Archivio della pietra

Ricavato da un vecchio magazzino, l’archivio disegnato da Atelier Alter, situato in uno dei distretti artistici di Pechino, trasforma l’architettura in una narrazione sulle svariate lavorazioni della pietra.

Atelier Alter, Yingliang Stone Archive, 2016

Il valore della solidità

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Il progetto Yingliang di Atelier Alter è stato costruito all’interno di un magazzino trasformato in un archivio della pietra. Mostrando le varie tecniche di lavorazione lo spazio è stato pensato appositamente per gli architetti: un luogo in cui approfondire le conoscenze su questo antico materiale.

Atelier Alter, archivio della pietra Yingliang, 2016

Dalle finiture grezze a quelle più sofisticate, la lavorazione della pietra inizia con lo studio del paesaggio per tagliare enormi volumi di pietre naturali provenienti dalle montagne. Partendo da questo concetto, gli architetti hanno immaginato lo spazio di sette metri di altezza proprio come una grande pietra. Sezionando il volume attraverso piastre verticali angolate, sono stati creati dei pieni – per gli spazi espositivi, le sale riunioni e l’archivio – e dei vuoti, per i flussi di visitatori. Le partizioni verticali che separano gli spazi sono costellate da piccole lastre di pietra che, con la loro trama, creano una narrazione sulla lavorazione del materiale.

Le pietre utilizzate sono state tutte ricavate dagli scarti delle diverse fasi di lavorazione nelle cave. La facciata che separa l’edificio dalla strada è un muro perforato, realizzato con migliaia di piccoli cubi di 10 cm di lato, abbinato ad aperture trapezoidali che si intersecano con l’involucro in corrispondenza dell’ingresso principale, i lucernari e l’accesso al ristorante.

Tra la parete esterna perforata e il muro preesistente si trova un giardino che porta luce e aria all’interno dell’edificio. Prima di entrare nello spazio espositivo, il visitatore passa attraverso una seconda membrana realizzata con le pietre ricavate dallo strato più esterno della roccia di montagna. Accanto alla zona espositiva si trova un piccolo ristorante, con bar e caffè che dialoga con la biblioteca e un cortile interno.

Le partizioni in pietra sono state realizzate facendo scorrere delle piccole lastre attraverso una struttura reticolare in acciaio. Gli interni, i mobili e l’illuminazione sono tutti realizzati con lastre diverse, lucidate e ultra sottili, che mostrano al pubblico le varie tipologie di lavorazione. Gli spazi sono collegati tra loro da un ‘tappeto’ costituito da piccole lastre intarsiate in modo parametrico.

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