Lo studio di architettura Vincent Callebaut Architectures mira a testare un nuovo modello di ospedali. Il progetto Biophilia prevede infatti la costruzione di cinque nuovi strutture, destinati a formare la più grande rete ospedaliera della Vallonia.
Queste nuove architetture mirano, secondo i progettisti, a migliorare l’esperienza dei pazienti, a ottimizzare i tempi di recupero e a creare un ambiente di lavoro tranquillo, concentrandosi su cinque principi chiave nella fase di progettazione: efficienza organizzativa, sostenibilità ed economia circolare, iper-standardizzazione fuori sede, benessere e apertura paesaggistica dei siti verso la città.
Lo studio parigino presenta quindi un prototipo di ospedale ibrido “compatto-stratificato”, per ottenere un'efficienza spaziale e una distribuzione dei flussi superiori. Volumetricamente, il progetto si ispira al logo “Power”, creando un edificio che integra unità mediche e alloggi in un layout altamente funzionale.

Al suo interno, il blocco medico-tecnico è progettato così da avere la luce naturale che entra attraverso patii strategicamente posizionati, con il tetto trasformato in un giardino medicinale. Il blocco degli alloggi forma invece il segmento circolare esterno.
Gli architetti sottolineano l’importanza dell’iper-standardizzazione nella costruzione dei cinque siti ospedalieri. Il progetto utilizza telai strutturali standardizzati e moduli ripetitivi per elementi strutturali, facciate, camere, unità di cura, sale operatorie, bagni e pareti di arredo. Questo approccio si estende a tetti, tettoie, giardini, fioriere e parcheggi, con l'obiettivo di ottenere un design industrializzato, facilità di manutenzione e flessibilità.