Padiglione Cosmo

Nel cortile del MoMA PS1, l’architetto spagnolo Andrés Jaque propone un progetto che fa riflettere sulla crescente scarsità delle risorse idriche nel nostro pianeta.

Cosmo PS1 MoMA
Il padiglione Cosmo, progetto vincitore del concorso MoMA YAP 2015, assembla in modo originale una complessa struttura di tubature circolari in acciaio e, attraverso elaborati sistemi di filtraggio e purificazione dell’acqua, garantisce un comfort climatico tutt’intorno, con la riduzione della temperatura stimata in sei gradi.
Come ogni anno, il concorso Young Architect Program, organizzato dal MoMA PS1, ha offerto ai giovani architetti emergenti l’occasione di proporre un progetto innovativo per la realizzazione del padiglione temporaneo di supporto agli eventi musicali estivi che si tengono nel cortile del museo. Oltre a fornire uno scenario di sfondo per gli spettacoli all’aperto è richiesto ai progettisti di elaborare soluzioni architettoniche che rispondano alle problematiche ambientali affrontando il tema della sostenibilità.
Andrés Jaque/Office for Political Innovation COSMO
VIsta dell'installazione del padiglione Cosmo di Andrés Jaque/Office for Political Innovation, progetto vincitore del Young Architects Program 2015, al MoMA PS1. Photo Miguel de Guzman
L’architetto spagnolo Andrés Jaque, autore del padiglione inaugurato l’ultima settimana di giugno, propone un progetto che vuole focalizzare l’attenzione su una problematica di stringente attualità riguardante la crescente scarsità dell’acqua presente sul pianeta. Nella presentazione ufficiale del progetto il team ha riflettuto sul dato statistico enunciato dalle Nazioni Unite secondo cui, entro il 2025, due terzi della popolazione mondiale vivrà in condizioni di carenza della risorsa idrica. Da qui nasce l’idea di Cosmo: un’architettura che celebra l’acqua e propone allo stesso tempo un sistema tecnologico per il suo filtraggio e riutilizzo. Stagliandosi verso l’alto, la struttura metallica del padiglione domina la scena nel cortile del MoMA PS1, ed evoca la complessa rete idrica sotterranea di New York dove ogni giorno scorrono circa sette miliardi e mezzo di litri d’acqua attraversando da una parte all’altra la città.
Andrés Jaque/Office for Political Innovation COSMO
VIsta dell'installazione del padiglione Cosmo di Andrés Jaque/Office for Political Innovation, progetto vincitore del Young Architects Program 2015, al MoMA PS1. Photo Miguel de Guzman
Ogni elemento progettuale pone l’attenzione sulla tematica principale del progetto, così come la sinuosa rete di tubi trasparenti in gomma che connette gli anelli in acciaio. Nella parte inferiore si trovano numerose piante acquatiche che fuoriescono sia da ampolle sospese tra la maglia delle tubature che da otto cisterne cilindriche alla base del padiglione. Il loro ruolo è fondamentale per garantire la presenza di specifici ecosistemi grazie ai quali l’acqua, fornita dal dipartimento di protezione ambientale di New York, verrà poi filtrata. È un processo che si articola quindi in numerose fasi e nelle diverse parti della struttura man mano che il flusso scorre all’interno della rete.
Andrés Jaque/Office for Political Innovation COSMO
VIsta dell'installazione del padiglione Cosmo di Andrés Jaque/Office for Political Innovation, progetto vincitore del Young Architects Program 2015, al MoMA PS1. Photo Miguel de Guzman
Il movimento inizia dal basso all’interno delle cisterne, dove la presenza di particolari microrganismi, avvia il processo di digestione aerobica e anaerobica, nitrificazione e denitrificazione dell’acqua inquinata inserita nel sistema. Una volta terminata la prima fase di filtraggio, viene successivamente spinta verso l’alto e, percorrendo le tubature in materiale plastico trasparente, è esposta ai raggi ultravioletti, che ne garantiscono la stabilità biologica. Raggiunto il livello più alto della struttura, il percorso s’inverte e, ritornando verso il basso, permette all’acqua di interagire con diverse alghe necessarie per la riduzione della quantità di nitrati e fosfati. Il flusso discende poi a cascata per altri tre livelli, seguendo la forma curvilinea degli anelli in acciaio della struttura centrale ottenendo, grazie a questo movimento, un aumento del livello di ossigeno disciolto. Infine le diverse specie vegetali contenute nelle ampolle di materiale acrilico completano il processo di filtraggio. Al termine di ciascun ciclo di depurazione, alcuni microrganismi vengono inseriti nel flusso d’acqua per renderla luminescente ed evidenziare il momento in cui questa raggiunge un’ottimale livello di purezza.
Andrés Jaque/Office for Political Innovation COSMO
VIsta dell'installazione del padiglione Cosmo di Andrés Jaque/Office for Political Innovation, progetto vincitore del Young Architects Program 2015, al MoMA PS1. Photo Miguel de Guzman
Ogni quattro giorni circa 11.000 litri d’acqua inquinata, introdotta costantemente nel padiglione Cosmo, vengono depurati. Inoltre il fenomeno di evaporazione e di depressione dell’aria, in combinazione con l’ombra generata, fanno sì che la temperatura circostante si riduca di sei gradi, garantendo un certo confort ambientale. È un’architettura ideata per interagire attivamente con il contesto in cui si trova e la struttura principale che poggia su un telaio mobile enfatizza ulteriormente questa peculiarità. Difatti, il padiglione può essere dislocato ovunque sia necessario e, nel caso specifico del giardino del MoMA PS1, si può muovere a seconda delle esigenze spaziali e climatiche dettate dall’allestimento degli spettacoli estivi.
Andrés Jaque/Office for Political Innovation COSMO
VIsta dell'installazione del padiglione Cosmo di Andrés Jaque/Office for Political Innovation, progetto vincitore del Young Architects Program 2015, al MoMA PS1. Photo Miguel de Guzman

È stata questa, per Andrés Jaque, l’occasione giusta per creare un dialogo attorno al tema dell’acqua, credendo fermamente che l’architettura stessa sia un mezzo fondamentale per catalizzare l’attenzione sui problemi della società. Il padiglione, infatti, non è pensato solo ed esclusivamente per celebrare in maniera edonistica l’importanza della risorsa idrica ma vuole anche far riflettere sul modo in cui ogni giorno questa viene utilizzata. Cosmo, quindi, rende visibile il lungo e complesso processo attraverso cui l’acqua può essere purificata prima che diventi riutilizzabile e porta alla luce, attraverso i materiali, il complesso reticolo dove essa scorre nascosta ogni giorno sotto le strade delle città.

Il discorso sulla sostenibilità è affrontato così non solo in termini di necessità, ma anche come desiderio comune condiviso che viene celebrato attraverso l’architettura.

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