Earthbox è il padiglione che Equipo de Arquitectura, studio paraguayano con sede ad Asunción, costruisce per ospitare la propria attività. Per Horacio Cherniavsky e Viviana Pozzoli, al tempo stesso committenti e progettisti, la riflessione su questa piccola architettura è un’occasione di sperimentazione compositiva e tecnica.
La pianta quadrata, semplicissima, è compresa all’interno di un unico paramento che si arrotola a spirale, ritraendosi in corrispondenza dell’ingresso e, così facendo, racchiudendo il locale dei servizi. Un’imponente pianta di guavira, pre-esistente, emerge dal patio che separa (senza cesure nette) gli spazi di lavoro dalla cucina. Una grande finestra-lucernario sfonda l’involucro dell’edificio e si lascia schermare dall’ombra amichevole di un albero fiamma.

La connessione tra le superfici verticali in terra cruda e la copertura in calcestruzzo è risolta con un raffinato virtuosismo: il piano orizzontale poggia solo su 20 dei 30 centimetri di spessore delle pareti, di cui una sottile sezione prosegue verso l’alto fino a nascondere completamente la lastra di cemento. Anche il posizionamento delle librerie, sospese e leggermente distanziate dal perimetro della stanza, rivela lo studio attento dei dettagli che impreziosiscono il semplice concept di base.
Earthbox è per molti versi un manifesto costruito dei temi più cari a Equipo de Arquitectura: propone soluzioni low-cost e ottimizzate (ad esempio le porte e tutto il mobilio sono costruiti con il legno di recupero delle casseforme) più per intelligente presa di posizione che per reale necessità economica; e racconta di un approccio all’architettura pensata come paesaggio, integrazione senza soluzione di continuità di interno ed esterno, materiali minerali e vegetali.