Tre case non costruite di Frank Lloyd Wright sono state trasformate in modelli 3D da Angi – azienda statunitense che offre soluzioni personalizzate per l’abitare – in collaborazione con Neomam Studios, che si è occupato della ricostruzione digitale. I progetti del maestro americano mai realizzati possono essere così esplorati nel dettaglio, quasi come se fossero reali. Tradurre “in realtà” questi progetti è stata, secondo Angi, la cosa più complicata, considerando che molte decisioni in merito all’architettura vengono prese infatti solo in fase costruttiva.

A oggi gli edifici di Wright rimasti sulla carta sono tantissimi, 660 in totale, e racchiudono un patrimonio unico per l’architettura. Un rendering dell’esterno e una pianta in 3D sono stati realizzati per ciascuna delle tre case selezionate, seguendo planimetrie e schizzi originali, e immaginando i dettagli secondo l’approccio e la visione dell’architetto.

Mrs. David Devin House, a Chicago, è un progetto del 1896, scelto dal team di Angi per i dettagli della pianta e della struttura, che “appare bella e in qualche modo diversa da quella delle altre case non costruite di Frank Lloyd Wright”. Cottage Studio for Ayn Rand, nel Connecticut, è stata disegnata nel 1946 per la scrittrice e filosofa Ayn Rand. La casa sarebbe stata dotata di uno studio all’ultimo piano, luminoso e aperto sul paesaggio, di rampicanti e fontane, mentre volumi e terrazze aggettanti si sarebbero incontrati secondo uno schema asimmetrico, poggiando su una collina.

Lake Tahoe Lodge, progetto per Lake Tahoe, in California, è infine un edificio senza committente del 1923: un prototipo per un lotto a Emerald Bay che sarebbe stato approfondito in seguito per essere meglio adattato al territorio montano, e che avrebbe incluso anche cabine fluttuanti nella baia sottostante. Terrazze alte, pietra e legno, sarebbero stati i tratti simbolo di un distacco dalla società e di un rapporto con la natura del luogo.
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Una casa si chiude alla strada per aprirsi al paesaggio
Il progetto unifamiliare firmato da Elena Gianesini dialoga con il paesaggio vicentino, combinando tranquillità e stile contemporaneo, grazie a geometrie essenziali e alla copertura metallica Mazzonetto.