Per molti aspetti, il Portogallo è un Paese
tradizionalista e conservatore. Il nuovo è
generalmente malvisto, a meno che non venga
presentato nella cornice snob di una mostra
– d'altra parte, tutti in fondo sanno che non
si tratta d'altro che di un mezzo per apparire
all'avanguardia. In un contesto del genere,
nonostante l'esistenza di molti noti e rispettati
professionisti, non sorprende se l'architettura
portoghese non è innovativa e gli architetti più
giovani hanno a malapena la possibilità o la
determinazione per dimostrare il loro valore.
La generazione Y, così l'ha defi nita Pedro
Gadanho in Metaflux, si divide tra battistrada
e gregari, il che non lascia spazio ad alcuna
ambiguità o incertezza: o si segue l'approccio
tradizionale, insegnato all'università, oppure,
per uscire dal "Paese della noia", si assumono
le infl uenze globali e si comincia a esplorare
una propria strada.
Una generazione divisa, quella degli under
40, ha avuto tuttavia l'opportunità di viaggiare
e sperimentare la vita e l'architettura a un
livello più globale, maturando esperienze accademiche
e professionali al di fuori dei confi ni
nazionali. Pedro Costa e Célia Gomes di a.s* ne fanno parte, e ora, partendo dalle innegabili
infl uenze che il loro soggiorno in Olanda e a
Macao ha avuto sul loro processo progettuale,
hanno il diffi cile compito di iniettare la contemporaneità
e la diversità nell'architettura
portoghese.
L'University Residence, sorto sull'isola di
São Miguel, nelle Azzorre, occupa una parte
importante in questa ricerca professionale. Il
concorso si è tenuto nel 1998, ma sono stati
necessari nove anni per sviluppare completamente
il progetto. Il sito fa parte di un'area
industriale alla periferia del capoluogo, Ponta
Delgada, un misto di vecchi edifici industriali
e scadente edilizia popolare di periferia. Del
resto, come ha scritto Manuel Gausa: "La città
contemporanea non può continuare a essere
assimilata a un singolo luogo ideale – da completare
o ricostruire – né a un unico o possibile
modello formale, ma dovrebbe piuttosto essere
considerata uno spazio molteplice, decomposto
e imbastardito, dinamico
e perennemente incompleto
fatto di coesistenze
ed evoluzioni interattive
e collegate".
Questo progetto può
essere descritto come il
"luogo dei luoghi", come
risultato di un approccio negoziato tra edifici
e paesaggio. Le componenti del programma
(alloggi e relative strutture per trecento studenti)
risultano distribuite su quattro edifici
sospesi sopra una sequenza di strisce di terreno
coltivato a parco, ognuna con caratteristiche
diverse. La Car Parking Strip e la Urban Stroll
Strip fungono da area di connessione; la Green
Strip è una frontiera visuale, la Central Park
Strip gestisce la distribuzione interna, mentre
la Events Strip è il luogo in cui accadono le cose:
un aranceto, un campo di gioco, un giardino e
un labirinto per gli amanti, una pista ciclabile e,
infine, il sentiero rurale conosciuto anche come
Canada and the Meadow Strip, un'area verde
multiuso.
Si tratta di un lavoro tra il poetico e il
pragmatico, che ha portato qualcosa di nuovo
in Portogallo grazie a un approccio originale
all'architettura, in cui la tradizione si fonde con
la contemporaneità. Esplorando incessantemente
nuove strade per la pratica architettonica,
con questo progetto a.s* stabiliscono un
punto di svolta per la giovane generazione di
architetti portoghesi.
A.S*, university residence in the Azores
Sull'isola di São Miguel, nella zona est di Ponta Delgada, la casa per gli studenti si innesta come un pettine nel paesaggio. Design Pedro Machado Costa, Célia Gomes, A.S*. Testo Carlos Sant'ana. Foto Fernando Guerra | FG+SG.

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- 04 maggio 2008
