chiusi, pieni e ruvidi”, che hanno dimesioni e tagli da muraglie. A Città del Messico l’architetto messicano disegna un terrazzo che è “un ambiente di soli muri e cielo, dove il primo e solo rumore è quello dei colombi che volano via spaventati”.

Nella casa di Barragán, un terrazzo: chiuso da muri come una camera, e abitato dai colombi

Nel 1980, Domus presenta Casa Gilardi, ultima opera di Luis Barragán a cui di recente era stato assegnato il Pritzker Prize. L’opera, insieme rigorosa e complessa nell'articolazione degli spazi, emana un senso profondo, quasi religioso, di raccoglimento.

Barragán e Città del Messico è un itinerario in venti tappe con le architetture del maestro, pubblicato nell’aprile del 1996. Tra queste la celeberrima Cavallerizza San Cristobal e le Torri della Città satellite, costruita nel 1957 assieme allo scultore Mathias Goeritz.

Città del Messico, vista aerea. Courtesy Fondazione Barragán

Da Domus 899, gennaio 2007, una collezione di tavole inedite conservate presso la Fondazione Barragán testimonia le speranze e le paure di Luis Barragán per lo sviluppo futuro di Città del Messico. Luis Barragán
Domus
280, marzo 1953
Domus 321, agosto 1956
Domus 468, novembre 1968
Domus 611,  novembre 1980
Domus 781, aprile 1996
Domus 899, gennaio 2017