Del complesso della fabbrica di alluminio di Bolzano – estesa su una superficie di 10 ettari e una volta composto da una centrale elettrica con stazione di trasformazione e da tre sale d'elettrolisi con 100 altoforni ognuna, nonché da officine, magazzini e edifici amministrativi – restano oggi solo ancora poche strutture. La centrale dei trasformatori, all'ingresso dell'area dello stabilimento in via Volta, è stata salvata dalla demolizione grazie allo sforzo di architetti e conservatori impegnati.
Assieme al piazzale con il prato e al grande specchio d'acqua, essa costituiva un tempo l'ingresso rappresentativo all'area della fabbrica: architettura razionalista degli anni Trenta nella sua immagine di più compiuta bellezza, dalla facciata settentrionale, elemento visibile dall'ingresso, di composizione particolarmente elaborata. Mattoni klinker di colorazioni diverse, nastri finestrati orizzontali e verticali e cornici in cemento che richiamano per la loro porosità il travertino, articolano le superfici. Grandi vetrate ad angolo, agli spigoli dell'edificio, conferiscono alla centrale una leggerezza e una trasparenza di aspetto decisamente moderno.
Nell'estate e nell'autunno del 2008, l'ex centrale di trasformazione è stata utilizzata come sala espositiva ed è stata per cento giorni una delle quattro sedi espositive di "Manifesta 7". Dopo questo intermezzo culturale, il monumento dell'industrializzazione bolzanina farà parte di un nuovo polo tecnologico.
Sulla base di tali premesse, l'architetto bolzanino Valentino Andriolo ha sviluppato un concetto di risanamento, articolato secondo interventi a lungo termine – come il risanamento dell'involucro edilizio – e la sistemazione provvisoria degli spazi per Manifesta. La facciata è stata ripulita da particelle di sporco e microorganismi, senza tuttavia danneggiarne la patina. Superfici intonacate e cornici in cemento sono state risanate. Le vetrate originali erano in vetro grezzo, traslucente, ma non trasparente per la superficie ruvida, usuale in edifici industriali di quest'epoca. La nuova metratura delle finestre e dei lucernari è in vetro di sicurezza accoppiato, composto da vetro grezzo e float, e conserva quindi il diafano effetto del vetro opalino. Le finestre sono suddivise da sottili profilati metallici in lamiera trattata ad olio.
La struttura in cemento armato si disvela, all'interno, come in una cattedrale, con le linee che corrono verso l'alto e proseguono nelle costole della struttura di copertura. Le superfici sono state solo ripulite e ritoccate e lasciate, per quanto possibile, intatte. Tracce dell'uso passato danno allo spazio un'aura interessante e stratificata, rafforzata dalla luce soffusa. Grazie alla solennità delle dimensioni e al rispettoso trattamento compositivo, la hall ha potuto essere trasformata, senza grandi interventi, in uno spazio ideale per presentare l'arte contemporanea.
Manifesta 7 nell'ex Alumix, Bolzano
Design: Valentino Andriolo
Committenza: Provincia Autonoma di Bolzano
Realizzazione: 2007 – 2008
Valentino Andriolo: Manifesta 7 nell'ex Alumix, Bolzano
Un risanamento articolato secondo interventi a lungo termine dà vita a uno spazio ideale per presentare l'arte contemporanea. Testo Susanne Waiz
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- 02 novembre 2009
- Bolzano