“L’eau source d’architecture” (l’acqua sorgente dell’architettura) è l’evocativo titolo scelto dall’architetto e giornalista Pascale Blin e da Francis Rambert, direttore dell’IFA/Cité de l’Architecture, per la mostra fotografica alla Fondation Electricité de France di Tolosa, in programma dal 18 novembre al 4 febbraio.

Attraverso sei temi principali (conquista e riconquista della terraferma; celebrazione del luogo; simbiosi con il paesaggio; intimità; l’acqua come specchio e l’acqua attraversata), il percorso dell’esposizione raccoglie un centinaio di progetti moderni e contemporanei realizzati in tutto il mondo, con l’obiettivo di testimoniare la straordinaria energia creativa il potere di suggestione esercitato dall’acqua sui progettisti.

Villa Malaparte disegnata da Adalberto Libera a Capri, l’Opera House di Jørn Utzon a Sydney, la Casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright e il Parlamento di Dacca di Louis Kahn sono il simbolo di un rapporto al limite del simbiotico tra architettura e acqua. Ma i progetti applicati all’elemento liquido non si sono mai fermati. Per citarne un paio: lo spettacolare belvedere sui fiordi della costa sud occidentale norvgese, opera di Todd Saunders e Tommie Wilhelmsen, e il ponte/isola artificiale sul fiume Mur a Graz dell’artista americano Vito Acconci. E.S.

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