Da Piermarini a Mario Botta: la Scala di Milano racconta i suoi 240 anni di architettura

In mostra i cambiamenti del teatro meneghino dell'opera dagli inizi fino al più recente progetto di Mario Botta che verrà completato per il 2022.

Foto dell'istallazione, di Andrea Martiradonna

Stendhal disse che il Teatro alla Scala di Milano era il più bel teatro del mondo. Non sappiamo se quella che noi italiani affettivamente chiamiamo solo “Scala” sia il più bel teatro al mondo. Sappiamo però che la sua storia è lunga, ha visto passare molti artisti e si incrocia con la parte più viva dell’Italia contemporanea. Si chiama “La magnifica fabbrica – 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta” la mostra che racconta la struttura del celebre teatro, fino alla ristrutturazione di Mario Botta che sarà completata nel 2022. 

Curata da Fulvio Irace e Pierluigi Panza con l’allestimento di Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto, la mostra è un buon mix di oggetti di teatro e di costume d’epoca, di ricostruzioni storiche in video e di foto che rivelano la struttura del teatro a Milano. Il visitatore viene accolto da un video di 17 minuti che racconta il teatro, coadiuvato da documenti filmati di Rai Teche e Istituto Luce. Da lì si parte dal 1776, con l’incendio del Regio Ducal Teatro. Dalle sue ceneri nasce il teatro alla Scala di Piermarini, fatto di palchettisti di pietra. La storia viene esposta nelle sale del museo su 30 leggii. Si inaugurò il teatro con l’opera L’Europa riconosciuta di Antonio Salieri (l’uomo più accusato dal cinema di essere l’assassino di Mozart).

Vista dell'installazione, foto di Andrea Martiradonna
Vista dell'installazione, foto di Andrea Martiradonna

Le più recenti restaurazioni sono di Mario Botta nel 2002 e 2004 e l’ultima da completare entro il 2022. Come racconta lo stesso architetto, citando Carlo Scarpa: “Non c’è altro modo di rispettare il passato se non essendo completamente moderni”. Ecco dunque che i nuovi lavori di restauro si contrappongono nettamente ai moduli estetici del Settecento, anche perché devono dare luogo a diverse nuove funzioni. Spiega il curatore della mostra, Pierluigi Panza “Il teatro è un ventre molle, pronto a piegarsi a ogni nuova esigenza sociale e tecnologica.” Tra le esigenze tecnologiche, la struttura cambia per accogliere nuovi modi di illuminare: si va dalle candele al 1830 alle lampade a olio, per poi passare all’elettricità nel 1881 in vista dell’Esposizione Universale. Ma non solo. 

Vista dell'installazione,  foto Andrea Martiradonna
Vista dell'installazione, foto Andrea Martiradonna

Nel 1831 l’architetto Giuseppe Tazzini aggiunse l’ala porticata sui via dei Filodrammatici. Nel 1856-58 vennero abbattute le case di fronte all’ingresso principale, per dare origine alla Piazza della Scala. Nel 1932 fu la volta degli interni con Luigi Lorenzo Secchi. Poi nel 1943 la Scala fu bombardata, e Secchi ne iniziò la ricostruzione, e poi rinacque nel 1946 con la direzione di Toscanini, fino alle restaurazioni più recenti di Mario Botta. “La Scala è un grande camaleonte, che nel corso dei suoi 240 anni di vita ha cambiato spesso pelle”, internamente ed esternamente, spiegano i curatori nel catalogo della mostra.

Con Botta e la sua architettura definita e moderna, si sono giustapposti nuovi volumi. È stata ampliata l’area di scena (1600 mq) e allargato il palcoscenico. Scrive il curatore Fulvio Irace: “quel disordinato insieme di piccoli volumi che offuscava lo sfondo della facciata neoclassica ora è sostituito dalla chiarezza del volume puro dell’ellisse, che compete a diritto d’arte con il timpano del Piermarini”. Un contrasto così forte tra epoche e stili, da risultare l’unico accettabile. Al 2022 prevista lungo via Verdi un’altra torre, oltre a quella scenica. Oltre alla mostra, anche il catalogo racconta tutto questo, dividendo la storia per secoli e temi, mostrando l’evoluzione di un teatro che, come una città, cambia con i suoi abitanti.

Vista dell'installazione
Vista dell'installazione
Titolo:
La magnifica fabbrica: 240 anni del teatro alla Scala da Piermarini a Botta
Luogo:
Museo alla Scala
Curatori:
Fulvio Irace, Pierluigi Panza
Installazione:
Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi
Date:
4 dicembre 2018 - 30 aprile 2019

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram