Sono rimasti in quattro – dalle quaranta proposte prevenute – a sfidarsi per realizzare l’ampliamento della biblioteca di Philadelphia: Moshe Safdie, Norman Foster, Cesar Pelli e TEN Arquitectos.

L’ampliamento, 16mila metri quadrati di spazio in più che permetteranno di avere una sezione per i bambini e un’area ad hoc per gli studenti, dal budget di 100 milioni di dollari, è un progetto importante per la città: “Il più importante progetto cittadino di Philadelphia per i prossimi quattro o cinque anni”, l’ha definito Gary Hack, preside della facoltà d’arte alla University of Pennsylvania e membro della giuria.

E le loro proposte, presentate pochi giorni fa, non potrebbero essere più diverse: dal rettangolo diviso in diversi livelli (proposto dallo studio canadese Safdie) poco distante dall’attuale edificio, all’edificio a forma di cuneo disegnato dal britannico Foster; dalle due strutture disegnate dallo statunitense Cesar Pelli alla proposta più radicale dei giovani messicani di TEN Arquitectos, una enorme L che, con il lato più lungo, coprirebbe due terzi il vecchio edificio alterandone l’aspetto in modo drastico.

Su un paio di punti però sono tutti d’accordo: rispettare e conservare nella sua integrità l’edificio esistente e creare un’ampia piazza tra il retro della biblioteca attuale e il nuovo edificio. Il nome del vincitore dovrebbe essere scelto entro la fine dell’anno.

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