In Italia è stata costruita nel Novecento una città ideale che abbiamo dimenticato

Con Ivrea, Adriano Olivetti ha cavalcato la grande onda dell'architettura moderna per costruire un nuovo modello sociale e industriale. Una mostra sulle “architetture olivettiane” ora riaccende i riflettori.

Progettato nel 1937 da Cesare Cattaneo con Luigi Origoni, l’Asilo Garbagnati di Cermenate condivide con l’Asilo Sant’Elia di Terragni il destino di capolavoro razionalista abbandonato. Salvato dal degrado nel 2012 dall’Associazione Cesare Cattaneo Onlus, nel 2025 ospiterà un ciclo di mostre per rilanciarne il valore e sensibilizzare sulla sua tutela. Tra queste, una è dedicata allo straordinario patrimonio architettonico e culturale creato da Olivetti a Ivrea, modello di città ideale dell’epoca industriale.

Cesare Cattaneo, Asilo Infantile Giuseppe Garbagnati, Asnago, Cermenate, Como, Italia 1937. Courtesy of Archivio Cattaneo

La terza delle quattro mostre, in programmazione tra il 20 settembre al 26 ottobre 2025, è “Architetture olivettiane” con riferimento a quattro architetture residenziali e istituzionali volute da Adriano Olivetti nel territorio di Ivrea nel corso del XX secolo: le case per impiegati con famiglie numerose (Luigi Figini e Gino Pollini, 1941), l’unità residenziale ovest (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, 1971), la Scuola Materna (Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, 1963) e la Scuola Elementare (Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, 1964), entrambe nel quartiere di Canton Vesco.  

Imprenditore illuminato e pioniere nel campo del welfare aziendale, Olivetti ha fatto di Ivrea non solo l’utopia realizzata di una città industriale che coniugava profitto, qualità della vita, solidarietà sociale e sviluppo culturale ma anche una capitale dell’architettura moderna italiana declinata con approcci diversificati dalle firme più prestigiose del tempo: da Figini e Pollini a Gabetti e Isola, da Ignazio Gardella a Marco Zanuso. Come diceva Manfredo Tafuri, “Ivrea accoglie opere di architettura come fossero quadri da collezione, mirando ad una qualità sempre meno legata a linguaggi precostituiti”. Linguaggi, appunto, diversi che, negli anni di febbrili dibattiti sull’architettura e la città del dopo guerra, mettevano al centro i bisogni sia materiali sia spirituali di una società alle prese con il boom economico e alla ricerca di identità e coesione.  

Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971

Il progetto di case per impiegati con famiglie numerose di Luigi Figini e Gino Pollini, primo nucleo di un nuovo quartiere situato non lontano dalle fabbriche in un pacificante contesto collinare, parla un asciutto linguaggio razionalista. Le case a schiera dai volumi essenziali su tre piani con coperture quasi piane, murature esterne intonacate, il layout chiaro e funzionale, il rapporto visivo e fruitivo con l’esterno (dallo studio degli affacci al portico chiudibile verso il giardino di pertinenza) traducono una ricerca di equilibrio tra sostenibilità economica, funzionalità e confort abitativo. 

Luigi Figini e Gino Pollini, Case per impiegati, Ivrea, Italia 1941. Scorcio d’epoca della porzione ovest dell’intervento

Di diversa potenza scenica è l’unità residenziale ovest denominata "Talponia” di Gabetti e Isola, concepita per rispondere alla crescente domanda di abitazioni temporanee da parte di dipendenti, consulenti e clienti in visita ad Ivrea in ragione del profilo sempre più internazionale dell’azienda. L’edificio di due piani lungo circa 300 metri a pianta semicircolare ricorda l’avviluppante impianto a mezzaluna del Royal Crescent di Bath (John Wood Il giovane, 1774). La costruzione sfrutta il declivio artificiale del terreno ed è completamente interrata: una sequenza di 13 alloggi duplex e 72 simplex, serviti da un percorso coperto riconoscibile all’esterno dal posizionamento dei lucernari cupoliformi in plexiglass, si affaccia sul parco attraverso un’ampia facciata vetrata che lascia entrare la luce in profondità.

Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971. Scorcio dall’area verde interna all’emiciclo

Se nella visione di Olivetti la casa è il cuore della famiglia, la scuola lo è della società: una società fondata su istruzione, lavoro e senso di comunità. Nel ridisegno del quartiere di Canton Vesco (piano di Ludovico Quaroni del 1955), le istituzioni culturali sono appunto il centro (non solo fisico) del comparto. La scuola elementare progettata da Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo è un’aggregazione di volumi essenziali, articolati secondo una chiara matrice ortogonale di stampo razionalista, che alterna blocchi edificati a corti e giardini interni dove si espandono le attività didattiche all’aperto. Volumi sobri e rigorosi dai toni immacolati dialogano con tessiture murarie scabre in pietra, in una vivace dialettica di contrasti. All’interno, elemento innovativo del layout è la distribuzione a cluster delle aule e dei servizi attorno a spazi centripeti comuni, che alludono al cuore civico e relazionale dell’istituzione. 

Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964. Prospettiva esterna di un nucleo

Di tutt’altro impatto figurativo è l’altra scuola del comparto che Olivetti, dimostrando un’ampia apertura di vedute, commissiona a progettisti decisamente critici nei confronti del lessico razionalista allora dominante: muovendosi nel solco tracciato dalla corrente del neorealismo, a favore del recupero di codici e materiali propri delle costruzioni spontanee e vernacolari, Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl progettano la Scuola Materna come il manifesto della supremazia della fantasia e dell’eccesso (propri di tutti gli organismi viventi e soprattutto dei piccoli utenti dell’edificio) sulla cultura del rigore e dell'omologazione industriale.

Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

Il complesso è composto da più corpi distinti e ospita al centro l’area gioco all’aperto punteggiata da colline e ponticelli; la struttura è realizzata in cemento armato, mentre per le murature di tamponamento è impiegata la pietra locale, la diorite. Coperture praticabili offrono ulteriore spazio di gioco: speciali laterizi, appositamente disegnati per ottenere particolari effetti visivi, vengono impiegati per i parapetti di protezione, divenendo così nuovo motivo ornamentale. Le aule sono illuminate da ampie vetrate schermate da pensiline e da grigliati in legno appositamente disegnati da Ridolfi che, insieme alle cancellate in ferro battuto, esaltano il carattere orgogliosamente artigianale dell’opera. 

Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

Una mostra che offre un’esperienza intellettualmente (ed emotivamente) immersiva nella più limpida stagione dell’architettura moderna italiana, a partire dal contenitore architettonico fino all’eterogeneo contenuto qui ospitato. 

Immagine di apertura: Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971

Tutte le immagini: Courtesy"Architetture olivettiane a Ivrea - I luoghi della residenza e i servizi per la comunità" di Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa and Pier Paride Vidari - Archivio Cattaneo Editore  e Associazione Archivio Storico Olivetti

  • “Architetture olivettiane”
  • Daniele Boltri ed Enrico Papa, in collaborazione con l’Archivio Cattaneo e il Circuito Lombardo Musei Design, con il patrocinio di Associazione Archivio Storico Olivetti, Fondazione Olivetti e UNESCO
  • Asilo Infantile Giuseppe Garbagnati, Cermenate (CO), Italia
  • 20 settembre - 26 ottobre 2025
Luigi Figini e Gino Pollini, Case per impiegati, Ivrea, Italia 1941

Pubblicazione “Architetture olivettiane a Ivrea - I luoghi della residenza e i servizi per la comunità” di Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa e Pier Paride Vidari - Archivio Cattaneo Editore e Associazione Archivio Storico Olivetti 

Luigi Figini e Gino Pollini, Case per impiegati, Ivrea, Italia 1941

Pubblicazione “Architetture olivettiane a Ivrea - I luoghi della residenza e i servizi per la comunità” di Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa e Pier Paride Vidari - Archivio Cattaneo Editore e Associazione Archivio Storico Olivetti 

"Architetture olivettiane", Asilo Garbagnati, Ivrea, Italia

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Luigi Figini e Gino Pollini, Case per impiegati, Ivrea, Italia 1941

sezione trasversale

Luigi Figini e Gino Pollini, Case per dipendenti con famiglie numerose, Ivrea, Italia 1941. Vista dei primi sette blocchi costruiti

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Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971

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Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971

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Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971

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Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Unità Residenziale Ovest, Ivrea, Italia 1971

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Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

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Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

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Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

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Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

vista prospettica

Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

pianta generale

Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, Scuola Elementare a Canton Vasco, Ivrea, Italia 1964

pianta del blocco delle aule

Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

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Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

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Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

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Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

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Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

Pubblicazione “Architetture olivettiane a Ivrea - I luoghi della residenza e i servizi per la comunità” di Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa e Pier Paride Vidari - Archivio Cattaneo Editore e Associazione Archivio Storico Olivetti 

Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

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Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Scuola Materna di Canton Vasco, Ivrea, Italia 1963

pianta generale