Fughiamo ogni dubbio: non vogliamo tanto fare pubblicità alle nuove generazioni italiane quanto lanciare un appello agli imprenditori del settore immobiliare. Soprattutto nella provincia italiana: perché, nonostante si cerchi di far passare Milano per New York, l'Italia è un paese policentrico, un mosaico di cento comuni.
Con gli stessi soldi, si possono costruire architetture normalmente dignitose o porcherie elevate all'ennesima potenza: le stesse che costellano come funghi, e in forma di funghi, la provincia italiana in ogni suo angolo. Così è con molto piacere che raccontiamo l'esistenza in Veneto dello studio C&P: ossia, Luca Cuzzolin e Elena Pedrina. Operano in un territorio, quello di San Donà del Piave, che entrambi definiscono tabula rasa: è stato distrutto sia durante la prima guerra mondiale, sia durante la seconda. Una macroarea che per lo Stato rientra nella provincia di Venezia e per la Chiesa sotto il vescovo di Treviso.
Nati rispettivamente nel 1964 a San Donà del Piave e nel 1969 a Motta di Livenza, in provincia di Treviso, Cuzzolin e Pedrina sono targati IUAV dove entrambi hanno studiato, laureandosi Luca con Gregotti nel 1994 ed Elena con Arrigo Rudi e Albert Viaplana nel 1996. Erano gli anni in cui non si potevano soffrire: divisi da un'antipatia reciproca, viaggiano e lavorano all'estero tra Venezia, Berlino e Londra. Quando si rincontrano per caso nel 1998, capiscono in un istante che le cose sono cambiate e che avrebbero lavorato insieme a lungo: lo studio C&P nasce nel 1999.
Cuzzolin e Pedrina affondano le loro radici in una terra di piccoli e medi imprenditori, i loro committenti privilegiati. "Siamo tagliati fuori dal pubblico, ma grazie a Dio, ci sono i privati", racconta Luca "Ci scelgono perché siamo concreti, sappiamo far quadrare i conti". La loro abilità sta nel nascondere sotto un realismo tutto veneto una visione poetica della quale sarebbe interessante capire fine a che punto i committenti sono consapevoli: a volte complici. Ed è così che per i loro clienti, spesso piccoli imprenditori, costruiscono sia la casa che la "bottega" (nel senso di capannone industriale).
Un esempio illuminante è la realizzazione nel 2007 a Jesolo Lido, in provincia di Venezia, di un complesso residenziale formato da sette casette a schiera, tipologia che, nelle sue infinite varianti, ha ampiamente collaborato alla distruzione del paesaggio italiano. Questo progetto, invece, possiede una sua sobrietà compositiva che si distingue, come una mosca bianca, nel panorama vacanziero della riviera veneta. Le sette unità formano sì un corpo a C unico, ma si differenziano l'una dall'altra per il disegno della copertura: rivestite da una lamiera in rame, le falde presentano inclinazioni diverse e sono intervallate da tetti piani.
Dato il loro atteggiamento pragmatico, progettano spesso "luoghi di lavoro": un'elegante definizione sotto la quale si nascondono capannoni, fabbriche, edifici commerciali e per uffici… Ma proprio su questo tema dimostrano una sensibilità rara, come nel caso dei laboratori di ricerca Multiphysics Lab, completati nel 2007 a Domegge di Cadore, in provincia di Belluno: un luogo che possiede una sua grazia vernacolare, dove le colline sono punteggiate da irrinunciabili casette in legno dai tetti inclinati. Se così vuole la tradizione, così sarà fatto: senza però alzare bandiera bianca all'architettura montana. L'edificio si scorpora in due volumi dalle falde inclinate, riuniti da una piattaforma che porta una piazza-giardino in copertura: piuttosto enigmatico, il complesso rivisita in forme astratte il paesaggio circostante.
E ora il caso più emblematico, quello che maggiormente offende l'occhio quando non è circondato da una fitta siepe: la casetta unifamiliare. A San Donà del Piave, Cuzzolin e Pedrina hanno terminato l'anno scorso la villa VN. Il contesto è quello solito della provincia italiana, ai margini della campagna: una costellazione di costruzioni banali. Il loro progetto, invece, segue un andamento leggermente curvilineo ad abbracciare all'esterno un patio rivestito in legno. E indica che qui qualcosa diverso è successo: bucato da grandi aperture incorniciate da un profilo bianco, l'intonaco sale fino a toccare la copertura in rame che, senza sporgere dal volume, riveste docilmente la copertura mentre a nord si erge un camino dalle dimensioni importanti.
Laura Bossi
Sette case a Jesolo
Venezia, 2004 - 2007
Collaboratori: Silvia Cibinetto, Massimo Rinaldo, Silvia Rizzo, Luca De Moliner, Enrico Cosmo
Consulenti: Remo De Zotti, Studio Delta, Mauro Dalla Libera
Strutture: Davide Magnolato
impresa: Eurocostruzioni
Aziende: Acquadesign, Abitare in, Di Zeta, Capiotto, Ferro & Mazzuia
Multiphysics Lab, Domegge Di Cadore
Vallesella di Domegge di Cadore, Belluno, 2006 - 2008
Collaboratori: Sara Orlando, Nicola Strametto, BlueProject - Adriano Milan
Direzione lavori: Giorgio Serafini
Consulenti: Giorgio Bessega, Stefano Mamprin
Strutture: Studio Linea, Padova, Albino Loro + Giorgio Serafini
Progetto impianti: StudioRed, Venezia, Sandra Ruzziconi + Alessandro D' Ancona
Impresa: Franco Lavina Costruzioni, Tambre, Belluno
Aziende: Berti, Daku Italia
Committente: Comunità Montana "Centro Cadore"
Casa VN
San Donà di Piave, Venezia, 2005 - 2008
Collaboratori: Silvia Cibinetto, Massimo Rinaldo
Consulenti: Stefano Mamprin, Studio Delta, Mauro Dalla Libera
Strutture: Studio Nep - Roberto Rossetto
Aziende: Dedin, Baldo falegnameria, Acquadesign, Simel Impianti, Crosato Impianti, Pavilegno























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