Per il progetto dello studio sono stati di riferimento i sistemi di edifici intelaiati e i "balloon frame", con particolare cura nel controllo dei punti di contatto con l'esistente.
La principale connessione fisica tra nuovo e vecchio avviene attraverso un guscio cilindrico in lamiera ossidata che contiene la scala a chiocciola: un oggetto estraneo che contamina l'edificio esistente e conduce all'interno della nuova struttura di cui fa parte.

Lo spazio di lavoro del designer al piano superiore è proiettato verso quel prezioso spazio di natura autoctona che si trasforma da argine a spazio privato senza discontinuità. La struttura è mista, travi in legno lamellare sostenute da colonne sagomate in acciaio inox, che sorreggono su un giunto particolarmente essenziale ballatoio esterno e soppalco interno.

Si è sperimentato l'utilizzo di pochi materiali con forti capacità espressive estetiche e con una sensibile presenza tattile: i metalli sono acciaio inox in tutte le zone dove si richiede una buona resistenza alla corrosione e ferro arrugginito nelle strutture e nei rivestimenti dello spazio interno. I rivestimenti sono realizzati in tavole di larice con trattamenti diversi: piallate all'interno, bruciate e spazzolate negli spazi dove permane il vapore di sauna e doccia e lasciate a taglio di sega all'esterno.

I volumi costruiti successivamente rispondono all'esigenza di creare spazi operativi per i prototipi: lo scheletro strutturale è in metallo ed è tamponato con mattoni di recupero. La struttura sospesa appoggia sulle quattro basi in cemento armato che affiorano dalla vasca d'acqua, alimentata da un preesistente pozzo artesiano.

Studio di un designer, Vicenza
Progettazione: traverso-vighy (Giovanni Traverso, Paola Vighy)
Completamento: 2007


L'edificio a Sarego è concepito come una 'teca' protettiva del campionario Spidi. La luce naturale entra in modo controllato attraverso la copertura, che è composta da più strati di diversi materiali: un primo vetro selettivo permette la penetrazione del solo 40% della radiazione visibile, poi un vetro opalino diffonde la radiazione solare diretta, e un sistema di velari in tela SPI consente l'integrazione con sorgenti fluorescenti.

Per l'integrazione con luce artificiale si utilizzano lampade con diverse temperature di colore miscelabili tra loro, in modo da poter accompagnare al meglio la tonalità della luce naturale nelle diverse ore della giornata.
L'effetto di luminosità interna è esaltato dall'utilizzo di un sistema strutturale progettato nel dettaglio per essere leggero e "fluido" alla penetrazione delle luce; i materiali utilizzati sono volutamente omogenei e monocromatici.

I portali in acciaio sono fissati con un giunto minimo e puntuale alla pesante struttura prefabbricata in cemento armato: la tensione e il contrasto tra i due diversi sistemi costruttivi fanno risaltare la leggerezza e la qualità della struttura metallica.

Lo showroom è inoltre spazio vitale e mutevole che viene continuamente reinterpretato e rinnovato. Per fare questo sono state utilizzate molte soluzioni derivate dal mondo del teatro. Le pareti hanno rivestimenti in tessuto personalizzabili come scenografie, i pavimenti sono moduli sopraelevati che permettono una flessibilità di connessione agli impianti elettrici, audio e dati.

Spidi Showroom, Sarego (VI)
Progettazione: traverso-vighy (Giovanni Traverso, Paola Vighy)
Progetto delle strutture: G. Piccioli
Collaboratori: A. Rizzotto, J. Taylor
Completamento: 2006
Cliente: Spidi Sport
Impresa esecutrice: Impresa De Grandi, Simeon Carpenterie