La tecno-poesia di Daan Roosegaarde che lega bellezza e scienza

Abbiamo incontrato l’artista e pensatore olandese in occasione dell’ultima opera esposta alla GAM di Milano: una pelle metallica ‘viva’ che al passare del calore si apriva facendo uscire la luce.

Incontrare l’olandese Daan Roosegaarde, classe 1979, dà una carica di energia positiva. Il suo impellente desiderio di migliorare il mondo in cui viviamo, fa sembrare che sì, si possa ancora credere in un futuro migliore. “Per nessuna ragione, mai, non possiamo arrenderci, non possiamo rinunciare a trovare la soluzione ai nostri problemi. Sono stanco delle opinioni, sono stanco di sentirmi dire che è troppo complicato quindi mi dedico alla ricerca di proposte concrete a questioni concrete da risolvere”. 

Biondo, enorme sorriso, due occhi grandi che piombano dall’alto, è vestito tutto di bianco nel cortile di via Palestro, alla Galleria di Arte Moderna dove ha esposto durante il Salone del Mobile 2021. Nella biografia che ci è fornita si legge: “Daan Roosegaarde e il suo team, collegano l’uomo e la tecnologia in opere di design capaci di migliorare la vita quotidiana nell’ambiente urbano e di stimolare l’immaginazione. Tra le sue opere di fama mondiale figurano: Waterlicht (un’inondazione virtuale che mostra la potenza dell’acqua), Smog Free Project (il primo e più grande purificatore d’aria al mondo per l’ambiente esterno, che trasforma lo smog in gioielli), Smart Highway (strade che si caricano di energia durante il giorno e che si illuminano di notte), Space Waste Lab (visualizza e ricicla creativamente i detriti spaziali) e Urban Sun (pulisce gli spazi pubblici eliminando virus come il Coronavirus)”. 

Daan Roosegaarde con la sua opera LOTUS OCULUS. Courtesy Studio Roosegaarde
Daan Roosegaarde con la sua opera LOTUS OCULUS. Courtesy Studio Roosegaarde

Oltre a constatare che ogni singolo progetto qui sopra elencato (in realtà, solo una ridotta selezione dei tanti) tocca questioni cruciali, vitali cui non possiamo prescindere, viene in mente uno studio rinascimentale del domani. Roosegaarde è in grado di creare straordinarie avventure intellettuali che cercano di avvicinarci all’ambiente in maniera intelligente, nella speranza di trovare un miglior modo di vivere in questo mondo. 

Futuro è una parola cara a Roosegaarde: “Se non immaginiamo il futuro, come potremo poi crearlo? Penso che l’unico modo di andare avanti, e nella giusta direzione oggi, sia essere seriamente socialmente impegnati”, sostiene l’autore che fa della ricerca e del miglioramento del nostro pianeta una missione personale, e che considera uno dei goal del suo lavoro stimolare la curiosità nelle persone per spostare nuovi confini. “Essere curiosi è determinante nella vita. Ho fondato il mio studio a Rotterdam, 12 anni fa perché avevo tante idee, ne parlavo, le condividevo, e continuavo a sentirmi dire “it is not possible, it is not feasable (è impossibile). Per questo ho voluto intraprendere la mia strada, proprio per rendere possibilmente reali tutte quelle idee che per altri non avevano speranza.”

Se non immaginiamo il futuro, come potremo poi crearlo?

Nello specifico a Milano, a Settembre: Lotus Oculus è il nome dell’ultima opera concepita per la mostra “Metamorfosi”, commissionata dal colosso del lusso Bulgari, presentata negli spazi del Galleria d’Arte Moderna di Via Palestro, durante l’ultima Design Week. Si tratta di una ricerca sulla trasformazione, sulla metamorfosi appunto; “la mia più alta ispirazione è sempre la natura. Ma per questo intervento ho guardato al Pantheon capitolino e a un girocollo di diamanti della prestigiosa casa romana, dalla foggia di un serpente, che rappresenta invece un animale, si trova proprio all’entrata del percorso espositivo”. Per Lotus Oculus l’idea era di lavorare sul movimento e sull’utilizzo della materia e sulle sue diverse potenzialità. Si tratta di centinaia di fiori intelligenti costituiti da lamine sottili, che si aprono e si chiudono a seconda della luce e del calore ricevute, creando una danza di ombre con i dipinti  appesi ai muri fregiati della galleria. Techno-Poetry è la definizione dell’autore del dialogo dinamico che l’opera riesce ad attivare con ciò che la circonda.

Daan Roosegaarde con la sua opera LOTUS OCULUS. Courtesy Studio Roosegaarde
Daan Roosegaarde con la sua opera LOTUS OCULUS. Courtesy Studio Roosegaarde

“Mi interessa il concetto di moto nell’ottica del cambiamento reale; mi interessa la maniera in cui le cose si sviluppano e si evolvono, cambiano forma, diventano altro”. Il legame tra materiale e luce è concepito qui come mutamento naturale e evoluzione della tecnologia, alla ricerca di progetti che facciano il bene comune, alla ricerca di una perfetta armonia tra le persone e il mondo in cui vivono. Parte di una serie iniziata nel 2010 come indagine di Roosegaarde sulle superfici intelligenti, il movimento e le infinite applicazioni della luce, Lotus Oculus è stato precedentemente presentato in Francia, nella chiesa del 17secolo di Sainte Marie Madeleine, a Lille in occasione di Lille3000, e si è aggiudicato il Design Gold Award and Media Architecture Award Denmark.

Innamorato del nostro paese, Daan Roosegaarte considera gli olandesi creativi e gli italiani ottimisti, atteggiamento importantissimo nell’affrontare le sfide del domani: “questo è il secolo che lega bellezza e scienza”, dice, bisogna sfruttarlo al meglio. Lo capisco quando mi fanno domande sul questo lavoro; faccio un esempio – e sorride: un italiano legge subito la connessione emozionale di bellezza e tecnologia, mentre un tedesco mi chiederebbe come funziona la macchina”. La dicotomia tra il tasso di stupore e sofisticato sviluppo tecnologico che le sue ricerche riescono a suscitare, nonché il relativo e reale carico funzionale, è davvero notevole; nelle sue mani, anche un giunto di alluminio riesce a divenire romantico.

“Credo che oggigiorno i progettisti debbano essere in grado di attivare realmente le persone e concentrarsi di più sul futuro. Penso spesso a ciò che accadrà domani. E per questo continuo a lavorare nella speranza di poter fare di più e meglio”. La tecnologia al servizio della benessere globale, dell’essere umano, del nostro pianeta: il lavoro di Daan Roosegaarte spinge il confine oltre il presente e stimola riflessioni appassionate; e mai così calzanti come in questo periodo storico. 

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