Souto de Moura, Casa a Alcanena

Quasi vent'anni fa, Domus tratteggiava la figura dell'architetto vincitore del Pritzker pubblicandone una casa unifamiliare realizzata nel sud del Portogallo.

Pubblicato in origine su Domus 754/settembre 1993


In Portogallo l'architettura recente ha subito influssi da parte di maestri tanto stranieri che locali. La Scuola di Oporto, di cui tanto si è parlato, è una progenie di professionisti che hanno studiato l'un l'altro da vicino i rispettivi progetti e hanno adottato come punto di riferimento un corpus di opere ritenute espressione di adesione o negazione di tendenze locali e contemporanee. In questo senso gli edifici progettati negli anni Cinquanta e Sessanta da Fernando Távora, uno dei maestri di Eduardo Souto de Moura, presentano una sintesi di tradizioni vernacolari locali e di procedimenti di astrazione (secondo gli sviluppi dell'arte e dell'architettura dei primi decenni del Ventesimo secolo), contrapposti alla falsa coscienza del 'tradizionalismo' salazariano. Il Mercato di Braga di Souto de Moura (1980) era in parte un omaggio al celebre Padiglione del Tennis di Távora (1957) alla Quinta de Conceiçao di Matosinhos. Alvaro Siza, anch'egli maestro di Souto de Moura, ha spalancato al suo allievo la dimensione plastica e figurativa dell'architettura. Mentre Siza guardava in particolare ad Alvar Aalto in materia di ispirazione sociale e architettonica, la sensibilità e il pensiero di Souto de Moura sono più prossime alla sottolineatura tettonica di Ludwig Mies van der Rohe e all'opera degli architetti olandesi di De Stijl. La libertà personale, per come la si rileva nell'opera di Siza, viene considerata da certi giovani architetti portoghesi un privilegio singolare, cui non possono né vogliono aggiungere nulla. Una situazione simile a quella che in Finlandia si verificò forse dopo la seconda guerra mondiale, certamente dopo la morte di Aalto.

Casa a Alcanena, Portogallo, vista sud. La casa sorge su una collina in un'area completamente verde. Sulla sinistra la zona più 'domestica' della casa, intonacata, sulla destra la zona più 'pubblica', il lato di accesso, in pietra.

Il Centro culturale di Oporto di Souto de Moura e i suoi primi edifici potevano adeguatamente trovare ispirazione nel tema architettonico miesiano della casa a corte, dato che la loro articolazione strutturale fittamente edificata veniva giustamente considerata in grado di fornire la cornice ideale in cui disporre degli edifici gravitanti sull'interno. Inoltre il progetto di Souto de Moura per il Centro culturale, un edificio basso, e per le case a un solo piano consente l'adozione della sottolineatura tettonica di cui s'è detto, al punto di prevedere l'unione di pareti e coperture idealizzate come strutture simili a tavole. Nella tradizione di Mies, Souto de Moura considera l'architettura come una precisa cornice della vita, e non il suo riflesso o il suo effetto. Queste considerazioni si prestano a fornire un contesto architettonico generale per la lettura dell'opera recente di Souto de Moura. Numero e case e ora anche alcuni edifici pubblici dell'architetto di Oporto sono in costruzione o sono stati compiuti, ed è interessante seguire lo sviluppo dell'opera dalla semplice struttura residenziale a un solo piano agli edifici pubblici a più livelli. La metafora della tavola conquista una posizione sempre più centrale nell'analisi a motivo della sua appropriatezza, e Souto de Moura i è dimostrato in grado di adattare la propria inclinazione personale alla riduzione essenzialista nel quasi compiuto edificio della Facoltà di Geologia dell'università di Aveiro.

Fronte nord.

Quanto alla casa di Alcanena, nel Portogallo meridionale (un progetto del 1987), Souto de Moura ha rianalizzato il concetto di estensione della villa in mattoni di Mies del 1923, combinandolo con l'articolazione gerarchica delle corti. La casa orge su un'altura che sovrasta terreni in lieve ondulazione coltivati a fichi e a viti. Essendo una delle rare costruzioni della zona, gode di una vista panoramica sulla campagna circo tante, e Souto de Moura ha assunto questo dato come impulso generatore dell'organizzazione della casa a un solo livello. Accostandosi alla casa dalla vicina strada attraverso un giardino, una cour d'honneur quadrata in cui si inscrive un pavimento di granito circolare costituisce il nucleo centrale della costruzione. Di fronte all'entrata si apre l'ingresso principale: un corridoio vetrato che fa da fulcro tra gli ambienti di rappresentanza, a ovest, e quelli privati a e t. Ciascuna ala è variamente organizzata intorno a corti sussidiarie, che si apra sul giardino oppure sull'interno. Mentre le case a corte di Mies degli anni Trenta erano in certi casi degli oggetti con un giardino cintato, la Casa di Alcanena instaura un dialogo con il progetto di Casa Hubbe di Mies (1935), le cui corti parzialmente chiuse definiscono un interno pur aprendosi sul più vasto spazio circostante. La Casa di Alcanena è in rapporto con spazi esterni di differenti dimensioni. La storia dell'architettura conosce numerosi e empi di composizioni di questo genere, come nel caso dell'iterativo Orfanotrofio di Amsterdam di Aldo van Eyck, oppure del Kimbell Museum di Fort Worth di Loui Kahn, o anche della spettacolare Casa di Silver Lake, a Los Angeles, di John Lautner. La Casa di Alcanena non sottolinea le differenze degli spazi esterni quanto questi edifici; si tratta di una caratteristica che verrebbe me sa in evidenza qualora venisse realizzato qualcuno degli elementi e terni previsti dal progetto originale (il pergolato a est in combinazione con la piscina) come pure un trattamento del paesaggio più coerente.

Nella tradizione di Mies, Souto de Moura considera l'architettura come una precisa cornice della vita, e non il suo riflesso o il suo effetto.
L'ingresso al cortile: in fondo l'entrata alla casa.

A paragone con la precedente casa di De Moura in Avenida Boavista, a Oporto, in cui venivano inclusi dei frammenti allo scopo di costruire un racconto della storia mitologica del sito, ad Alcanena pochi elementi indicano un interesse analogo: principalmente la parete anteriore con il paramento di arenaria e i pilastri, ricordo di un ingresso monumentale che un tempo sorgeva sul sito, oppure la grande vasca di granito nella corte est, che ricorda quelle che i trovavano normalmente nelle fattorie portoghesi. Il trattamento accurato di questi elementi piazza la casa nel complesso da ogni intenzione evocativa: nella loro sistemazione originaria sono divenuti completamente astratti. Il carattere freddo della casa è in parte dovuto a questo processo di astrazione, e in parte nasce dalla meticolosa celta dell'arredamento da parte del committente: il fascino discreto dei mobili alla Ruhlmann, la loro studiata collocazione nei numerosi locali, la presenza costante delle pareti perimetrali interamente vetrate aperte sul panorama della campagna circostante, tutto contribuisce a fare di questa residenza una natura morta posata su un caldo, curo pavimento color noce, solo occasionalmente turbata dal rapido passaggio degli inquilini.

Destra: al centro, la porta scorrevole che separa la zona pranzo del soggiorno; a destra, la porta-parete scorrevole è totalmente apribile.

Il largo uso che Souto de Moura fa delle porte scorrevoli d'alluminio appositamente progettate, la porta dell'autorimessa in acciaio grecato e la cucina in acciaio e faggio con venatura a vista sono arditamente affiancati alla parete divisoria d'acciaio della cucina, accuratamente rifinita, alla ricca texture della corte di ingresso parzialmente lastricata di granito, al citato morbido pavimento di legno e alla ricca potenzialità dell'insieme dei vari strati di pareti, L'ambivalenza tra precisione tecnica e non sempre alta destrezza artigianale non è un problema peculiare dell'opera di Souto de Moura, ma un tema largamente dibattuto in Portogallo oltre che in altri Paesi, Pur non potendo e eludere la realizzazione di un paradosso creativo che componga queste due forze apparentemente inconciliabili, un parado so intrinsecamente poetico, come si vede nel rapporto tra la variegata configurazione della casa in rapporto alla sua nitidezza concettuale, il problema posto da questa discussione richiede una risposta preci a. La discussione arriva al cuore stesso dell'immagine che ci facciamo del nostro tempo e della nostra società: possiamo credibilmente conciliare le promesse di uno stile di vita che, in contrasto con lo status qua, viene considerato progressista, se non innamorato del futuro, con la diversità caratteriale di texture che sappiamo producibile solo con tecniche tradizionali? L'opera di Souto de Moura, per quanto si accrescano il numero dei suoi progetti e le dimensioni degli edifici, non sfuggirà sicuramente a questo dilemma faustiano.

Mercato di Braga pubblicato su Domus 655/novembre 1984. In alto: schizzo di studio per la casa a Alcanena, Portogallo
Centro culturale a Oporto pubblicato su Domus 725/marzo 1991. Sinistra: veduta dell'ingresso principale con il grande infisso in acciaio e vetro a specchio. Destra: Una veduta parziale dell'interno in cui si evidenzia la sapiente composizione dei tanti materiali messi in opera.
Dipartimento di Geologia Università di Aveiro pubblicato su Domus 773/luglio 1995. Fronte principale dell'edificio lungo 80 metri, alto 20.
Dipartimento di Geologia Università di Aveiro pubblicato su Domus 773/luglio 1995. La facciata principale: il volume che fuoriesce corrisponde alla sala di lettura e alla sala riunioni.