Nato dalla collaborazione tra lo studio Compagnie O architects e l’architetto-artista John Körmeling, Knokke Safety Pavilion è una struttura, pensata per la salvaguardia della spiaggia belga di Knokke-Heist, nelle prossimità di Bruges.

Connessa ad altri dodici punti di guardia lungo la riva, il padiglione ospita, oltre ai bagnini, una stazione di polizia, un pronto soccorso, un garage per furgoni, servizi igienici pubblici e un deposito per le scialuppe di salvataggio.

La pianta circolare, con il diametro di 17m, è studiata come il meccanismo di un orologio. È definita da quattro zone distinte con funzioni diverse, interconnesse da passaggi pubblici e spazi intermedi.

Nonostante le richieste fossero interamente incentrate sul tema della sicurezza, infatti, i progettisti hanno voluto creare, sin dalla fase di concept, uno spazio ibrido, trasformando il padiglione in un luogo pubblico piuttosto che in una semplice stazione di sicurezza. Ulteriore scelta che rende evidente la volontà di rendere la struttura pubblica, è quella dei colori. Il padiglione è caratterizzato esternamente da un giallo intenso, mentre internamente è stato utilizzato il verde per i dettagli.

“Il solo atto di costruire l’ennesima costruzione sulla costa belga è di per sé piuttosto problematico. Il litorale è noto. Un tratto di 60 km di lastre in cemento armato che si affaccia sul Mare del Nord” ci dicono i soci dello studio Compagnie O architects. “Abbiamo trasformato il programma funzionale in questo padiglione ludico nel tentativo di evitare l’atto stesso di costruire. Spostando l’edificio dalla diga sulla spiaggia, ci lasciamo letteralmente alle spalle la sicurezza della striscia di cemento e trasformiamo il presunto edificio di sicurezza in un giocattolo nella sabbia.”

La copertura del padiglione è accessibile solo ai professionisti e ai guardiani. Sopra questa piattaforma si erge la torre di vedetta che offre una visuale a 360° che copre sia verso il tratto interno della spiaggia, sia verso il mare.

Inoltre, per migliorare le interazioni con il pubblico, lo studio ha equipaggiato il volume con dei caratteri illuminati, in modo da far parlare direttamente la struttura. La scritta Dames en Heren (in italiano Signore e Signori), ad esempio, posta accanto al corrimano della copertura, pare assumere un valore pubblicitario, mentre si limita a indicare la posizione dei servizi igienici maschili femminili.

“A differenza di molti altri edifici in cui hanno collaborato architetti e artisti, in questo progetto non c’è stata una chiara distinzione tra architetto e artista. La collaborazione si è sviluppata da una reciproca lettura e comprensione sia del programma sia del contesto in modi piuttosto simili” affermano gli architetti sulla collaborazione con l’artista John Körmeling. “Condividiamo un fascino comune per le condizioni spaziali che prosperano attraverso la presenza umana, e rifiutiamo il concetto di bellezza in quanto tale”.