Max Ernst e Ryūichi Sakamoto in un’esperienza multisensoriale a Berlino

“SUN RISE | SUN SET” è una mostra visionaria in cui opere contemporanee affiancano capolavori di Max Ernst, Rousseau e i paesaggi sonori di Sakamoto. L’intervista con Nina Pohl, la curatrice.

Riapre al pubblico “SUN RISE | SUN SET”, progetto espositivo visionario e intergenerazionale a cura di Nina Pohl e Agnes Gryczkowska, visitabile fino al 25 luglio 2021 presso lo Schinkel Pavillon di Berlino. La mostra affronta il tema dell’emergenza climatica e i cambiamenti dell’ecosistema in chiave inedita, tramite l’accostamento di opere contemporanee e capolavori del diciannovesimo e ventesimo secolo. Opere di Max Ernst e Henri Rousseau convivono con installazioni tecnologiche visionarie e i paesaggi sonori di Ryūichi Sakamoto.

“SUN RISE | SUN SET” è un viaggio attraverso paesaggi surreali e scenari futuristici, espressione di una necessità: ridefinire il ruolo dell’essere umano in rapporto alla natura a sostegno di una ibridazione delle forme che rimandi alle nozioni di sistemi circolari e multispecie. La mostra diventa una macchina del desiderio tesa verso ecosistemi e linee temporali sconosciute, per celebrare scenari futuri alternativi. 

Sun Rise | Sun Set, exhibition view Schinkel Pavillon, Courtesy: Schinkel Pavillon e gli artisti, Foto: Andrea Rossetti

Swampangel (1940), iconico paesaggio di Max Ernst e Circadian Dilemma (Dia del Ojo) (2017), bacino idrico biotecnologico di Pierre Huyghe, danno origine a un organismo vivente in cui convivono flora, fauna, esseri umani e tecnologia. L'interazione tra la terra verde luminosa dell’opera Infection di Pamela Rosenkranz (Calvin Klein Obsession for Men) (2021), e il capolavoro di Henri Rousseau La Belle et la Bête (ca. 1908) attesta l'interdipendenza, simbiotica quanto distruttiva, tra uomo e ambiente, civiltà e natura selvaggia.

Lo Schinkel Pavillon si conferma un'istituzione leader per le arti contemporanee a Berlino. Eccentrico esempio di architettura della DDR, l’edificio fu costruito nel 1969 dall’architetto Richard Paulick. Oggi, rappresenta la cornice perfetta per accogliere una vera e propria esperienza multisensoriale.

La mostra è contraddistinta da un approccio unico alla curatela, di cui abbiamo parlato con Nina Pohl, curatrice e direttrice dello Schinkel Pavillon. 

Sun Rise | Sun Set, exhibition view Schinkel Pavillon, Courtesy: Schinkel Pavillon e gli artisti, Foto: Andrea Rossetti. Karrabing Film Collective, Mermaids, o Aiden in Wonderland, 2019, Video, colour (27 minuti)

Perché il titolo SUN RISE | SUN SET?
Il sorgere e il tramontare del sole alludono a un dualismo, alla soglia tra oscurità e luminosità, a possibili catastrofi ecologiche e al potenziale di un nuovo inizio. Allo stesso tempo, il motivo del cerchio rimanda a un ciclico divenire e perire attraverso il quale tutte le forme di vita sono determinate, interdipendenti ed equiparate.

La mostra affianca opere di artisti contemporanei a capolavori del XIX e XX secolo realizzati da personaggi del calibro di Max Ernst e Henri Rousseau. In che modo questa combinazione contribuisce al discorso sull'ecosistema e l'ambiente?
La mostra è dedicata a una realtà significativamente plasmata e sconvolta dalla crisi ecologica. L'intenzione è di evidenziare l'interazione tra le opere contemporanee e storiche selezionate. Insieme formano piccoli "organismi" e si compenetrano da un punto di vista concettuale ed estetico, simbiotico quanto a volte distruttivo. Ad esempio, sia Henri Rousseau che Pamela Rosenkranz rendono tangibile il fragile rapporto tra uomo e natura, sul filo tra simbiosi e distruzione.

Sun Rise | Sun Set, exhibition view Schinkel Pavillon Courtesy: Schinkel Pavillon e gli artisti, Foto: Andrea Rossetti.

Da un punto di vista curatoriale, credi che le opere storicizzate possano assumere nuovi e più attuali significati se affiancate a opere contemporanee, e viceversa? Che relazione si instaura?Certamente. SUN RISE | SUN SET, unisce opere provenienti da decenni e secoli diversi, ognuna delle quali si fa portavoce di una nozione unica e specifica di tempo e di relazione tra l'umano e il non umano. L'interazione tra le opere permette una comprensione più profonda dell'intreccio che storicamente emerge nella dicotomia uomo-natura, natura e cultura. Inoltre, questo approccio intergenerazionale offre una retrospettiva sull'alienazione degli esseri umani nei confronti del loro ambiente “non umano”. Il mio augurio è che possa incoraggiare a una maggiore consapevolezza e riflessione sul ruolo presente e futuro dell'uomo.

In questo progetto, l'ibridazione è uno strumento curatoriale e un veicolo per fantasticare su scenari futuri. È corretto affermare che la mostra stessa sia in un certo senso un organismo vivente, che cambia ed evolve insieme all'ambiente che delinea?
SUN RISE | SUN SET definisce un paesaggio modellato da oggetti, creature e idee che formano legami invisibili e aleggiano tra l’autotrasformazione e l'attesa di esser trasformati, l'influenzare e l'essere influenzati. Nell'articolare e sviluppare la mostra sono emersi molti collegamenti inaspettati tra gli artisti e le opere, e il progetto ha iniziato a prendere vita propria, cosa che in un certo senso continua a fare.

Titolo:
SUN RISE | SUN SET
Dove:
Schinkel Pavillon, Berlino
Quando :
fino al 25 luglio 2021
A cura di :
Nina Pohl e Agnes Gryczkowska
Assistenza curatoriale:
Kerstin Renerig

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