National Library del Qatar. Rem Koolhaas: “Le biblioteche producono architettura radicale”

Le biblioteche sopravvivono alla digitalizzazione. Il progetto della National Library di OMA testimonia come questo sia possibile, qui il nostro reportage.

Iwan Baan, Qatar National Library

“Abbiamo progettato lo spazio in modo che i libri costituiscano il panorama. Si è circondati da libri che sono presenti e facilmente accessibili. Gli interni sono ampi come su scala urbana: la biblioteca può contenere una intera popolazione o una intera popolazione di libri”, queste le parole di Rem Koolhaas che descrivono la nuova Qatar National Library progettata da OMA.

Un nuovo polo culturale multilivello: dedica molti spazi alla divulgazione e alla fruizione pubblica dei suoi spazi, ma rivolge altrettanta attenzione ai volumi specialistici (conserva oltre 4 mila manoscritti, una antica mappa Tolemaica del 1478 intitolata “Sexta Asiae Tabula”, documenti antichi del VII secolo a.C. ). Si trova nel cuore della cittadella universitaria, che ospita ogni anno 10 mila studenti. I libri 800 mila - sono tutti in esposizione e costituiscono parte del paesaggio interno, che ha la caratteristica, rispetto alle consuete biblioteche, di lasciare molto spazio a ciascun fruitore. Non si ha alcuna percezione claustrofobica attraverso i sensi, né di eccessivo silenzio, anzi: l’idea è che la cultura possa divulgarsi principalmente attraverso l’apertura dello spazio e tra la gente - la hall principale è quasi un unico spazio, diviso dalle pareti dei libri su più livelli. Non c’è alcuna separazione tra libri e persone. Idealmente la cultura si propaga come l’aria: coinvolge quanta più gente possibile nello spazio che la contiene. E infatti la biblioteca ricorda molto un centro culturale e di intrattenimento (tipo il Centre Pompidou), poiché organizza molte attività: laboratori per bambini, stampanti 3d per i prototipi, spettacoli di teatro all’interno di un piccolo auditorium dedicato agli eventi speciali nella hall principale che si separa attraverso una tenda che si può rimuovere. “Il ruolo delle biblioteche nell’incontro pubblico è più significativo che mai”, commenta Ellen van Loon, partner del progetto. Gli scaffali dei libri fanno parte dell’edificio in termini di materialità: sono prodotte con o stesso marmo dei pavimenti.  La collezione dei libri antichi è posizionata al centro della biblioteca in uno spazio sotterraneo di 6 metri, rivestito di travertino beige, “sotterraneo come un sito archeologico”, continua Ellen van Loon.

Qatar National Library, OMA, Delfino Sisto Legnani Marco Cappelletti
Qatar National Library, OMA, Delfino Sisto Legnani Marco Cappelletti

“Quando progettammo la biblioteca di Seattle si pensava che sarebbe stata l’ultima: si diceva che i libri sarebbero spariti con la digitalizzazione, ma noi abbiamo sempre creduto il contrario: il tempo ci ha dato ragione. Ci si chiedeva se sarebbero state necessarie le biblioteche nel futuro. Con la Biblioteca del Qatar abbiamo espresso la vitalità attraverso un design che mette insieme lo studio, la ricerca, la collaborazione e l’interazione con la collezione dei libri”, descrive Rem Koolhaas, “Una similarità tra architettura e la creazione dei libri è che entrambe hanno una incredibile lunga tradizione alle spalle, ma per sopravvivere devono continuamente aggiornarsi. Abbiamo progettato molte biblioteche e qualcuna l’abbiamo costruita. Le biblioteche sono perfette per produrre architettura radicale. Apparentemente, c’è un paradosso che fa sì che da una forma tradizionale vengano prodotte nuove invenzioni: è questo il caso della Qatar National Library”.  Ciò che è sicuro e vale anche per la biblioteca nazionale del Qatar è che sempre di più la digitalizzazione la tecnologia fanno parte della vita dei libri. I libri sono automaticamente ricollocati negli scaffali, le ricerche e i prestiti sono tutti digitalizzati. D’altro canto, avviene anche la digitalizzazione dei contenuti, resi disponibili online e la conservazione in digitale di importanti documenti.

Progetto:
Qatar National Library
Architettura :
OMA
Completamento:
2018
Luogo:
Doha
Fotografie:
Iwan Baan, Delfino Sisto Legnani, Marco Cappelletti

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