Vice versa è un dispositivo semplice, ricavato dalla sensazione espressa da Giorgio Agamben nelle Categorie italiane. Studi di Poetica (1996), secondo cui per interpretare la cultura italiana può essere necessario — sufficiente — individuare una "serie di concetti polarmente coniugati" capaci di descriverne le caratteristiche di fondo. "Binomi quali tragedia/commedia, architettura/vaghezza o velocità/leggerezza divengono così originali chiavi di lettura di opere e autori fondanti della nostra storia culturale".
In termini di display il risultato di questa chiarezza dovrebbe risolversi nella contrapposizione di una coppia di artisti per sala ad innescare una tensione attraverso il campo che le reciproche tematiche verranno a definire. L'apporto effettivo degli invitati e quindi l'allestimento ed il peso dei rapporti negli ambienti espositivi restano sospesi, quando quasi tutte le opere devono ancora essere prodotte. La formula pare allora possa essere quella dell'artista curatore di se stesso.
Con tutta l'elaborazione concentrata in una figura retorica, l'attenzione si sposta su un accessorio ancora non troppo consueto proposto da questo Padiglione, il programma di crowdfunding. Perchè dal 12 febbraio chiunque potrà accedere ad una gamma varia di benefit sostenendo economicamente la manifestazione. Uno strumento parallelo ai 600.000 euro dichiarati da Maddalena Ragni come budget MIBAC che parrebbero comunque una cifra congrua. Anche qui si apre una gamma i cui estremi coincidono con la possibilità che la raccolta fondi dal basso resti un gadget da comunicato stampa contro quella che si riveli uno strumento interessante capace di sollecitare le relazioni esistenti tra Pietromarchi, gli artisti invitati, le gallerie di riferimento.
La sensazione comunque è che uno strumento dal basso, richiamato in un ambiente istituzionale e da una produzione che ha già un bilancio, sia fuori luogo, quando neppure se ne esprima con chiarezza la destinazione ultima che invece è fondamentale per innescare questo tipo di processi .
Una ultima evidenza del quieto processo innescato da Pietromarchi è che la sua attitudine all'antitesi stabilisce un altro confronto tra opposti quello cioè con l'edizione precedente. Facile però e troppo rassicurante. Luca Diffuse
Note:
1. Dal comunicato stampa: "Vice versa si presenta così come un'esplorazione dei caratteri fondanti della nostra identità culturale e artistica contemporanea articolata in un percorso tematico suddiviso in sette aree. Il doppio sguardo sul paesaggio, in cui il significato di luogo, sospeso tra visione e memoria, emerge dalle opere di Ghirri e di Vitone; il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia declinato tra dimensione personale e collettiva si manifesta in Mauri e Arena che affrontano, attraverso il filtro del corpo e della dimensione performativa, i buchi irrisolti della storia. Ancora, il gioco dialettico e i continui slittamenti tra tragedia e commedia si ritrovano nei lavori di Golia e Xhafa sempre in bilico tra vita vissuta e vita immaginata; una dimensione presente anche nelle opere di Maloberti e Favelli che rendono sensibili gli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo attraverso riferimenti alla cultura e alle tradizioni popolari. Una propensione dialettica è da sempre propria del lavoro di Giulio Paolini, che dialoga in mostra con Marco Tirelli sul tema dell'arte come illusione, come sguardo prospettico: un invito ad entrare in una dimensione ulteriore, costringendoci a restare in equilibrio sul confine tra realtà e rappresentazione. Il percorso della mostra ritrova questo gioco anche nella contrapposizione tra suono e silenzio, tra libertà di parola e censura, come nella ricerca di Massimo Bartolini e di Francesca Grilli, per terminare con le opere di Baruchello e Benassi in quella tensione tra frammento e sistema in cui l'umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l'impossibilità e il fallimento."
Dal 1 giugno al 24 novembre 2013
Vice versa
Padiglione Italia alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia
Tese delle Vergini - Arsenale, Venezia
