Istanbul in transizione nelle foto di Caimi & Piccinni

L’Istanbul energica e contradditoria del pluripremiato lavoro a firma Caimi & Piccinni, diventa ora un libro per André Frère.

Dopo essere stato selezionato al LUMA Rencontres dummy book Award e al Photoboox Awards di Photolux, aver ricevuto menzioni speciali al Kassel Photobook Award e al Premio Marco Bastianelli,esser stato finalista alle Voies Off Screening Nightse ai Warsaw Photo Dayse aver vinto il Gibellina Photo Road e il Sony World Photography Award nella categoria Discovery, l’ultimo progetto di Jean–Marc Caimi e Valentina Piccinni diventa ora un libro per il raffinato editore francese André Frère. 

A differenza di alcune pur belle pubblicazioni nate negli ultimi anni da dummy autoprodotti, troppo spesso appesantite e intrappolate dagli sguardi introspettivi e autoreferenziali degli autori, la loro è un’opera vibrante, vivida, verace, che soprattutto si affaccia verso l’esterno invece di guardarsi l’ombelico.

Con lo stile diretto e immediato a cui il duo di fotografi ci ha ormai abituati, a volte scorretto ai limiti dell’errore tecnico (e quindi perfettamente contemporaneo), Güle Güle racconta infatti il divenire di una città, Istanbul, che non ha nulla di scontato e che, giustamente, è forse più facile descrivere per immagini che a parole.

Gentrificazione, marginalizzazione e discriminazione sono alcune delle parole chiave che Caimi & Piccinni sottolineano nella pagina di prevendita del libro, così come i problemi legati all’integrazione dei rifugiati Siriani e la comunità Curdi; ma nel sempre mutevole rapporto tra forma e contenuto, evidenziato dai dittici che caratterizzano quasi tutte le doppie pagine, si dipana una rappresentazione che sembra toccare paradossalmente temi più ampi e, al contempo, più personali di quelli che ci si aspetterebbe da un’indagine visiva.

E il cortocircuito è reso ancora più evidente dal titolo (arrivederci, in Turco), che ci lascia con la sensazione di essere ripartiti prima ancora di essere arrivati, di aver già nostalgia di un luogo che non abbiamo fatto ancora in tempo a comprendere.

Terzo capitolo di una serie sulle città in transizione, Güle Güle sarà anche in mostra alla Mannheim Biennale für aktuelle Fotografie dal 28 febbraio 2020.

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