Punta della Dogana: Eloge du Doute

Sessanta opere, storiche e nuove produzioni, di una ventina di artisti, propongono il dubbio nella sua dimensione più essenziale.

Da alcune settimane, a Venezia, si è alzato il sipario sulla nuova mostra della collezione di François Pinault a Punta della Dogana, titolata emblematicamente Elogio del Dubbio, con un chiaro riferimento alla fragilità del presente. Gli interpreti della pièce sono tutti superstar del milieu dell'arte contemporanea: Donald Judd, Maurizio Cattelan, Subodh Gupta, Jeff Koons, Bruce Neumann, Charles Ray solo per menzionarne alcuni.

Come le precedenti rassegne, anche questa è stata curata da Caroline Bourgeois che ha scelto di proporre "il dubbio nella sua dimensione più essenziale" a partire dallo spazio. Ogni artista vanta infatti uno spazio a sé, una propria sala, con l'eccezione della prima, dove si susseguono differenti Untitled: il cavallo con la testa incastrata nel muro, del nostro Maurizio Cattelan, posizionato sotto la capriata; tre eleganti e distaccate sculture di Donald Judd—la colonna verticale, Stacks (1966), i multipli rettangolari in acciaio (1968) e i multipli in legno (1989)—che abitano meravigliosamente le pareti ruvide fatte di mattoni rossi di argilla, gli stessi che si ritrovano nelle basiliche romaniche, nuovi o di recupero mettono qui in evidenza l'erosione provocata dall'acqua salmastra nei secoli.
Thomas Schütte, <i>Efficiency Men</i>, 2005. Acciaio e silicone (cm 230 x 55 x 120 rosa); (cm 230 x 55 x 110, verde); (cm 230 x 55 x 119 giallo). © T. Schütte by SIAE 2011. © Palazzo Grassi.
Thomas Schütte, Efficiency Men, 2005. Acciaio e silicone (cm 230 x 55 x 120 rosa); (cm 230 x 55 x 110, verde); (cm 230 x 55 x 119 giallo). © T. Schütte by SIAE 2011. © Palazzo Grassi.
L'ultimo di questa serie di Untitled è firmato David Hammons ed è un cesto da basket realizzato come di consueto con pezzi di recupero. Il cesto è costruito con perle in vetro, molto simili ai diamanti, mentre la cornice che lo sostiene è decorata con lampadari adornati di candele e catenelle luccicanti. Hammons ha creato quel genere di oggetti che possono essere al tempo stesso molto ricercati o decisamente kitsch e ne ha fatto un'opera d'arte splendidamente scultorea, anche se forse lui non sarebbe d'accordo con questa definizione. "Quando realizzi un'opera questa diventa un oggetto politico non appena le hai dato l'ultimo tocco" chiariva in una conversazione pubblicata nel catalogo della rassegna. "Non è più arte, lo è mentre la stai realizzando, ma quando l'hai finita ti ritrovi con un oggetto politico tra le mani e ti chiedi: dovrei distruggerlo, venderlo, darlo via? Ma chi lo vuole? A quel punto hai un problema". E come tutte i suoi lavori anche questo è fortemente politico. La sua seconda installazione in mostra è titolata emblematicamente Forgotten Dream e si trova in un piccolo spazio chiamato Torino, un belvedere situato in cima a Punta della Dogana. Si tratta di un abito da sposa, un modello vintage in seta e pizzo con strascico, l'abito è appeso in alto in un angolo del Torino, è bellissimo, ma enormemente distante. Irraggiungibile.
Chen Zhen, <i>Cocon du Vide</i>, 2000. Abaco cinese, rosario buddista, sedia cinese, metallo (90 x 70 x 220 cm). © C. Zhen by SIAE 2011 Courtesy Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin. © Palazzo Grassi.
Chen Zhen, Cocon du Vide, 2000. Abaco cinese, rosario buddista, sedia cinese, metallo (90 x 70 x 220 cm). © C. Zhen by SIAE 2011 Courtesy Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin. © Palazzo Grassi.
La sala dedicata a Sturtevant (Lakewood Ohio, 1930) che alla prossima Biennale di Venezia riceverà il Leone d'Oro alla carriera è un piacevolissimo choc. Sturtevant forte del suo passato di artista concettuale ha riproposto tali e quali i ready made più noti di Marcel Duchamp: Le Porte Bouteille e la Roue de Bicyclette, i suoi filmati psichedelici e ancora oggi queste opere continuano ad apparire estremamente stupefacenti e rivoluzionarie. In una recente intervista Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi e Punta della Dogana poneva l'accento sulla programmazione degli spazi, riflettendo sulla evidente necessità di creare un equilibrio tra mostre permanenti e mostre temporanee, tra mostre evento e di lunga durata. "A Punta della Dogana il ritmo è quello usato dai grandi musei per la rotazione nell'allestimento delle collezioni. Le opere rimangono in esposizione per circa 18, 20 mesi. A volte restano più a lungo poiché, man mano che passa il tempo, ci si rende conto che abitano lo spazio a tal punto da sentirsi a casa". È il caso di Axial Vasto di Sigmar Polke creato per la Biennale di Venezia del 2007. Sono opere di grandi dimensioni realizzate su tessuto e dipinte con i pigmenti caratterizzate da numero esiguo di figure che appaiono e scompaiono a seconda della posizione dello spettatore e della luce.
Bourgeois durante la presentazione di Elogio del Dubbio ha inteso chiarire come nel concepire la mostra abbia scelto di lavorare sulla complementarietà degli estremi
Maurizio Cattelan, <i>All</i>, 2008. 9 sculture, marmo bianco di Carrara: (29.8 x 100.3 x 198.1 cm). Courtesy of Maurizio Cattelan Archive. © Palazzo Grassi.
Maurizio Cattelan, All, 2008. 9 sculture, marmo bianco di Carrara: (29.8 x 100.3 x 198.1 cm). Courtesy of Maurizio Cattelan Archive. © Palazzo Grassi.
Come è ormai consuetudine, anche per questa rassegna François Pinault ha commissionato alcuni nuovi lavori: i quadri di Julie Merethu e quello di Tatiana Trouvé. "Merethu", fa notare Caroline Bourgeois, "si è ispirata a vari elementi dell'architettura di Venezia e li ha messi a confronto con quelli di New York dove vive". Le sue tele parlano di flusso, di movimento di persone e di cose e proprio come le complesse installazioni di Tatiana Trouvé sono capaci di "esprimere la tensione tra ciò che sta fuori e ciò che sta dentro, tra ciò che è passato e ciò che sarà". Bourgeois durante la presentazione di Elogio del Dubbio ha inteso chiarire come nel concepire la mostra abbia scelto di lavorare sulla complementarietà degli estremi: dall'arte pura e minimalista di Judd è giunta alla riflessione sul lato oscuro, abietto dell'umanità riprodotto in Roxys una casa chiusa degli anni '40 dell'artista californiano Edward Kienholz (1960-61). Per passare poi al lavoro di Paul McCarthy (Salt Lake City, 1945), in cui i manichini femminili dalle pose irriverenti sono sormontati da sproporzionate e ordinarie teste maschili. Completa la sala una serie di busti di dignitari in bronzo titolati Pirates Heads, dove i tratti dei loro volti sono caratterizzati da una cospicua presenza di innesti di organi sessuali maschili.
Roni Horn, <i>Well and Truly</i>, 2009-2010. Vetro, superfici grezze su tutti i lati, 10 parti (ciascuno h cm 45,5, Ø cm 91,5). Courtesy of Hauser & Wirth; © Roni Horn; © Palazzo Grassi.
Roni Horn, Well and Truly, 2009-2010. Vetro, superfici grezze su tutti i lati, 10 parti (ciascuno h cm 45,5, Ø cm 91,5). Courtesy of Hauser & Wirth; © Roni Horn; © Palazzo Grassi.
Tra le sale più suggestive, quelle dedicate a Roni Horn, Maurizio Cattelan e Chen Zhen. La sala Roni Horn è piuttosto bassa, anche le finestre a semicerchio sono posizionate in basso e vantano la particolarità di riflettere sia la luce del cielo che il suo riflesso sull'acqua del mare. Per Horn Punta della Dogana era il contesto ideale per esplorare il tema sul quale lavora da sempre: l'acqua. L'artista con gesti minimi ha operato sul contrasto: Well and Truly, così è titolata l'opera, è composta da diversi tondi che rimandano sia all'idea di acqua che di cielo. Il loro colore, proprio come questi due elementi, muta a seconda delle ore del giorno. In una conversazione, Horn paragonava le sue sculture agli scritti di Emily Dickinson nei quali sosteneva che "non c'è una struttura narrativa a cui aggrapparsi, non c'è nulla che si possa identificare o la cui identità possa essere separata dall'esperienze" e concludeva "questo è il genere di esperienza che cerco di offrire nel mio lavoro".
Subodh Gupta, <i>Spooning</i>, 2009 Acciaio inossidabile, 2 parti. (dimensioni totali: 33.9 x 274.9 x 52 cm). © Subodh Gupta. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth. © Palazzo Grassi.
Subodh Gupta, Spooning, 2009 Acciaio inossidabile, 2 parti. (dimensioni totali: 33.9 x 274.9 x 52 cm). © Subodh Gupta. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth. © Palazzo Grassi.
La sala Horn confluisce nella sala Cattelan dove è ospitata l'installazione All (2008). Sono nove sudari scolpiti nel marmo bianco, che lasciano appena intuire le sagome delle persone che ricoprono, tutte rigorosamente anonime. È un lavoro che lascia senza respiro, capace di rivelare la perfetta essenza di Cattelan artista. Lo spazio dedicato a Chen Zhen (Shanghai 1955—Parigi 2000) è un autentico omaggio all'autore. Le tre opere rivelano la complessità del suo mondo interiore. A soli 25 anni, gli fu diagnosticata una rara malattia Chen l'ha combattuta e ha imparato a conviverci. Crystal Landscape of Inner Body (2000) è fatta di pezzi di vetro trasparenti senza forma: pensieri, forse confusi, inafferrabili, un paesaggio interiore che esprime lo scacco della vita. Cocon du vide è una tradizionale seggiolina cinese racchiusa in guscio fatto con le palline di legno dei rosari buddisti. Mentre Village Sans Frontières (America, Oceania, Europa, Africa, 2000) è composto da piccole abitazioni appese al muro costruite con candele colorate.
Donald Judd, <i>Untitled</i>, 1989. Compensato, ognuna 50 x 100 x 50 cm. Courtesy of Froehlich Collection, Stuttgart.
Donald Judd, Untitled, 1989. Compensato, ognuna 50 x 100 x 50 cm. Courtesy of Froehlich Collection, Stuttgart.
Di tutte le opere della collezione, quella che più di tutte sembra avere conquistato il pubblico è Boy with Frog situata in esterno, a margine della Punta della Dogana, commissiona da François Pinault a Charles Ray nel 2009. La grande scultura in marmo bianco è diventata, come auspicava Ray stesso, un cittadino onorario di Venezia, ma forse non poteva essere che così, visto che è stata saggiamente posizionata sotto lo storico complesso della Fortuna realizzata da Bernardo Falcone nel 1677 e rappresenta due atlanti in bronzo che reggono il globo sormontato dalla Fortuna. Riccarda Mandrini
Paul McCarthy, <i>Plaster Clay Figure</i>, 2005 Gesso, argilla, legno (cm 134,6 x 121,9 x 182,9). Courtesy of the artist and Hauser & Wirth. © Palazzo Grassi.
Paul McCarthy, Plaster Clay Figure, 2005 Gesso, argilla, legno (cm 134,6 x 121,9 x 182,9). Courtesy of the artist and Hauser & Wirth. © Palazzo Grassi.
Bruce Nauman, <i>3 Heads Fountain</i>, 2005. <i>Perfect Door, Perfect Odor, Perfect Rodo</i>, 1965. B. Nauman by SIAE 2011. © Palazzo Grassi.
Bruce Nauman, 3 Heads Fountain, 2005. Perfect Door, Perfect Odor, Perfect Rodo, 1965. B. Nauman by SIAE 2011. © Palazzo Grassi.
Tatiana Trouvé, <i>Appunti per una costruzione</i>, 2011. Plexiglas, bruciature (cm 108,5 × 208,5 × 170). Courtesy Galerie Perrotin, Paris. © Palazzo Grassi.
Tatiana Trouvé, Appunti per una costruzione, 2011. Plexiglas, bruciature (cm 108,5 × 208,5 × 170). Courtesy Galerie Perrotin, Paris. © Palazzo Grassi.

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram