Tre tappe, curate da Maria Cristina Didero, che si pongono come luoghi di riflessione su temi che corrispondono ad altrettante ossessioni della cultura contemporanea. Temi individuati attraverso un’osservazione attenta e critica rispetto ai modi di vivere se stessi, gli altri, la propria casa e gli oggetti. La prima installazione è legata al culto smodato del corpo e quindi all’idea di bellezza oggi sempre più stereotipata. Dal corpo si passa con “No sex” all’elemento fondante della psicologia dove freudianamente il sesso viene messo al centro di tutti i pensieri. Da questa considerazione Atelier Biagetti cerca di immaginare come questo tema possa compiersi in un allestimento ludico e surreale teso tra negazione e allusione erotica.
Per Laura Baldassarri e Alberto Biagetti il design diventa così uno strumento di coinvolgimento emozionale. Il design perde la sua configurazione novecentesca definita nell’equilibrio tra forma e funzione per divenire luogo estetico, poetico, emotivo con cui instaurare relazioni spaziali, fisiche e sociali. Un approccio che prende le mosse dal design radicale degli anni ‘80 e che ora, come allora, critica quanto viene prodotto dall’industria.
Si legge una volontà di ribaltare il concetto di “iperbellezza”, a cui oggi sono sottoposti gli oggetti di design per via della fruizione informatica e digitale, con l’idea di matericità ridando dignità alla percezione tattile e sensoriale degli oggetti. Viene posta la stessa attenzione all’idea e all’esecuzione, coniugando un approccio artistico, creativo e ideativo a una propensione maniacale alla costruzione e realizzazione dell’opera.
3–9 aprile 2017
God
a cura di Maria Cristina Didero
Atelier Biagetti
Piazza Arcole, 4 Milano