Realizzato in collaborazione con Parasite 2.0, Cinema Nervi è un progetto di video arte che si propone di offrire un contributo contemporaneo e sperimentale alla mostra “Pier Luigi Nervi, la Struttura e la Bellezza”, dedicata all’opera del grande ingegnere italiano del ‘900 e allestita negli spazi espositivi temporanei di Manifattura Tabacchi.
“Negli ultimi 30 anni abbiamo visto crescere esponenzialmente l’uso di software e di linguaggi video, anche applicati all’architettura, con una conseguente evoluzione formale e plastica senza precedenti” afferma il collettivo Parasite 2.0. “Osservando il lavoro di Nervi abbiamo visto come egli abbia preceduto questa evoluzione già a suo tempo, sebbene non avesse la possibilità di sperimentare in ambiente digitale, oggi habitat quasi naturale della ricerca contemporanea. E proprio il digitale è il terreno comune su cui si muove la ricerca architettonica o l’indagine artistica delle figure che abbiamo voluto coinvolgere non solo per restituire una visione contemporanea e futuribile dell’architettura di Nervi, ma anche per ipotizzare nuovi possibili scenari di integrazione dell’eredità nerviana nel tessuto sociale e culturale delle città attuali.”
Per questo progetto il collettivo ha coinvolto cinque diversi studi di architetti, designer e artisti internazionali – Lucia Tahan (Berlino), Clube (San Paolo), The Pleasure Paradox (Milano, Amsterdam, Amburgo, Rotterdam) e Anabel Garcia-Kurland (Londra) e Alessio Grancini (Los Angeles) – invitandoli a reinterpretare attraverso il video e i linguaggi digitali, strumenti inconsueti per la progettazione nel periodo di Nervi, alcune sue architetture – rispettivamente il Palazzo del Lavoro a Torino, l’Ambasciata Italiana a Brasilia, lo Stadio G. Berta e Manifattura Tabacchi a Firenze, la Sede Unesco a Parigi.
Il progetto sarà fruibile online ogni martedì, sul profilo instagram di NAM - Not a Museum e sul canale YouTube di Manifattura Tabacchi, a partire da oggi 19 gennaio con la prima opera realizzata da Lucia Tahan. La designer spagnola reinterpreta il Palazzo del Lavoro di Torino del 1959 attraverso due livelli successivi e complementari: la creazione e l’applicazione di un effetto instagram dedicato all’opera di videoarte e l’invito al pubblico a utilizzare e a ricondividere il filtro in ulteriori creazioni.
La particolarità è che, rispetto ai soliti effetti di Instagram, Lucia Tahan ha creato un’opzione di scala, così che gli utenti possano scegliere di posizionare la struttura 1:1, 1:20, 1:50, 1:100. Infatti, se nella realtà aumentata la topologia domina sulla geometria, l’architetto ha voluto riportare le preoccupazioni architettoniche in scala e geometria nel calcolo spaziale.
“La piattaforma per la distribuzione di questo effetto è Instagram, che permette alle persone di condividere il filtro e replicarlo all’infinito” aggiunge Lucia Tahan. "L’idea richiama il design del Palazzo, una ripetizione modulare che trova una controparte anche nel mondo digitale, dove le infinite repliche sono generate e distrutte continuamente a una velocità impressionante”.
Video in apertura: Lucia Tahan, Palazzo del Lavoro. Primo lavoro per Cinema Nervi, un progetto di videoarte a cura di Parasite 2.0. e prodotto da NAM – Not A Museum