Padiglione Italia

Il progetto di Luca Zevi, curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, parte dallo stato d'incertezza, smarrimento e crisi, che stiamo vivendo. L'obiettivo: stabilire un nuovo patto tra cultura ed economia.

Foto: Padiglione Italia, Arsenale, 2010. Photo Giulio Squillacciotti

Luca Zevi, curatore del Padiglione Italia per la 13. Mostra Internazionale di Architettura, ha pubblicamente esposto la sua ipotesi lo scorso maggio, presso gli spazi del San Michele a Roma.
Come già era accaduto per precedenti edizioni della Biennale, per determinare il candidato ideale, la Direzione Generale aveva chiesto a diversi esponenti della cultura architettonica italiana di presentare delle idee progettuali. Processo che sembrerebbe questa volta aver levato del tempo prezioso al futuro curatore, ma che evidentemente, dal punto di vista del ministero, era necessario per la qualità finale dell'intera operazione. La cosa curiosa è che questo momento di sospensione, tra la nomina di David Chipperfield, quella dei diversi curatori dei padiglioni nazionali e infine quella del curatore italiano, ha provocato tra quotidiani, stampa specializzata e web, una grande aspettativa.

Torniamo ai fatti. I candidati che hanno partecipato a questa chiamata da parte del ministero sono stati: Marco Brizzi, Massimo Carmassi, Alberto Ferlenga, Fulvio Irace, Franco La Cecla, Francesco Moschini, Margherita Petranzan, Edoardo Piccoli, Roberto Zancan, Luca Zevi e Cino Zucchi che ha invece declinato l'invito. Proposte che, ribadito più volte durante la conferenza stampa, avremo modo di conoscere durante i mesi di attività della Biennale, grazie a una serie di iniziative che le metterà a confronto.
Ma arriviamo al dunque, di cosa si compone l'ipotesi di Luca Zevi? La proposta parte, usando le parole dell'autore, da una "doverosa premessa". "Non è un anno come tutti gli altri". Lo stato di incertezza, smarrimento e crisi, che stiamo vivendo, diventa per Zevi il punto di partenza: l'occasione in cui stabilire un nuovo patto tra cultura ed economia.

Il racconto della sua proposta si articola in tre elementi: L'oggi, Il futuro, La sfida.
L'oggi viene interpretato come "la narrazione del rapporto tra architettura, crescita, innovazione e industria". Un excursus che parte da Adriano Olivetti fino a giungere all'architettura del Made in Italy. Olivetti viene preso come "...un modello di sviluppo in cui politica industriale, politiche sociali e promozione culturale si integrano nella proposta di una strada innovativa nella progettazione delle trasformazioni del territorio". Il Made in Italy rappresenta invece il rapporto "qualità dell'architettura, qualità del prodotto". Al momento non sono stati fatti esempi concreti ma è chiara l'allusione a tutti quei progetti realizzati da alcuni marchi di eccellenza per le proprie sedi operative, e qui definiti come "i luoghi del lavoro", ovvero la capacità di legare la produzione industriale alla costruzione di un territorio produttivo.

Il futuro si concentra sull'atteso appuntamento dell'Expo 2015, ed il suo tema "nutrire il pianeta". Da questo ne deriva il concetto di comunità sostenibile ed il complesso rapporto tra la città, la campagna, la sfera industriale e quella produttiva. L'idea in questo caso è di illustrare, parallelamente al progetto dell'Expo, le realizzazioni legate alle riqualificazioni di insediamenti esistenti, le trasformazioni degli spazi pubblici, e tutte quelle esperienze legate ai temi della sostenibilità e delle strategie di produzione energetica da fonti rinnovabili.

L'ultimo dei tre elementi, La sfida, si riferisce al padiglione stesso. Gli spazi della mostra, il suo allestimento, si propongono di diventare un esempio di sperimentazione: un luogo energeticamente autosufficiente capace di simulare la costruzione di un ecosistema produttivo. I tempi sono molto stretti, mancano solo circa due mesi e mezzo ai giorni dell'inaugurazione, a questo punto non possiamo far altro che augurare buona fortuna a Luca Zevi per questa impresa.

Il racconto della sua proposta si articola in tre elementi: L'oggi, Il futuro, La sfida.