Political Equator 3: dialogo sulla coesistenza

Nell'affrontare i problemi legati all'ambiente, all'infrastruttura di sorveglianza, e all'immigrazione, l'ultima edizione della conferenza si è spostata tra i due lati del confine tra Messico e Stati Uniti.

Dal 2006 gli incontri di Political Equator hanno assunto la forma di manifestazioni urbane nomadi e di dialoghi che coinvolgono il pubblico e le comunità, in un'oscillazione tra vari siti e località tra San Diego e Tijuana. Questi dialoghi itineranti hanno luogo al di fuori dei luoghi istituzionali e all'interno dei concreti siti conflittuali, permettendo al pubblico di assistere e di partecipare e dando così forma a nuovi modelli di pedagogia urbana per l'iniziativa civica. Gli incontri cercano di amplificare l'immaginazione culturale delle comunità emarginate e il peso del loro sapere creativo socioeconomico e politico nel quadro di un ripensamento dell'attuale politica urbana di esclusione. Political Equator si sviluppa intorno a una serie di operazioni pubbliche, di performance e di percorsi a piedi che attraversano questi territori conflittuali e fungono da base di visibilità con lo scopo di ricontestualizzare dibattiti e dialoghi sui conflitti locali e globali nella sfera dell'ambiente, del sociale, dell'economia e della politica.
L'organizzatore della conferenza Teddy Cruz durante Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno 2011. Foto Cynthia Hooper.
L'organizzatore della conferenza Teddy Cruz durante Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno 2011. Foto Cynthia Hooper.
La terza edizione di Political Equator si è svolta il 3 e il 4 giugno 2011. In questa occasione il pubblico si è mosso tra i poli rappresentati da due aree marginali sui lati del muro di frontiera tra San Diego e Tijuana, adiacenti a una zona importante dal punto di vista ambientale, segnata dalla militarizzazione. Il gesto più emblematico del percorso di PE3 è stato un attraversamento collettivo senza precedenti della frontiera attraverso un canale, scavato di recente dalla guardia di frontiera, che ha permesso al pubblico di infiltrarsi indisturbato da San Diego a Tijuana, partendo dall'estuario del fiume Tijuana, parco ambientale protetto che corre lungo il muro di frontiera dal lato degli Stati Uniti, per arrivare a una baraccopoli di circa 85.000 abitanti, schiacciata contro il muro dal lato messicano. Il canale è un sottoprodotto della costruzione di una nuova strada carrozzabile di sorveglianza che corre parallela al muro, lungo un corridoio rettilineo largo circa 45 metri che la Homeland Security ha rivendicato come propria giurisdizione dopo l'11 settembre. Lungo questo corridoio la guardia di frontiera ha sistematicamente costruito una serie di terrapieni che sbarrano i numerosi canyon che fanno parte del sistema di spartiacque a cavallo della frontiera.
Da Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno 2011. Foto Cynthia Hooper.
Da Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno 2011. Foto Cynthia Hooper.
La manifestazione pubblica si è svolta in questo sito d'eccezione ed è stata dotata di protocolli istituzionali, nel tentativo di eleggere quel particolare. comune canale, che passa sotto uno di quei terrapieni, a temporanea ma ufficiale porta d'ingresso. Questa iniziativa di passaggio della frontiera è nata da un lungo dibattito e da una lunga trattativa con la Homeland Security e con l'Ufficio Immigrazione messicano, facendo passare l'evento per una performance artistica, mentre implicitamente prevedeva la visualizzazione del conflitto tra parco ambientale, infrastruttura di sorveglianza e insediamento informale.

Dirigendosi a sud, controcorrente rispetto al flusso naturale di acque reflue provenienti dalla baraccopoli, il pubblico ha raggiunto i funzionari messicani dell'Immigrazione, che avevano eretto una tenda improvvisata al capo meridionale del canale, in territorio messicano, proprio accanto al rivolo di acqua fangosa. La bizzarra prossimità dell'inquinamento che andava a infiltrarsi nel parco ambientale, il timbro del passaporto in questa soglia di confine e il passaggio dall'estuario alla baraccopoli sotto la volta di una galleria hanno messo in risalto le contraddizioni tra sicurezza naturale, ambientalismo e formazione della condizione di cittadino.
La necessità di reimmaginare la frontiera tramite la logica dei sistemi naturali e sociali è la sfida più importante per il futuro dell'area tra San Diego e Tijuana e di molte altre situazioni geografiche conflittuali di tutto il mondo.
Political Equator 3: Border-Drain-Crossing si è mossa tra i poli rappresentati da due aree marginali sui lati del muro di frontiera tra San Diego e Tijuana, adiacenti a una zona importante dal punto di vista ambientale, segnata dalla militarizzazione.
Political Equator 3: Border-Drain-Crossing si è mossa tra i poli rappresentati da due aree marginali sui lati del muro di frontiera tra San Diego e Tijuana, adiacenti a una zona importante dal punto di vista ambientale, segnata dalla militarizzazione.
Una comunità è in dialogo costante con l'ambiente immediatamente circostante: è questo che ne definisce la natura organica. Ma quando questo rapporto si spezza e la sua capacità produttiva si frantuma per il modo stesso in cui il potere si esercita, è necessario trovare modo di ripristinarne l'autorità. Il rinnovato investimento nell'infrastruttura di sorveglianza lungo la frontiera tra Stati Uniti e Messico ha ulteriormente emarginato le comunità adiacenti al muro di confine. La necessità di reimmaginare la frontiera tramite la logica dei sistemi naturali e sociali è la sfida più importante per il futuro dell'area tra San Diego e Tijuana e di molte altre situazioni geografiche conflittuali di tutto il mondo. Teddy Cruz
Da Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno 2011. Foto Cynthia Hooper.
Da Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno 2011. Foto Cynthia Hooper.
Il pubblico ha raggiunto gli ufficiali di immigrazione messicani che avevano nel frattempo improvvisato una tenda lungo il lato sud del canale, entro il confine messicano. Da Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno. Foto Cynthia Hooper.
Il pubblico ha raggiunto gli ufficiali di immigrazione messicani che avevano nel frattempo improvvisato una tenda lungo il lato sud del canale, entro il confine messicano. Da Political Equator 3: Border-Drain-Crossing, 4 giugno. Foto Cynthia Hooper.

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram