Un’apertura sfaccettata che taglia al centro l’edificio lascia spazio a una passeggiata che collega la piazza su cui si trova con la riva del fiume. La passerella scolpisce il MÉCA (Maison de l’Économie Créative et de la Culture en Aquitaine) in quattro sezioni. Un cinema da 80 posti per l’ALCA e un auditorium da 250 posti per l’OARA occupano le due porzioni verticali dell’edificio, attraversate dalle gallerie alte sette metri e dalla terrazza sul tetto del FRAC. A collegare gli elementi alla base è un ingresso vetrato, nascosto sotto la passerella, e un ampio spazio aperto descritto come una “stanza urbana”, che può essere utilizzata per spettacoli all’aperto, installazioni e concerti. “L’edificio è concepito come un unico anello di istituzioni culturali e spazio pubblico, estrudendo la pavimentazione del lungomare per diventare la rampa che conduce al salotto urbano, la facciata con scorci sulle torri sceniche dell’OARA e gli uffici di ALCA, e il tetto che racchiude le gallerie illuminate dall’alto del FRAC”, racconta BIG. L’edificio è rivestito da 4.800 pannelli di cemento, sabbiati per mostrare l’aggregato. La disposizione a scacchiera delle finestre perfora parti dell’edificio per illuminare alcuni spazi e scurirne altri. All’interno, un cenno alla tradizione vinicola della città è dato da una tavolozza cromatica di arredi rossi e sughero.