10 progetti per capire l’architettura di Mad e Ma Yansong

Dalla macrostruttura all’acquario, dall’Asia, all’America passando per l’Europa, esploriamo l’opera e il pensiero dell’architetto fondatore di Mad e Guest Editor Domus per il 2026 in una selezione di progetti tra futurismo e tradizione, cultura e natura.

Lucas Museum of Narrative Art, Los Angeles, Usa 2014-2026 L’edificio dedicato alla narrazione visiva, e primo museo di Mad negli Stati Uniti, si staglia come una navicella spaziale di Star Wars sull’area una volta destinata a parcheggio dell'Exposition Park nel centro di Los Angeles, evocando nelle forme sinuose la coreografia delle nuvole mutanti nel cielo e l’orografia articolata della città. La modellazione formale si espande senza soluzione di continuità al paesaggio in un dialogo sinergico tra architettura e natura, dove il parco prefigura una narrativa articolata e avvincente al pari del museo. Il complesso su cinque piani comprende spazi espositivi, sale cinematografiche, una biblioteca, un bar e ristoranti, oltre a un'ampia terrazza panoramica.

Courtesy Mad Architects 

Lucas Museum of Narrative Art, Los Angeles, Usa 2014-2026

Courtesy Mad Architects 

Lucas Museum of Narrative Art, Los Angeles, Usa 2014-2026

Courtesy Mad Architects 

Shenzhen Bay Culture Park, Shenzhen, Cina 2018-2025 Situato nel cuore della “Silicon Valley cinese”, il progetto si estende su un terreno di 9,7 ettari e comprende il Museum of Craft and Design e il Museum of Life and Science, immersi in un ampio spazio verde pubblico al centro del lungomare di Houhai, nel distretto di Nanshan. L'intervento configura uno scenario surreale: macroscopiche costruzioni a forma di ciottoli come in un gigantesco giardino zen incastonato tra la città "high rise" da un lato e l'oceano dall'altro, offrendo un'esperienza immersiva, quasi onirica), tra artificio e natura, tra futurismo e tradizione.

Foto Zhu Yumeng

Shenzhen Bay Culture Park, Shenzhen, Cina 2018-2025

Foto Zhu Yumeng

Shenzhen Bay Culture Park, Shenzhen, Cina 2018-2025

Foto Zhu Yumeng

Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025 Il museo collocato a Katendrecht, storico quartiere portuale da cui partivano le tratte migratorie dall’Europa verso il Nuovo Mondo, occupa gli spazi di un vecchio magazzino anni ‘20 parzialmente distrutto da incendi e bombardamenti e “risorto dalle ceneri” (come una fenice, appunto) negli anni ’50 sotto forma di due edifici separati, Fenix I e Fenix II. Il progetto di Mad ha riguardato il rinnovamento di Fenix II, riletto nei caratteri tipologici di pregio e riconfigurato per ospitare gli spazi culturali, sociali ed espositivi del nuovo museo dell'immigrazione. Nella hall, una mastodontica e avviluppante doppia scala elicoidale alta 30 metri, interamente rivestita in pannelli di acciaio inox riflettente, che conduce dal piano terra alla copertura panoramica, rimanda ai flussi tortuosi delle migrazioni, sovrastando come un “Tornado” (questo il nome dell’opera, appunto) lo spazio esistente.

Foto Hufton+Crow

Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025

Foto Hufton+Crow

Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025

Foto 存在建筑

One River North, Denver, Usa 2019-2024 Il complesso polifunzionale di 16 piani – situato nella zona River North Art District, oggetto di una importante trasformazione da centro industriale a distretto culturale – richiama il territorio montuoso della zona con gole rocciose e vegetazione di diverse varietà, riproponendo l'immagine del “canyon”. La facciata principale, interamente vetrata, è squarciata da una profonda spaccatura come una ferita che, accennata al piano terra, si estende dal sesto al nono piano includendo circa 1200 mq di terrazze paesaggistiche e punti di osservazione e per poi restringersi in sommità e culminare sulla terrazza panoramica: un gesto che trascende il formalismo per veicolare un’idea più ampia di ripensamento dei luoghi dell’abitare high rise, non più come contenitori di cemento ma come ecosistemi integrati tra uomo e natura.

Foto Arch Exist

One River North, Denver, Usa 2019-2024

Foto Arch Exist

One River North, Denver, Usa 2019-2024

Foto Arch Exist

Yue Cheng Courtyard Kindergarten, Pechino, Cina 2017-2020 Situato sul sito di un tradizionale cortile siheyuan risalente al 1725, il progettto ristruttura e converte i fabbricati storici in un asilo per bambini dai due ai cinque anni e introduce un corpo di fabbrica ex novo che avviluppa completamente gli edifici storici, in una vivace narrativa di stratificazione urbana tra vecchio e nuovo. La nuova struttura incoraggia l’entusiasmo esplorativo tipico dell'infanzia: l’open space didattico punteggiato da cortili e scale che conducono sulla copertura con il parco giochi – di colore rosso-arancione in contrasto con i tetti scuri degli edifici storici – traduce in architettura l’attesa di avventura dei bambini offrendo loro la libertà di arrampicarsi sul tetto, a scoprire nuove prospettive.

Foto Hufton+Crow

Yue Cheng Courtyard Kindergarten, Pechino, Cina 2017-2020

Foto Hufton+Crow

Yue Cheng Courtyard Kindergarten, Pechino, Cina 2017-2020

Foto Hufton+Crow

Garden House, Los Angeles, Usa 2013-2020 Gardenhouse è un complesso residenziale a uso misto che sfida il ricorrente concetto di condominio standardizzato e anonimo, proponendo in piena città un’alternativa abitativa immersa nella natura che favorisce dinamiche di vicinato. Il progetto consiste in 18 unità residenziali di diverse tipologie abitative (monolocali, appartamenti, villette a schiera e ville) e spazi commerciali al piano terra, che formano un “villaggio” sviluppato a corte intorno ad uno spazio comune centrale. Volumi nitidi con tetto a falde e aperture irregolari evocano il ritmo delle colline di Los Angeles; esternamente una facciata a verde verticale, piantumata con specie autoctone resistenti alla siccità, crea sulla strada una quinta organica e animata, a schermatura dell’intimità domestica.

Foto Nic Lehoux

Garden House, Los Angeles, Usa 2013-2020

Foto Nic Lehoux

Garden House, Los Angeles, Usa 2013-2020

Foto Nic Lehoux

Kiyotsu Gorge Tunnel (Tunnel of Light), Tokamachi, Giappone 2018 Nel cuore di una regione spesso innevata dell’arcipelago, il progetto ha previsto la ristrutturazione e la valorizzazione di un vecchio tunnel turistico realizzato nel 1996 per consentire ai visitatori di apprezzare le vedute panoramiche su una delle più spettacolari gole del paese. L’installazione permanente “Tunnel of Light” configura diversi punti di osservazione e sosta lungo una tratta di 750 m, ispirandosi agli elementi naturali (fuoco, acqua, aria e terra) secondo un approccio minimale che, senza sovrapporsi al paesaggio naturale, conduce ad un’esperienza onirica del contesto, tra pareti d'acciaio inossidabile e pavimentazioni ricoperte da un velo d'acqua.

Foto Nacasa & Partners Inc

Kiyotsu Gorge Tunnel (Tunnel of Light), Tokamachi, Giappone 2018

Foto Nacasa & Partners Inc

Kiyotsu Gorge Tunnel (Tunnel of Light), Tokamachi, Giappone 2018

Foto Osamu Nakamura

Harbin Opera House, Harbin, Cina 2010-2015 Ad Harbin, nota come “capitale della musica” del nord della Cina, Mad ha progettato un Teatro dell’Opera che si intreccia intimamente allo scenario naturale in cui si situa. Il complesso, che ospita un palco principale per 1.600 posti e uno secondario per 400, si inserisce insieme ad altre istituzioni nell’”isola della cultura” di Harbin, sul fiume Songhua. Ispirandosi alle caratteristiche climatiche della zona gelida ed umida, la costruzione si pone come una montagna innevata erosa dal vento e dalla pioggia, dissolvendo il confine tra costruito e natura attraverso forme fluide e superfici evanescenti. All’esterno, il rivestimento di facciata in pannelli bianchi in alluminio alimenta giochi di riflessi luminosi mentre all’interno il “ghiaccio” si scioglie in atmosfere morbide ed avviluppanti plasmate dalle superfici ondulate in legno. 

Foto Hufton+Crow

Harbin Opera House, Harbin, Cina 2010-2015

Foto Hufton+Crow

Harbin Opera House, Harbin, Cina 2010-2015

Foto Adam Mork

Absolute Towers, Mississauga, Greater Toronto, Canada 2006-2012 A Mississauga, agglomerato ad ovest dell’area metropolitana di Toronto, le Absolute Towers sono caratterizzate da forme sinuose e scultoree, come plasmate dal vento, che rinnovano e arricchiscono di suggestione la tipologia spesso anonima del grattacielo. Le due torri residenziali si distinguono per la loro forma fluida e tortile per cui ogni piano ruota leggermente rispetto al precedente. I balconi continui avvolgono l’intero perimetro offrendo viste panoramiche a 360 gradi e consentendo alla costruzione di arretrare la facciata vetrata, in modo da enfatizzare i giochi chiaroscurali e la percezione di snellezza e dinamismo della composizione.

Foto Iwan Baan

Absolute Towers, Mississauga, Greater Toronto, Canada 2006-2012

Foto Iwan Baan

Absolute Towers, Mississauga, Greater Toronto, Canada 2006-2012

Foto Iwan Baan

Hutong Bubble 32 (2008-2009) e 218 (2015-2019), Pechino, Cina Hutong Bubble 32 è il primo prototipo realizzato nell’ambito della visione Pechino 2050, originariamente presentato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2006. Il concept prevede lo sviluppo di interventi alla micro-scala e secondo una logica di replicabilità a rete per preservare gli storici quartieri di hutong a Pechino, caratterizzati da vicoli angusti e abitazioni tradizionali (generalmente prive di servizi igienici privati), sempre più frequentemente spazzati via dal ritmo edificatorio inesorabile della metropoli. La proposta persegue un approccio additivo e adattivo che non contempla demolizioni, ma che propone una soluzione funzionale e simbolicamente potente. In Hutong Bubble 32, la costruzione a forma di “bolla”, incastonata in un vecchio cortile, ospita servizi igienici e una scala che conduce ad una terrazza; nella Bubble 218, completata nel 2019, si aggiungono invece alla casa una scala e uno spazio di lavoro; la superficie liscia e riflettente si pone in acceso contrasto con le finiture materiche esistenti in legno e mattoni.

Foto Tian Fangfang

Hutong Bubble 32 (2008-2009) e 218 (2015-2019), Pechino, Cina

Foto Tian Fangfang

Hutong Bubble 32 (2008-2009) e 218 (2015-2019), Pechino, Cina

Foto Tian Fangfang

Fish Tank, Pechino 2004 Fish Tank è un acquario funzionante, esposto nel 2004 alla prima Biennale di Architettura di Pechino. Il concept propone una rilettura non convenzionale e provocatoria degli acquari standard, tracciando un parallelismo tra i confini spaziali angusti in cui sono costretti i pesci rossi e quelli delle celle abitative degli esseri umani, talvolta disumanizzanti e avulse dal mondo naturale. Il volume in resina è caratterizzato da una forma sinuosa e dinamicamente deformata scaturita dallo studio dei moti natatori dei suoi ospiti, scardinando la tradizionale visione antropocentrica e suggerendo la necessità di mettere in discussione i cubi generici prodotti in serie e, in senso lato, i paradigmi dell’estetica funzionalista erede del Moderno.

Courtesy Mad Architects 

Fish Tank, Pechino 2004

Courtesy Mad Architects 

Fish Tank, Pechino 2004

Courtesy Mad Architects 

Un’architettura futuristica ma profondamente radicata nella tradizione, tecnologicamente audace ma con un’indole romantica, alla costante ricerca di un (ri)equilibrio nel rapporto tra uomo e natura: sembra un ossimoro (e in effetti lo è) ma non c’è da stupirsi che i contrasti siano una chiave di lettura della realtà contemporanea nella sua complessità, come insegna l’antica dottrina cinese di yin e yang e come dimostra l’opera dell’architetto Ma Yansong, fondatore dello studio Mad (e guest editor di Domus 2026). Formatosi alla scuola di Zaha Hadid, dalla fondazione del suo studio nel 2004 a Pechino (con sedi oggi anche a Los Angeles e a Roma), Ma Yansong ha elaborato un lessico progettuale che, affrancandosi dai rigorismi intellettuali del Movimento Moderno, ritenuti opprimenti, recupera la connessione tra paesaggio naturale (esteriore) e paesaggio umano (interiore) come viatico per un’esperienza sensoriale, se non spirituale e catartica, dello spazio costruito, in risposta alla condizione spesso disumanizzante dello sviluppo urbano contemporaneo massificato e seriale.

Un approccio concettuale che trae linfa dall’antica tradizione pittorica cinese dello "shanshui" (incentrata sulla raffigurazione di paesaggi naturali dove montagne e fiumi, cascate e boschi si integrano in raffigurazioni diverse ma armoniche, NdA) e che Ma Yansong declina nel concetto di "Città Shanshui", descritto in un testo omonimo del 2015: non un ideale utopico di “città-giardino” o di città vernacolare e modellata da retoriche mimetiche, ma un ecosistema integrato uomo-natura in cui le esigenze funzionali e prestazionali del vivere contemporaneo si integrano ad un “risveglio” dell'individuo; un risveglio  dall’ottundimento emozionale indotto da una società sempre più materialistica e globalizzata. Il risultato è un'architettura visionaria ed emotivamente dirompente che, come osserva Paul Goldberger nella prefazione del libro “Mad Rhapsody” (2021), si collega idealmente alle opere di Antoni Gaudí ed Eero Saarinen, combinandole con un "pizzico di fantasia e di fantascienza". Tra i più diversi programmi funzionali e scale (da quella urbana, a quella architettonica e di prodotto), tra interventi ex novo o di recupero dell'esistente, tra Asia, America ed Europa, proponiamo un viaggio nell'opera di Ma Yansong, schiettamente contemporanea, intensa, sorprendente ma sempre profondamente "intima" anche quando è monumentale e, che si tratti di esseri umani o di pesci rossi, sempre alla scoperta di nuove traiettorie percettive e cognitive. Immagine di apertura: Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025. Foto Hufton+Crow

Lucas Museum of Narrative Art, Los Angeles, Usa 2014-2026 Courtesy Mad Architects 

L’edificio dedicato alla narrazione visiva, e primo museo di Mad negli Stati Uniti, si staglia come una navicella spaziale di Star Wars sull’area una volta destinata a parcheggio dell'Exposition Park nel centro di Los Angeles, evocando nelle forme sinuose la coreografia delle nuvole mutanti nel cielo e l’orografia articolata della città. La modellazione formale si espande senza soluzione di continuità al paesaggio in un dialogo sinergico tra architettura e natura, dove il parco prefigura una narrativa articolata e avvincente al pari del museo. Il complesso su cinque piani comprende spazi espositivi, sale cinematografiche, una biblioteca, un bar e ristoranti, oltre a un'ampia terrazza panoramica.

Lucas Museum of Narrative Art, Los Angeles, Usa 2014-2026 Courtesy Mad Architects 

Lucas Museum of Narrative Art, Los Angeles, Usa 2014-2026 Courtesy Mad Architects 

Shenzhen Bay Culture Park, Shenzhen, Cina 2018-2025 Foto Zhu Yumeng

Situato nel cuore della “Silicon Valley cinese”, il progetto si estende su un terreno di 9,7 ettari e comprende il Museum of Craft and Design e il Museum of Life and Science, immersi in un ampio spazio verde pubblico al centro del lungomare di Houhai, nel distretto di Nanshan. L'intervento configura uno scenario surreale: macroscopiche costruzioni a forma di ciottoli come in un gigantesco giardino zen incastonato tra la città "high rise" da un lato e l'oceano dall'altro, offrendo un'esperienza immersiva, quasi onirica), tra artificio e natura, tra futurismo e tradizione.

Shenzhen Bay Culture Park, Shenzhen, Cina 2018-2025 Foto Zhu Yumeng

Shenzhen Bay Culture Park, Shenzhen, Cina 2018-2025 Foto Zhu Yumeng

Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025 Foto Hufton+Crow

Il museo collocato a Katendrecht, storico quartiere portuale da cui partivano le tratte migratorie dall’Europa verso il Nuovo Mondo, occupa gli spazi di un vecchio magazzino anni ‘20 parzialmente distrutto da incendi e bombardamenti e “risorto dalle ceneri” (come una fenice, appunto) negli anni ’50 sotto forma di due edifici separati, Fenix I e Fenix II. Il progetto di Mad ha riguardato il rinnovamento di Fenix II, riletto nei caratteri tipologici di pregio e riconfigurato per ospitare gli spazi culturali, sociali ed espositivi del nuovo museo dell'immigrazione. Nella hall, una mastodontica e avviluppante doppia scala elicoidale alta 30 metri, interamente rivestita in pannelli di acciaio inox riflettente, che conduce dal piano terra alla copertura panoramica, rimanda ai flussi tortuosi delle migrazioni, sovrastando come un “Tornado” (questo il nome dell’opera, appunto) lo spazio esistente.

Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025 Foto Hufton+Crow

Fenix, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018-2025 Foto 存在建筑

One River North, Denver, Usa 2019-2024 Foto Arch Exist

Il complesso polifunzionale di 16 piani – situato nella zona River North Art District, oggetto di una importante trasformazione da centro industriale a distretto culturale – richiama il territorio montuoso della zona con gole rocciose e vegetazione di diverse varietà, riproponendo l'immagine del “canyon”. La facciata principale, interamente vetrata, è squarciata da una profonda spaccatura come una ferita che, accennata al piano terra, si estende dal sesto al nono piano includendo circa 1200 mq di terrazze paesaggistiche e punti di osservazione e per poi restringersi in sommità e culminare sulla terrazza panoramica: un gesto che trascende il formalismo per veicolare un’idea più ampia di ripensamento dei luoghi dell’abitare high rise, non più come contenitori di cemento ma come ecosistemi integrati tra uomo e natura.

One River North, Denver, Usa 2019-2024 Foto Arch Exist

One River North, Denver, Usa 2019-2024 Foto Arch Exist

Yue Cheng Courtyard Kindergarten, Pechino, Cina 2017-2020 Foto Hufton+Crow

Situato sul sito di un tradizionale cortile siheyuan risalente al 1725, il progettto ristruttura e converte i fabbricati storici in un asilo per bambini dai due ai cinque anni e introduce un corpo di fabbrica ex novo che avviluppa completamente gli edifici storici, in una vivace narrativa di stratificazione urbana tra vecchio e nuovo. La nuova struttura incoraggia l’entusiasmo esplorativo tipico dell'infanzia: l’open space didattico punteggiato da cortili e scale che conducono sulla copertura con il parco giochi – di colore rosso-arancione in contrasto con i tetti scuri degli edifici storici – traduce in architettura l’attesa di avventura dei bambini offrendo loro la libertà di arrampicarsi sul tetto, a scoprire nuove prospettive.

Yue Cheng Courtyard Kindergarten, Pechino, Cina 2017-2020 Foto Hufton+Crow

Yue Cheng Courtyard Kindergarten, Pechino, Cina 2017-2020 Foto Hufton+Crow

Garden House, Los Angeles, Usa 2013-2020 Foto Nic Lehoux

Gardenhouse è un complesso residenziale a uso misto che sfida il ricorrente concetto di condominio standardizzato e anonimo, proponendo in piena città un’alternativa abitativa immersa nella natura che favorisce dinamiche di vicinato. Il progetto consiste in 18 unità residenziali di diverse tipologie abitative (monolocali, appartamenti, villette a schiera e ville) e spazi commerciali al piano terra, che formano un “villaggio” sviluppato a corte intorno ad uno spazio comune centrale. Volumi nitidi con tetto a falde e aperture irregolari evocano il ritmo delle colline di Los Angeles; esternamente una facciata a verde verticale, piantumata con specie autoctone resistenti alla siccità, crea sulla strada una quinta organica e animata, a schermatura dell’intimità domestica.

Garden House, Los Angeles, Usa 2013-2020 Foto Nic Lehoux

Garden House, Los Angeles, Usa 2013-2020 Foto Nic Lehoux

Kiyotsu Gorge Tunnel (Tunnel of Light), Tokamachi, Giappone 2018 Foto Nacasa & Partners Inc

Nel cuore di una regione spesso innevata dell’arcipelago, il progetto ha previsto la ristrutturazione e la valorizzazione di un vecchio tunnel turistico realizzato nel 1996 per consentire ai visitatori di apprezzare le vedute panoramiche su una delle più spettacolari gole del paese. L’installazione permanente “Tunnel of Light” configura diversi punti di osservazione e sosta lungo una tratta di 750 m, ispirandosi agli elementi naturali (fuoco, acqua, aria e terra) secondo un approccio minimale che, senza sovrapporsi al paesaggio naturale, conduce ad un’esperienza onirica del contesto, tra pareti d'acciaio inossidabile e pavimentazioni ricoperte da un velo d'acqua.

Kiyotsu Gorge Tunnel (Tunnel of Light), Tokamachi, Giappone 2018 Foto Nacasa & Partners Inc

Kiyotsu Gorge Tunnel (Tunnel of Light), Tokamachi, Giappone 2018 Foto Osamu Nakamura

Harbin Opera House, Harbin, Cina 2010-2015 Foto Hufton+Crow

Ad Harbin, nota come “capitale della musica” del nord della Cina, Mad ha progettato un Teatro dell’Opera che si intreccia intimamente allo scenario naturale in cui si situa. Il complesso, che ospita un palco principale per 1.600 posti e uno secondario per 400, si inserisce insieme ad altre istituzioni nell’”isola della cultura” di Harbin, sul fiume Songhua. Ispirandosi alle caratteristiche climatiche della zona gelida ed umida, la costruzione si pone come una montagna innevata erosa dal vento e dalla pioggia, dissolvendo il confine tra costruito e natura attraverso forme fluide e superfici evanescenti. All’esterno, il rivestimento di facciata in pannelli bianchi in alluminio alimenta giochi di riflessi luminosi mentre all’interno il “ghiaccio” si scioglie in atmosfere morbide ed avviluppanti plasmate dalle superfici ondulate in legno. 

Harbin Opera House, Harbin, Cina 2010-2015 Foto Hufton+Crow

Harbin Opera House, Harbin, Cina 2010-2015 Foto Adam Mork

Absolute Towers, Mississauga, Greater Toronto, Canada 2006-2012 Foto Iwan Baan

A Mississauga, agglomerato ad ovest dell’area metropolitana di Toronto, le Absolute Towers sono caratterizzate da forme sinuose e scultoree, come plasmate dal vento, che rinnovano e arricchiscono di suggestione la tipologia spesso anonima del grattacielo. Le due torri residenziali si distinguono per la loro forma fluida e tortile per cui ogni piano ruota leggermente rispetto al precedente. I balconi continui avvolgono l’intero perimetro offrendo viste panoramiche a 360 gradi e consentendo alla costruzione di arretrare la facciata vetrata, in modo da enfatizzare i giochi chiaroscurali e la percezione di snellezza e dinamismo della composizione.

Absolute Towers, Mississauga, Greater Toronto, Canada 2006-2012 Foto Iwan Baan

Absolute Towers, Mississauga, Greater Toronto, Canada 2006-2012 Foto Iwan Baan

Hutong Bubble 32 (2008-2009) e 218 (2015-2019), Pechino, Cina Foto Tian Fangfang

Hutong Bubble 32 è il primo prototipo realizzato nell’ambito della visione Pechino 2050, originariamente presentato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2006. Il concept prevede lo sviluppo di interventi alla micro-scala e secondo una logica di replicabilità a rete per preservare gli storici quartieri di hutong a Pechino, caratterizzati da vicoli angusti e abitazioni tradizionali (generalmente prive di servizi igienici privati), sempre più frequentemente spazzati via dal ritmo edificatorio inesorabile della metropoli. La proposta persegue un approccio additivo e adattivo che non contempla demolizioni, ma che propone una soluzione funzionale e simbolicamente potente. In Hutong Bubble 32, la costruzione a forma di “bolla”, incastonata in un vecchio cortile, ospita servizi igienici e una scala che conduce ad una terrazza; nella Bubble 218, completata nel 2019, si aggiungono invece alla casa una scala e uno spazio di lavoro; la superficie liscia e riflettente si pone in acceso contrasto con le finiture materiche esistenti in legno e mattoni.

Hutong Bubble 32 (2008-2009) e 218 (2015-2019), Pechino, Cina Foto Tian Fangfang

Hutong Bubble 32 (2008-2009) e 218 (2015-2019), Pechino, Cina Foto Tian Fangfang

Fish Tank, Pechino 2004 Courtesy Mad Architects 

Fish Tank è un acquario funzionante, esposto nel 2004 alla prima Biennale di Architettura di Pechino. Il concept propone una rilettura non convenzionale e provocatoria degli acquari standard, tracciando un parallelismo tra i confini spaziali angusti in cui sono costretti i pesci rossi e quelli delle celle abitative degli esseri umani, talvolta disumanizzanti e avulse dal mondo naturale. Il volume in resina è caratterizzato da una forma sinuosa e dinamicamente deformata scaturita dallo studio dei moti natatori dei suoi ospiti, scardinando la tradizionale visione antropocentrica e suggerendo la necessità di mettere in discussione i cubi generici prodotti in serie e, in senso lato, i paradigmi dell’estetica funzionalista erede del Moderno.

Fish Tank, Pechino 2004 Courtesy Mad Architects 

Fish Tank, Pechino 2004 Courtesy Mad Architects