Nel paesaggio “post-atomico” di una vecchia cava in disuso, traccia impietosa della trasformazione antropica ad uso industriale che ha eroso il suolo e alterato la geografia del Monte Tangshan, un tempo popolato da foreste incontaminate, lo studio CCD ha realizzato un intervento per ricucire le ferite ancora aperte del territorio e venire a patti con un passato dall’eredità pesante.
Il lussuoso resort interpreta l’imperativo di ricostruire un dialogo possibile tra Uomo e Natura: con 115 camere – ciascuna dotata di piscina termale – ristoranti, piscine, spa e spazi multifunzionali per riunioni ed eventi, il ciclopico complesso si estende per una superficie di circa 35.000 mq sulle pendici della montagna, tra viste spettacolari sulla vallata, squarci di luce e suggestivi percorsi tra le rocce che raccontano del genius loci e intessono un forte legame percettivo e fruitivo con il contesto.
Gli interni dal design essenziale ed elegante sono caratterizzati da un’aura crepuscolare e vagamente amniotica, tra palette cromatiche che variano dai toni cupi ai verdi intensi a quelli più brillanti, tra superfici ruvide e delicate, tra forme eteree e superfici organiche e massive che avvolgono gli spazi come in un “bozzolo”, metaforicamente utilizzato dai progettisti a significare lo sprigionarsi di una nuova vita come da un ventre materno.
Materiali naturali come la pietra, il legno, il bambù conferiscono un carattere robusto e primordiale ai locali che accolgono i visitatori in un tour di esperienze immersive e “avventurose”: dal lobby bar, tra vetrate a tutta altezza in aggetto sulla vallata e incombenti superfici curve in pietra che ricordano un canyon; agli ambienti sinuosi del ristorante protesi sul paesaggio tra percorsi nella vegetazione e giochi di luce che evocano una foresta; agli spazi intimi e umbratili delle camere, dove gli ospiti entrano in un mondo segreto e altamente evocativo tra rivestimenti in pietra grezza e minimali arredi in legno.
Un luogo dal carattere un po’ “sulfureo” e decisamente onirico in cui il tempo sembra essere rallentato, a rappresentare un tentativo di riscoperta di un’emozionalità spesso repressa nei circuiti raziocinanti della vita ordinaria.
- Progetto:
- Banyan Tree Nanjing Garden Expo
- Committente:
- Nanjing Garden Expo
- Luogo:
- Nanjing Garden Expo, Jiangsu, Cina
- Interior design:
- CCD/Cheng Chung Design
- Consulenza artistica:
- CCD • WOWU Art Consultancy