Laura Baldassari: Karaoke

Nella galleria Studiolo l’artista Laura Baldassari mette in scena una personale sull’aura che ammanta le icone di tutti i tempi, da Maria Callas a Britney Spears.

Laura Baldassari, Karaoke

Era il settembre del 1998 quando il videoclip del singolo di Britney Spears …Baby One More Time detonò nelle vite di milioni di teenager decretando così l’ascesa di una superstar già consacrata a vera e propria icona. Da un’attenta analisi simbolica di tutto ciò che costituisce l’iconografia e il “culto” attorno a questi fenomeni muove il lavoro dell’artista multimediale Laura Baldassari (Ravenna, 1987, vive e lavora a Milano), che presenta nello spazio di via Tadino una mostra raccolta, ma dal forte valore espressivo. 

Un ampio sipario viola sul quale campeggia la scritta al neon karaoke fa da sfondo alla mostra, caratterizzando in modo del tutto peculiare i muri della galleria sui quali vediamo tre grandi tele con l’effige trasfigurata di Britney Spears circondata da altri elementi simbolici, sospesi in uno spazio indeterminato che sembra ispirato allo schermo digitale. Ma come si coniugano tali spunti con l’immaginario del karaoke? È l’artista a spiegarlo “quello del karaoke è un luogo vero e proprio, che è già sedimentato nella nostra memoria, investito di tutti gli atteggiamenti e dinamiche che porta con sé, ed è soprattutto un luogo dove esprimersi e magari sentirsi protagonisti per pochi minuti”. Non è un caso se tale spazio della performatività amatoriale, dominata da una forte carica di autodeterminazione e condivisione abbia incontrato la curiosità di Laura Baldassari, con un background da cantante lirica e interessata all’immaginario dell’autorappresentazione dell’era dei social network: “un’ossessione che appartiene a tutti noi, e che negli ultimi anni si è diventata ancora più presente grazie agli smartphone che traducono tanti dei nostri atteggiamenti e abitudini in una sorta di spettacolo di noi stessi che vogliamo dare agli altri”. 

L’installazione al centro dello spazio si completa infatti con un’asta da microfono sulla quale è collocato uno smartphone dove scorre un montaggio video realizzato con storie da un minuto; frammenti di un’esibizione della Baldassari mentre esegue il cantabile Casta Diva dalla Norma di Bellini dove l’artista appare trasfigurata dai vari filtri digitali di Instagram che le conferiscono un aspetto remoto e insieme familiare. “L’idea era quella di realizzare un video-selfie con le caratteristiche scritte del karaoke, dove eseguo quella che è forse l’aria più famosa di sempre, utilizzata anche in tantissimi spot legati al mondo della bellezza, dei profumi”, spiega Laura Baldassari, consapevole di quanto il linguaggio della musica lirica e di figure come Maria Callas rappresentino le radici del Pop e il frutto di un intenso lavoro di autodisciplina fisica, “ho sempre voluto portare all’estremo un’idea di corpo. Le abilità che ho scoperto fin da bambina ho voluto affinarle, nella pittura così come nel canto, cercando di avvicinarmi con la vocalità e le velature a un’ideale di perfezione da raggiungere”. Il canto e la sua esecuzione diventano quindi nelle opere di Laura Baldassari una metafora della pittura che, come dicevamo trova nell’immagine iconica di Britney Spears un oggetto di culto dell’era Teen Pop: “Icona degli anni Novanta che ha uno strascico anche nella contemporaneità; per questa mostra ho prelevato simboli ed elementi di quel tempo che per me coincideva con l’essere adolescente e con il momento di formazione della mia identità”, continua l’artista, ricordando quanto figure come la cantante americana abbiano avuto un valore aspirazionale, trasversale a ogni teenager del mondo che si affacciava a quelle immagini e a quei testi. Per raffigurare il misto di successo, dolore, elevazione e caduta, Baldassari manifesta l’aura della cantante attraverso una pittura precisa e patinata e allo stesso tempo pervasa da un’atmosfera surreale e dai richiami vaporwave, “per realizzare queste opere mi sono soffermata non sul volto riconoscibile della Spears, ma sui suoi outfit, estrapolati da immagini ufficiali della cantante che risalgono alla fine degli anni Novanta, per il lancio del suo album d’esordio, che ho rielaborato e dipinto su tela”. Colpisce notare come i semplici segni di quell’abbigliamento potrebbero appartenere ad una qualsiasi teenager in giro per il mondo, e come quel look sia praticamente inalterato negli ultimi trent’anni, sollecitando diverse riflessioni sull’atemporalità del mito impresso qui nelle grandi tele da colori pastello, in un groviglio di rose e fiamme che conferiscono ai quei ritratti senza volto un tono sacrale, votivo.

L’arte di Laura Baldassari si confronta con molteplici livelli della rappresentazione e si dipana attraverso la somma dei media impiegati per creare questo discorso, ma è nel supporto del quadro, che trova infine la sua sintesi: “La pittura crea un contrappunto con la nostra nuova realtà, che è per lo più raccontata da immagini velocissime e virtuali, intendo quindi la pittura come una sorta di mandala che richiede un tempo lungo così come l’esercizio continuo del canto che si basa sulla disciplina”. 

Titolo mostra:
Laura Baldassari, Karaoke
Sede:
Studiolo, Milano
Date di aperture:
5 giugno – 22 luglio 2018
Curatrice:
Maria Chiara Valacchi

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