La quarantena dei santi e dei supereroi

Durante il lockdown a Milano, Giuseppe Veneziano ha reinterpretato momenti iconici della storia dell’arte immaginando la quarantena di Donald Trump, Wonder Woman, e San Sebastiano. Le opere sono in mostra a Fabbrica Eos.

Santi, supereroi e Donald Trump, perfino Dio. In “Mr. Quarantine”, alla galleria Fabbrica EOS di Milano, Giuseppe Veneziano non ha tralasciato nessuno dei suoi topos. Dell’artista siciliano, classe 1971, sono in mostra le opere realizzate durante “la prima quarantena” milanese. Ed è partendo dalle iconografie più celebri della storia dell’arte che Veneziano ha immaginato le vite dei suoi soggetti fra i muri delle loro abitazioni, raccontando così anche il suo lockdown.

I lavori di Veneziano nascono da tre passaggi: i soggetti si definiscono prima attraverso il disegno a matita, l’acquerello è invece il primo passaggio dello studio cromatico, segue il momento di concretizzazione sulla tela, attraverso l’acrilico. “Non riesco ad essere un pittore istintivo, o gestuale” dice, “ho bisogno del progetto. Infatti uso talvolta anche la carta lucida, che proviene dall’esperienza come architetto”.

Vista dell’allestiemento della mostra “Mr. Quarantine” a Fabbrica EOS

Le opere raffigurano espressioni tormentate nel lapis su carta, mentre si evolvono in tratti più distesi con l’acrilico, astraendosi in superfici colorate in una sorta di atmosfera pop-meditativa. Se progettualità dell’opera è il residuo metodologico della formazione in architettura, l’immediatezza espressiva e la relazione con la cronaca provengono dall’esercizio alla “sintesi della rappresentazione della notizia” nei sei anni di lavoro come illustratore nella redazione del Giornale di Sicilia. É così che il bagaglio dell’artista informa il suo processo pittorico e la rapida risposta ai cicli di notizie.

Veneziano racconta di voler rilevare l’oggi, partendo da “i fatti che fanno vibrare le corde della mia sensibilità, trasferendoli nel mio linguaggio”. Per lui la sua pittura è il risultato di automatismi e confessa di non aver pensato a fare una mostra mentre dipingeva i lavori oggi a “Mr. Quarantine”. In quei giorni, da casa, sentiva “la necessità di comunicare quel momento attraverso la pittura, sfruttando anche le dirette su Facebook per soddisfare quella che di solito è la curiosità di chi incontra il mio lavoro: il processo”. Veneziano racconta di non riconoscere nel processo dell’opera nessuna forma di mistero, se non nell’opera d’arte in sè. “Forse questo non vale per chi lavora con la performance, per esempio. Ma per chi lavora come me, con la lentezza, è così: quindi ho aperto la fotocamera del mio smartphone e ho raccontato anche dei soggetti di Tiziano o di Raffaello di cui mi appropriavo”.

Giancarlo Pedrazzini, gallerista e direttore di Fabbrica EOS, vede la mostra come “una rappresentazione di uno stato d’animo baricentrico che abbiamo vissuto collettivamente. Il motivo per cui [Giuseppe Veneziano] è con me, è che il progetto racconta la temperatura di un momento, in modo disincantato e metaforico: ma chi, tra noi, non si riconosce nel Joker di Veneziano, tratto da Morning Sun di Hopper, smarrito mentre guarda fuori dalla finestra?”.

Titolo mostra:
Mr. Quarantine
Artista:
Giuseppe Veneziano
Curatore:
Ivan Quaroni
Dove:
Fabbrica Eos Arte Contemporanea
Indirizzo:
Viale Pasubio, angolo via Bonnet, 20154 Milano
Date:
8 ottobre - 19 novembre 2020

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